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Debutta l’identità digitale unica o Spid (Sistema pubblico per l’identità digitale), il pin unico per l’accesso ai servizi di diverse amministrazioni pubbliche. Cittadini e imprese ora possono chiedere una password che va a sostituire migliaia di codici esistenti e consente di entrare via web da subito nei servizi pubblici e in futuro anche in quelli gestiti da privati. L’accesso può avvenire da personal computer, smartphone e tablet. L’importante è che ci sia una connessione Internet.

Ci sono tre livelli di sicurezza. Per quello base serve solo username e password; per il secondo si aggiunge una password usa e getta; per il terzo (al momento non ancora disponibile e destinato a professionisti e operazioni complesse) sarà necessaria anche una smart card con chip.

I servizi

Con il Sistema pubblico per l’identità digitale si possono sfruttare da subito 300 servizi di Inps, Inail e delle Regioni Emilia Romagna e Toscana. A giugno si arriverà a 600 servizi, con l’aggiunta – tra gli altri – dell’Agenzia delle Entrate,de i comuni di Venezia e Firenze e di altre Regioni. La diffusione dei servizi permetterà di pagare la colf, iscrivere il bambino all’asilo nido, saldare l’Imu o la Tari e la Tasi, cambiare la residenza, ritirare i referti medici, riscattare la laurea, richiedere inventivi d’impresa.

Domanda e rilascio

Per richiedere l’identità digitale unica bisogna presentare domanda a uno dei tre operatori già accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid): Tim, Poste Italiane e Infocert. E’ sufficiente indicare nome, cognome, data e luogo di nascita, documento d’identità, telefono, indirizzo di posta elettronica e domicilio (codice fiscale o partita Iva, sede legale e ragione sociale se azienda). Segue poi una fase di verifica tramite canale tradizionale (esibizione documento e compilazione modulo) o per via telematica (carta d’identità elettronica o firma digitale).

Le credenziali di Spid vengono rilasciate attraverso posta, mail o sms. In questa prima fase saranno attivati solo i primi due livelli di sicurezza e almeno per 24 mesi saranno gratuiti. Chi ha già una password rilasciata da una Pa (è il caso, ad esempio, del Pin Inps) potrà farsela riconoscere dall’operatore scelto come Spid.

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