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Le donne pesano meno degli uomini nel mercato del lavoro. E in Europa ci sono differenze, soprattutto se si parla di posizioni di responsabilità.

Secondo i dati Eurostat, nei 28 Paesi Ue solo il 33% delle posizioni manageriali è occupato da donne; cioè, uno su tre. Sebbene la parità non esista in nessun Paese della comunità, qualcuno supera la media. Ma non si tratta delle grandi potenze o dei Paesi nordici: quelli che guidano la classifica sono i Paesi dell’Est, gli ultimi che hanno aderito all’Unione europea.

In primis c’è la Lettonia, dove le donne occupano il 47% delle posizioni manageriali; seguita da Polonia e Slovenia, con il 41%, poi da Lituania e Ungheria, accompagnate dalla Svezia con il 39%.

Più indietro ci sono Bulgaria (38%), Estonia (36%), Regno Unito (36%), Portogallo (36%), Irlanda (36%), Slovacchia (35%), Finlandia (34%) e Romania (34%). La Francia e il Belgio sono in linea con la media Ue (33%).

Al di sotto di tale livello si trovano l’Austria (32%), la Spagna (31%) e alcune delle economie più forti del Vecchio Continente. In Germania la percentuale si riduce al 29%, mentre in Italia si attesta al 28%, proprio come in Danimarca.

Nelle ultime posizioni della classifica ci sono la Grecia, i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca (tutti con il 25% delle donne manager), sebbene il Paese con la percentuale più bassa sia il Lussemburgo, con il 18%.

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