Le "proposte irrevocabile di acquisto" sono troppo spesso il risultato di una pressione fatta dall'agente sul possibile potenziale compratore che ritiene (perché verbalmente a lui così viene detto) che non sia impegnativa (la balla :"è una semplice prenotazione" "serve per far vedere al venditore che c'è interesse" " serve per intavolare la trattativa "e altre amenità ).
Nella realtà serve per portare a casa la provvigione quando il cliente " e' "caldo" . Per cui è un atto capestro frutto di una generale omertà (avvocati che fanno un sacco di cause, notai che cercano di non irritare coloro che portano clienti, giornali che non vogliono irritare chi porta loro una fetta cospicua di pubblicità - inserzioni) Le proposte vengono fatte sulla base di 4-.5 condizioni del tutto insufficienti e che molto spesso generano discussioni e talvolta gravi litigi perché poi la negoziazione diventa difficile . Spesso i clienti "venditore e compratore " restano con il cerino in mano e si devono arrangiare e risolvere fra loro: l'agente fa marcia indietro salvo che reclamare la provvigione con le buone o con le cattive.
Perché invece non utilizzare le meno impegnative "lettere di intento" se è vero che si vuole evitare i perditempo ? Perché non garantire il cliente da problemi prestando esplicitamente fideiussione ex art 1763 cc ? (" il mediatore puo' prestare fideiussione per una delle parti!"- per l' acquirente per esempio )
Gli agenti e chi ha fatto amara esperienza sanno che ho ragione ed è per questo che ogni volta che si parla di "proposta irrevocabile di acquisto " gli animi si scaldano .
Basta vedere sull'web e le lamentele reiterate dei compratori ( i tribunali sono soffocati da contenziosi di questo genere ) e gli scontri al full di cotone: da una parte gli agenti che levano scudi e dall'altra utenti inferociti
Il problema c' è , si vede, è palpabile - solo che chi i vari professionisti che ci girano attorno non hanno interesse a risolverlo ne affrontarlo
Domanda da parte di acquirente in crisi: proposta presentata tramite mediatore; l'acquirente scopre delle caratteristiche del quartiere per cui non vuole proseguire l'acquisto, pRIMA della presentazione della proposta al proprietario, l'acquirente lo fa immediatamente presente (dopo 4 giorni lavorativi) verbalmente all'agente, che dice di non preoccuparsi; la sera stessa l'agente chiede all'acquirente di vedere con l'amministrazione. La domanda è: cosa è veramente dovuto al mediatore, che nel frattempo avrà già giocato al rialzo con altri acquirenti?
si può recedere dalla proposta d'acquisto anche già accettata (ed anche se hai avuto conoscenza del'accettazione) purchè il venditore non abbia già incassato l'assegno (o in generale ricevuto il denaro). Vedi Suprema Corte di Cassazione nella sentenza n. 8038 del 02/04/2009.
In questo paese quando non si sa che lavoro fare, ovvero non si sa fare nulla, ci si da alla vendita immobiliare, o all amministrazione di condomini. Vi assicuro che questo succede solo in questo paese. Andate a lavorare davvero, sapete solo aprire e chiudere una porta, e volte neanche quella.
In questo paese quando non si sa che lavoro fare, ovvero non si sa fare nulla, ci si da alla vendita immobiliare, o all amministrazione di condomini. Vi assicuro che questo succede solo in questo paese. Andate a lavorare davvero, sapete solo aprire e chiudere una porta, e volte neanche quella.
consiglio a tutti di stare alla larga dalle agenzie.. fanno solamente i propri interessi.. o al limite quelli del venditore, se una vendita non va a buon fine si rifanno solo sull'acquirente che perde caparra e compenso dell'agenzia.
86 Risposte:
Le "proposte irrevocabile di acquisto" sono troppo spesso il risultato di una pressione fatta dall'agente sul possibile potenziale compratore che ritiene (perché verbalmente a lui così viene detto) che non sia impegnativa (la balla :"è una semplice prenotazione" "serve per far vedere al venditore che c'è interesse" " serve per intavolare la trattativa "e altre amenità ).
Nella realtà serve per portare a casa la provvigione quando il cliente " e' "caldo" . Per cui è un atto capestro frutto di una generale omertà (avvocati che fanno un sacco di cause, notai che cercano di non irritare coloro che portano clienti, giornali che non vogliono irritare chi porta loro una fetta cospicua di pubblicità - inserzioni)
Le proposte vengono fatte sulla base di 4-.5 condizioni del tutto insufficienti e che molto spesso generano discussioni e talvolta gravi litigi perché poi la negoziazione diventa difficile . Spesso i clienti "venditore e compratore " restano con il cerino in mano e si devono arrangiare e risolvere fra loro: l'agente fa marcia indietro salvo che reclamare la provvigione con le buone o con le cattive.
Perché invece non utilizzare le meno impegnative "lettere di intento" se è vero che si vuole evitare i perditempo ?
Perché non garantire il cliente da problemi prestando esplicitamente fideiussione ex art 1763 cc ? (" il mediatore puo' prestare fideiussione per una delle parti!"- per l' acquirente per esempio )
Gli agenti e chi ha fatto amara esperienza sanno che ho ragione ed è per questo che ogni volta che si parla di "proposta irrevocabile di acquisto " gli animi si scaldano .
Basta vedere sull'web e le lamentele reiterate dei compratori ( i tribunali sono soffocati da contenziosi di questo genere ) e gli scontri al full di cotone: da una parte gli agenti che levano scudi e dall'altra utenti inferociti
Il problema c' è , si vede, è palpabile - solo che chi i vari professionisti che ci girano attorno non hanno interesse a risolverlo ne affrontarlo
Domanda da parte di acquirente in crisi: proposta presentata tramite mediatore; l'acquirente scopre delle caratteristiche del quartiere per cui non vuole proseguire l'acquisto, pRIMA della presentazione della proposta al proprietario, l'acquirente lo fa immediatamente presente (dopo 4 giorni lavorativi) verbalmente all'agente, che dice di non preoccuparsi; la sera stessa l'agente chiede all'acquirente di vedere con l'amministrazione. La domanda è: cosa è veramente dovuto al mediatore, che nel frattempo avrà già giocato al rialzo con altri acquirenti?
si può recedere dalla proposta d'acquisto anche già accettata (ed anche se hai avuto conoscenza del'accettazione) purchè il venditore non abbia già incassato l'assegno (o in generale ricevuto il denaro). Vedi Suprema Corte di Cassazione nella sentenza n. 8038 del 02/04/2009.
In questo paese quando non si sa che lavoro fare, ovvero non si sa fare nulla, ci si da alla vendita immobiliare, o all amministrazione di condomini. Vi assicuro che questo succede solo in questo paese. Andate a lavorare davvero, sapete solo aprire e chiudere una porta, e volte neanche quella.
In questo paese quando non si sa che lavoro fare, ovvero non si sa fare nulla, ci si da alla vendita immobiliare, o all amministrazione di condomini. Vi assicuro che questo succede solo in questo paese. Andate a lavorare davvero, sapete solo aprire e chiudere una porta, e volte neanche quella.
consiglio a tutti di stare alla larga dalle agenzie.. fanno solamente i propri interessi.. o al limite quelli del venditore, se una vendita non va a buon fine si rifanno solo sull'acquirente che perde caparra e compenso dell'agenzia.
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