
I trulli sono strutture che caratterizzano il paesaggio di alcune specifiche parti della Puglia. I trulli di Alberobello, in particolare, sono diventati famosi in tutto il mondo e sono stati riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per il loro valore storico e architettonico. Ma cosa rende queste strutture così speciali? Preparati a esplorare curiosità, dettagli, a capire definitivamente che cos’è un trullo, cosa lo caratterizza e a cosa serviva.
Significato del Trullo e perché si chiama così
Il termine trullo deriva dal greco antico “trûllos”, che significa “cupola”, proprio a sottolineare la caratteristica copertura conica di queste strutture. Ma che cos’è un trullo dal punto di vista architettonico? Si tratta di una costruzione realizzata interamente in pietra a secco, come i muretti che delimitano tante strade pugliesi, senza l’ausilio di malta o altri leganti, secondo una tecnica tramandata nei secoli e perfezionata dagli artigiani locali.
Le pietre calcaree, estratte direttamente dalle zone circostanti, vengono sapientemente incastrate tra loro per formare muri spessi e isolanti, spesso imbiancati a calce per riflettere il calore del sole e mantenere freschi gli ambienti interni.

A cosa servivano i trulli: storia e funzione
Tra il XV e il XVII secolo, la Puglia era caratterizzata da una forte frammentazione dei terreni agricoli e da una legislazione che imponeva tasse sulle nuove costruzioni permanenti. La tecnica della pietra a secco – come detto, senza l’uso di malta – permetteva ai contadini di edificare rapidamente strutture facilmente smantellabili in caso di controlli fiscali o cambiamenti nella proprietà dei terreni.
Inizialmente concepiti come abitazioni temporanee o ricoveri per attrezzi e animali, i trulli rispondevano perfettamente alle esigenze pratiche delle comunità agricole: offrivano riparo dal caldo estivo e dal freddo invernale grazie ai muri spessi e alla copertura conica isolante. Nel corso dei secoli, però, queste costruzioni hanno assunto un valore sempre più simbolico, diventando emblema dell’identità pugliese.
Il riconoscimento internazionale è arrivato nel 1996, quando i trulli di Alberobello sono stati inseriti nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO pugliesi. Questo prestigioso titolo ha sancito l’unicità architettonica dei trulli e il loro perfetto inserimento nel paesaggio rurale della Valle d’Itria, garantendo tutela e valorizzazione a livello globale.

Quante stanze ha un trullo
La quantità di stanze dipende dal numero dei coni (i tetti, per così dire) di cui è composto: ogni cono corrisponde ad una stanza. Le piante dei trulli possono essere sia circolari che quadrate, ma ciò che li rende immediatamente riconoscibili è, senza dubbio, il tetto conico autoportante, costituito da lastre sovrapposte chiamate “chianche” o “chiancarelle”.
E cosa c'è dentro un trullo? All’interno, vi sono piccole finestre, alcove ricavate nello spessore dei muri e un focolare centrale, elementi funzionali pensati per la vita quotidiana nelle campagne pugliesi. Non mancano poi ingegnosi sistemi per la raccolta dell’acqua piovana, indispensabili in una terra spesso arida come la quella pugliese.
Curiosità e varianti architettoniche
La varietà dei trulli è sorprendente. Oltre ai classici edifici a pianta circolare con tetto conico, esistono versioni particolari che arricchiscono il patrimonio architettonico della regione.
- Un esempio emblematico sono i cosiddetti “trulli siamesi”, caratterizzati da una doppia cupola e due ingressi opposti: la leggenda narra che fossero abitati da due fratelli in lite, costretti a dividere la stessa casa senza mai incontrarsi.
- Il “Trullo Sovrano” di Alberobello, invece, è l’unico a due piani, testimonianza dell’evoluzione costruttiva e della ricerca di maggiore spazio abitativo.

Cosa sono i simboli sui tetti dei trulli
Il fascino dei trulli, però, non si limita all’architettura così particolare e unica: i trulli sono circondati da leggende, simboli misteriosi e storie tramandate di generazione in generazione.
Uno degli aspetti più intriganti dei trulli riguarda i simboli che ornano i loro tetti: spesso realizzati con cenere bianca, questi segni hanno origini antiche e funzioni apotropaiche, ossia di protezione contro le negatività. Accanto ai simboli religiosi, come croci o cuori sacri, non mancano figure zodiacali, segni primitivi e motivi geometrici dal significato ancora oggi oggetto di interpretazione.
I pinnacoli che svettano sulle cupole rappresentano un ulteriore elemento distintivo: ogni famiglia poteva scegliere una forma diversa, attribuendo al proprio trullo una sorta di “firma” personale o un portafortuna.

Dove si trovano i trulli: Valle d’Itria, Alberobello e oltre
Per vedere i trulli in tutta la loro particolarità, bisogna recarsi in Puglia, in particolar modo in Valle d’Itria. Questo territorio, situato tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, ospita la più alta concentrazione di trulli al mondo. I comuni più rappresentativi sono Alberobello, celebre per i suoi rioni Monti e Aja Piccola, Locorotondo, uno dei paesi più particolari della Puglia, con le sue campagne punteggiate di trulli isolati, Martina Franca, Cisternino e Fasano.
In particolare, ad Alberobello ci sono da vedere oltre 1.500 trulli raggruppati in due quartieri storici, offrendo un colpo d’occhio unico che attira visitatori da ogni parte del mondo. Alcuni esemplari isolati si possono trovare persino nelle zone collinari del barese e in alcune aree del Salento.

Vivere ad Alberobello
Più che una semplice destinazione turistica nota per i suoi tipici trulli, la città è anche una realtà accogliente e funzionale per chi cerca una quotidianità serena. A livello pratico, Alberobello dispone di tutte le comodità: scuole, farmacie, supermercati e centri sanitari sono facilmente accessibili, mentre la ricca presenza di locali, ristoranti e caffetterie offre tante possibilità per trascorrere piacevolmente il proprio tempo libero. Con idealista, puoi consultare gli ultimi annunci per acquistare o affittare casa in zona e trovare l’abitazione perfetta per le tue esigenze:
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