
L'anzianità contributiva rappresenta la somma totale dei periodi durante i quali un individuo ha versato contributi previdenziali. Questo parametro è cruciale nel contesto delle pensioni e determina l'accesso a specifiche prestazioni previdenziali. L'accumulo di anzianità contributiva è influenzato dalla regolarità e dalla quantità dei versamenti effettuati dal lavoratore nel corso della sua attività lavorativa. Viene utilizzata anche per stabilire i requisiti minimi necessari per ottenere la pensione, con normative specifiche che regolamentano questo aspetto in diversi sistemi previdenziali.
Come conoscere l’anzianità contributiva?
Per conoscere la propria anzianità contributiva è necessario consultare l’estratto conto contributivo, un documento fondamentale che dettaglia tutti gli accrediti previdenziali, offrendo una visione completa dei contributi previdenziali di un lavoratore. Questo estratto è di vitale importanza per il calcolo della pensione, in quanto include una vasta gamma di contributi, tra cui quelli obbligatori, volontari, riscatti di periodi specifici e altro ancora.
Per consultare l'estratto conto contributivo è necessario accedere con le proprie credenziali al sito dell'INPS, come ad esempio SPID, CIE o CNS. Dopo aver effettuato l'accesso al sito dell'INPS, la sezione "Estratto Conto Contributivo" all'interno del Fascicolo Previdenziale del Cittadino consente di esaminare attentamente i versamenti accreditati presso le diverse gestioni previdenziali. Questo passo è cruciale per comprendere i requisiti specifici associati alla tipologia di pensione desiderata e pianificare di conseguenza il percorso previdenziale.
L’anzianità contributiva può essere calcolata tramite il portale web dell'INPS o rivolgendosi a un patronato; è inoltre possibile ottenere informazioni dettagliate sui versamenti accreditati presso diverse gestioni previdenziali.

Anzianità contributiva: come si calcola?
Per calcolare l'anzianità contributiva necessaria per accedere alle pensioni, è essenziale comprendere che, a differenza della discussione precedente basata sugli anni, il calcolo utilizza come unità di misura le settimane lavorative. Per determinare l'anzianità, è necessario sommare tutte le settimane lavorate e dividere il totale per 52, il numero di settimane in un anno.
Tuttavia, questo metodo si applica principalmente ai lavoratori dipendenti iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi come artigiani e commercianti. Per i dipendenti pubblici e altri fondi sostitutivi, l'anzianità si basa sui giorni di servizio calcolati con un anno composto da 360 giorni.
Per la gestione separata dell'INPS e le casse professionali, l'anzianità si calcola considerando i mesi interi, mentre per i lavoratori agricoli, dello spettacolo e sportivi professionisti, si tiene conto dei giorni dell'anno solare.

Quanti anni di contributi ci vogliono per la pensione di anzianità?
Nel 2024, per accedere alla pensione di anzianità occorre avere 67 anni di età e almeno 20 anni di anzianità contributiva. Età e contributi incidono anche su tutte le altre possibilità di anticipo pensionistico, quali ad esempio:
- Quota 103, con 62 anni di età e 41 di contributi
- Opzione donna, con 59, 60 o 61 anni di età a seconda che la donna abbia o meno dei figli, e 35 anni di contributi
- APE sociale, con 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi.
Quali sono le soglie per la pensione di vecchiaia contributiva?
Per richiedere la pensione di vecchiaia contributiva con soli 5 anni di contributi versati, sono necessari i seguenti requisiti anagrafici:
- Uomini 2020-2025: 71 anni
- Donne 2020-2025: 71 anni.
Per la pensione anticipata ordinaria, il lavoratore deve maturare i seguenti requisiti:
- Uomini: 42 anni e 10 mesi di contributi versati (2227 settimane)
- Donne: 41 anni e 10 mesi di contributi versati (2175 settimane).
Cosa si intende per anzianità contributiva al 31 dicembre 1995?
Il metodo del calcolo dell’anzianità contributiva risale alla Legge 8 agosto 1995, n 335, introdotta per rendere il sistema pensionistico più sostenibile. Per tale motivo si usa la data del 31 dicembre 1995 come riferimento per una serie di sistemi di pensionamento che con la legge sopracitata sono stati sostituiti da nuovi sistemi di calcolo dei contributi.
Va notato che tutti i sistemi precedentemente esplorati fanno riferimento ai sistemi di pensionamento attualmente attivi, che prevedono un sistema misto per il lavoratori che hanno maturato contributi prima e dopo il 31 dicembre 1995.
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