Il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” ha l’obiettivo di potenziare la Pubblica amministrazione e, stando a quanto trapelato, si starebbe facendo largo l’ipotesi di uno “scivolo” con per la pensione anticipata per i dipendenti della PA.
Alcune delle novità più significative dell’accordo tra governo e parti sociali riguardano il rinnovo del contratto (con un aumento di 107 euro), l’individuazione di una disciplina del lavoro agile (smart working) per via contrattuale e la pensione anticipata per i dipendenti statali e tutti quelli della pubblica amministrazione.
Un piano per la pensione anticipata che agevoli il ricambio generazionale sembra ormai improcrastinabile, visto che il prossimo anno, per la prima volta nella pubblica amministrazione, si prevede che ci saranno più pensionati ex dipendenti pubblici (3 milioni) che dipendenti pubblici attivi.
Per questo, il primo obiettivo deve essere quello di agevolare l’entrata nella pubblica amministrazione di lavoratori giovani che subentrino ai dipendenti vicini alla pensione. Per questo l’ipotesi di uno scivolo è sempre più concreta.
Si sta lavorando alla possibilità di ricorrere a un meccanismo volontario di incentivi all’esodo per i lavoratori che sono vicini all’età pensionabile. Non solo, per la pensione anticipata andrebbero incentivati anche i dipendenti con professionalità non in linea con il nuovo corso della macchina statale, per forza di cose centrata sull’innovazione tecnologica.
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