È in arrivo una nuova bolletta trasparente per le forniture di luce e gas, più semplice da leggere e pensata per aumentare la confrontabilità delle fatture energetiche. Un progetto voluto dall’ARERA - l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente - e che verrà adottato da tutti gli operatori a partire dal primo luglio 2025. Ma quali sono le novità più importanti delle nuove bollette e, soprattutto, come migliorerà la consultazione da parte degli utenti?
Una nuova era per le bollette di luce e gas
Dal primo luglio i clienti domestici di contratti luce e gas potranno fare affidamento su bollette più semplici da leggere, completamente trasparenti e facili da confrontare con le offerte di altri operatori. L’ARERA ha infatti rivisto le modalità di compilazione della bolletta, per rendere più agevoli le operazioni degli utenti finali, sia su contratti tutelati che nel mercato libero.
Questa iniziativa si affianca alle misure di trasparenza previste dal Decreto Bollette - ovvero D.L. 19/2025 - che incarica ARERA di semplificare le offerte energetiche e, appunto, migliorare la confrontabilità dei contratti.
La nuova bolletta ARERA nasce con l’obiettivo di risultare maggiormente accessibile e, pertanto, sarà estesa a tutte le offerte disponibili sul territorio italiano, indipendentemente si tratti di nuovi o vecchi contratti. La nuova documentazione si concentrerà:
- sulla chiara specificazione delle condizioni economiche;
- sulla separazione di ogni componente di prezzo, con relativa spiegazione.
Questo rinnovamento si affiancherà ad altre iniziative analoghe già attive da diverse anni, quali la Bolletta Sintetica 2.0.
Come saranno le bollette nel 2025
Ma come saranno le bollette nella seconda parte del 2025? Con l’iniziativa promossa da ARERA, ogni bolletta sarà suddivisa in tre chiare sezioni: il frontespizio unificato, lo scontrino dell’energia e il box dell’offerta.
Il frontespizio unificato della nuova bolletta ARERA
La prima novità delle rinnovate bollette, a cui tutti gli operatori dovranno adeguarsi, è rappresentata dal frontespizio unificato. Si tratta di una pagina iniziale che sintetizza tutte le informazioni essenziali per la fornitura:
- l’importo totale da pagare;
- i dati identificativi del cliente;
- i codici per la fatturazione e il pagamento;
- la scadenza della bolletta;
- la sintesi delle condizioni dell’offerta sottoscritta.
Il frontespizio dovrà essere uniforme fra i vari operatori, affinché gli utenti possano effettuare confronti facili con le varie offerte presenti sul mercato.
Il nuovo scontrino dell’energia
Un’importante novità è rappresentata dallo scontrino dell’energia, destinato a diventare l’elemento rappresentativo della nuova bolletta ARERA. Si tratta di una sezione che, con la massima chiarezza possibile, elencherà tutti i costi in modo separato: una soluzione che l’Autorità ha introdotto a seguito di un’indagine demoscopica sulle reali necessità degli utenti. Tra le voci previste vi sono:
- le quote fisse, come quelle relative ai costi di gestione;
- le quote variabili, ovvero quelle legate ai consumi effettivi;
- tasse e imposte, come gli oneri di sistema e altre componenti fiscali, oltre all’eventuale canone radiotelevisivo per i clienti domestici con contratto di fornitura elettrica residente.
Il cliente dovrà avere piena contezza di tutte le voci di spesa e dovrà essere in grado di distinguerle efficacemente, ad esempio comprendendo quanto effettivamente pesano le quote di vendita, di rete oppure gli oneri di sistema.
Il box dell’offerta
Le nuove bollette presenteranno in seconda pagina anche una sezione ulteriore, denominata box dell’offerta. Come facile intuire, quest’ultima riporterà le caratteristiche dell’offerta sottoscritta, includendo:
- la tipologia di prezzo, ad esempio fisso o variabile;
- le date di applicazione e di scadenza.
Inoltre, le bollette dovranno anche prevedere un preciso spazio - indicativamente nel frontespizio - per il preavviso di variazione: in caso di modifica delle condizioni economiche, il cliente dovrà essere allertato per tempo, affinché non vi siano sorprese post-consumo.
I nuovi obblighi per i fornitori
Non è però tutto, poiché la bolletta trasparente include anche dei precisi obblighi per i fornitori sul mercato libero. In particolare, gli operatori saranno tenuti a:
- pubblicare sui loro siti Web il codice dell’offerta, affinché vi sia corrispondenza tra le offerte elencate e quelle riportate in bolletta;
- le condizioni tecnico-economiche complete dell’offerta;
- la scheda sintetica per ciascuna proposta commerciale.
Inoltre, per in clienti più vulnerabili, la documentazione inoltrata all’utente dovrà specificare chiaramente l’eventuale Bonus Sociale - che prevede uno sconto automatico in bolletta per gli ISEE inferiori a 9.530 euro o, ancora, a 20.000 euro in presenza di almeno quattro figli a carico - o altre tipologie di benefici fiscali.
Informazioni utili sulle bollette di luce e gas
Contestualmente all’arrivo della nuova bolletta di luce e gas, è utile rivedere alcune informazioni utili sulla gestione della documentazione e della stessa fatturazione, anche in vista di un eventuale cambio di operatore.
Quali sono le bollette da conservare per 10 anni
Innanzitutto, è bene ricordare per quanto tempo debbano essere conservate le bollette. Con la Legge di Bilancio 2018 - ovvero la Legge 205/2017 - sono stati introdotti nuovi limiti di prescrizione, ovvero di tempistiche entro le quali gli operatori possono richiedere il pagamento di somme insolute - che possono suggerire per quanto tempo conservare la documentazione. In linea generale:
- per le bollette del gas emesse prima dell’1 marzo 2018, e del primo gennaio 2019 per l’elettricità, i fornitori potevano richiedere conguagli entro 5 anni. È perciò consigliabile conservarle per almeno 5 anni, così da tutelarsi da eventuali controversie;
- le bollette successive all’1 marzo 2018 dovrebbero invece essere conservate per 2 anni.
È utile ribadire che queste tempistiche riguardano il periodo in cui i fornitori possono richiedere pagamenti pregressi, ad esempio con conguagli. Tuttavia, per evitare controversie o verifiche fiscali, è sicuramente una buona abitudine conservare la documentazione per un periodo più lungo.
Ad esempio, se le bollette sono utilizzate per ottenere detrazioni fiscali o per accedere ad altri bonus previsti per legge, è consigliabile conservarle per 10 anni, come previsto per i controlli fiscali dal DPR 917/1986. Inoltre, in caso di controversie legali, la conservazione decennale può essere utile per dimostrare pagamenti o errori.
Come disconoscere una bolletta
Come si procede, invece, per contestare una bolletta errata? Il Codice del Consumo, ovvero il D.Lgs. 206/2005, e le normative ARERA specificano le modalità di disconoscimento della bolletta. Quando si ricevono documentazioni con importi anomali, non corrispondenti ai consumi attesi o sono presenti negli errori nei dati contrattuali, è possibile:
- contattare il fornitore entro 30 giorni dalla ricezione, preferibilmente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, comunicando il motivo della contestazione;
- conservare una copia della bolletta e delle comunicazioni inviate.
In base al Codice di Condotta Commerciale ARERA, aggiornato dalla Delibera 547/2019/R/com, l’operatore ha 30 giorni di tempo per rispondere dalla ricezione del reclamo, fornendo rettifica oppure una motivazione per i costi accreditati. Se il cliente non dovesse essere soddisfatto, o la comunicazione di risposta non viene ricevuta, si può procedere a una procedura di conciliazione presso lo Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente di ARERA o tramite organismi di mediazione riconosciuti. In alternativa, ci si può rivolgere al Giudice di Pace per controversie d'importo inferiore ai 5.000 euro.
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