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Nei meandri della futura Metro C di Roma, un viaggio nel sottosuolo della Capitale
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idealista/news vi porta nel cuore del sottosuolo romano, alla scoperta dei lavori del tratto più suggestivo della Metro C, quello che va da San Giovanni a via dei Fori Imperiali.

Proseguono i lavori della Metro C di Roma. Protagonista ora è la T3, la tratta che va dalla stazione San Giovanni a quella che sarà la stazione Fori Imperiali. I lavori sono iniziati il 21 marzo 2013 e il termine è previsto per il 2021. La tratta T3 ha uno sviluppo di 3,6 km, con 2 stazioni: Amba Aradam/Ipponio e Fori Imperiali. L’obiettivo è coprire un totale di 25,6 km, con 30 stazioni e 30 treni. Ad oggi, sono 22 le stazioni complete e funzionanti e 2, Amba Aradam e Fori Imperiali per l’appunto, sono in corso di esecuzione.

Come si legge sul sito web metrocspa.it, “il tracciato della Linea C è stato concepito per collegare il quadrante est con il quadrante nord-ovest della città. A partire dal capolinea di Pantano, nel Comune di Monte Compatri, la linea si sviluppa per circa 25,6 Km, dei quali circa 9 in superficie e 16,5 in sotterraneo, attraversando quartieri storici della città quali Centocelle, Alessandrino, Pigneto, Appio, il Centro Storico per raggiungere il quartiere Prati nelle vicinanze di Piazzale Clodio. Una volta completata sarà possibile avere una vera e propria rete integrata del Trasporto Pubblico. Nel progetto della linea C infatti sono previsti 4 interscambi: Linea Fl 1 a Pigneto; Linea A a San Giovanni; Linea B a Colosseo/Fori Imperiali; Linea A ad Ottaviano. La linea C è la prima grande infrastruttura di trasporto pubblico di tipo driverless a Roma ovvero guidata e controllata a distanza in maniera automatica”.

La stazione San Giovanni, inaugurata a maggio dello scorso anno dopo ben 12 anni di lavori, è la prima stazione museo a Roma. La stazione Amba Aradam, che in base a quanto previsto sarà operativa insieme alla stazione Fori Imperiali nel 2021, sarà la seconda stazione museo. Durante i lavori della Metro C, infatti, sono stati trovati numerosi reperti archeologici nei confronti dei quali è stata riservata una grande attenzione.

A idealista/news Andrea Sciotti, responsabile del procedimento della linea C per Roma Metropolitane, ha spiegato qualcosa di più in occasione del World Tunnel Congress 2019.

Quando sono iniziati i lavori della Metro C?

“I lavori della Metro C originariamente sono iniziati con una gara che è stata esperita nel 2005 e aggiudicata nel 2006, quindi i lavori poi sono partiti a metà 2006, inizio 2007”.

A che punto siamo?

“Oggi su 25 km totali della linea ne sono stati aperti già al pubblico 18,5 con 22 stazioni sulle 30 previste”

Quando termineranno?

“Prevediamo di completare la T3, che è l’ultima tratta attualmente finanziata in costruzione, per la fine del 2021”.

Quali sono stati i problemi più grandi incontrati?

“I problemi sono quelli classici di realizzare un’opera così complessa in sotterranea in un contesto come quello di Roma. Chiaramente, nella parte centrale l’aspetto principale è stato quello connesso all’archeologia, tenendo conto che in una città come Roma anche i primi 20 metri del sottosuolo, sotto l’attuale piano stradale, sono comunque caratterizzati dalla presenza di una notevole mole di reperti archeologici di interesse”.

Alla luce di ciò, in una città piena di storia come Roma, è possibile realizzare un progetto di questo tipo?

“Io credo di sì. Con la T3 lo stiamo dimostrando. Stiamo realizzando delle stazioni al centro storico di Roma con la collaborazione al 100% e la disponibilità della Soprintendenza Archeologica. Quindi, quello che stiamo realizzando dimostra che lo possiamo fare”.

Si attendono notizie adesso sulla tratta T2, che dovrebbe collegare i Fori Imperiali con piazzale Clodio.

 

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