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Una conferma e una sopresa arrivano dalla tanto attesa riunione della Bce di giovedì 8 dicembre. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha annunciato l'allungamento del piano di Quantitative easing per tutto il 2017, ma l'importo mensile degli acquisti sarà ridotto da 80 a 60 miliardi.

La decisione di ridurre l'ammontare mensile ha sorpreso i mercati finanziari, che invece si aspettavano l'estensione del Qe. Ma Draghi ha tenuto a sottolineare che la riduzione della quantità non è un preludio della fine del programma di stimoli. Ma si tratta di una decisione connessa al rafforzamento, seppur modesto, della ripresa dell'area dell'euro, ma dove l'inflazione rimane molto al di sotto dell'obiettivo del 2%. Le modifiche, ha detto Draghi, "sono calibrate in modo da mantenere un grado notevole di stimolo monetario".

In ogni caso, la Banca centrale ha voluto sottolinare di essere pronta a aumentare nuovamente gli acquisti di titoli, nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare in seguito alla Brexit, l'elezione di Donald Trump e il risultato del referendum italiano. Ma secondo molti analisti la Bce ha dato un chiaro segnale che smantellerà il suo programma di stimoli a partire dal 2018.

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