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Tra i punti del maxiemendamento alla riforma della scuola, presentato dai due relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) e su cui il Senato voterà domani la fiducia, c’è la maxi-stabilizzazione di 100.701 precari. Entro il 15 settembre saliranno in cattedra 45mila docenti assunti da turn-over o su posti vacanti, i restanti 55mila verranno messi in ruolo con il meccanismo della nomina giuridica. Per tutti gli altri precari abilitati con i Tfa o i percorsi speciali (Pas), esclusi dal piano straordinario, se ne riparlerà nel nuovo concorso da bandire in dicembre per 60mila posti.

Gli altri punti del maxiemendamento fanno riferimento alla valutazione dei docenti, che resta “sperimentale”, e all’introduzione nel comitato, che dovrà indicare i criteri per assegnare i fondi premiali agli insegnanti meritevoli, di un membro esterno, individuato dall’Ufficio scolastico regionale tra professori, presidi e dirigenti tecnici (il numero di docenti sale da due a tre).

La riforma della scuola viene così blindata. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto: “Ai senatori la scelta tra la strada dell'ostruzionismo e la strada dell'occupazione”. La blindatura dovrebbe ripetersi martedì alla Camera con un nuovo voto di fiducia.

Ma ci sono altre modifiche, come l’assegnazione di maggior tempo a scuole e Uffici scolastici regionali per disegnare i nuovi ambiti territoriali e il piano triennale dell’offerta formativa. Altra novità, sugli Its, è la possibilità per le fondazioni (con un patrimonio di almeno 100mila euro) di attivare altri percorsi di formazione in altre filiere. C’è poi l’introduzione sullo “school bonus” di un tetto pari a 100mila euro alle erogazioni liberali dei privati, con l’aggiunta di una quota “perequativa” del 10%.

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