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La cedolare secca del 2011: ce la farà se si divide dal federalismo

Ne è convinto il presidente di confedilizia corrado sforza fogliani: la cedolare secca ce la può ancora fare, anche se appare ancora lontano il debutto della telenovela sull'aliquota per gli affitti. Il segreto? stralciarla dal federalismo fiscale

In teoria, spiega sforza fogliani al giornale: "la sua approvazione, salvo incidenti parlamentari è scontata. Anche perchè sono state superate le perplessità in merito alla copertura: come ha spiegato fabrizia pecorella, direttore generale delle finanze, infatti, non ci saranno perdite di gettito fino al 2013, e nel 2014 il problema sarà superato grazie alla nuova imposta comunale prevista dal federalismo fiscale"

Ma la colpa della paralisi burocratica dell'aliquota unica al 20% sugli affitti è proprio del federalismo, bloccato in commissione parlamentare dalla parità tra maggioranza e opposizione, che pur essendo d'accordo sulla cedolare secca (addirittura i finiani sono d'accordo con i berlusconiani, spiega il direttore di confedilizia), non riescono a trovare la quadra sul federalismo fiscale

La soluzione perchè si possa scrivere un lieto fine per questa telenovela, suggerisce sforza fogliani è: "quella che abbiamo suggerito al ministro tremonti: chiedere lo stralcio della tassazione sugli affitti dal provvedimento sul federalismo demaniale"

Anche perchè pare che non siamo fuori tempo massimo. "È vero che si era ipotizzato di approvare il provvedimento entro il 31 dicembre 2010, perchè fosse operativo il 1 gennaio - dice sforza fogliani - ma in realtà non si tratta di una necessità: l'importante è che sia in vigore quando sarà il momento di pagare le imposte. Però non è il caso di perdere tempo. Anche perchè chi affitta deve fare i suoi conti"

Se ti ha interessato questa notizia, leggi anche: la telenovela dell'anno: la cedolare secca sugli affitti

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5 Commenti:

4 Gennaio 2011, 23:21

La giusta soluzione ed equa è proprio questa:

1 - 20% di cedolare secca sugli affitti +

2 - solo per il 2011, un tassa una tantum pari al 5% del valore commerciale della casa (per far rientrare un po' il debito pubblico) +

3 - la service-tax annuale pari a 1.000 euro per ogni 100.000 euro di valore commerciale della casa (abolendo però l'ici e la tassa rifiuti)

Penso che tutti noi proprietari potremmo accettare una soluzione simile.
Che ne dite?

6 Gennaio 2011, 17:37

In reply to by anonimo (not verified)

No, i servizi vanno pagati per quello che valgono, non per quello che vale la casa.
Servizi scadenti= poche tasse,

8 Gennaio 2011, 15:37

Servizi scadenti= poche tasse poche tasse = servizi scadenti qual è la causa e qual è l'effetto?! come fa lo stato a darti buoni servizi se prima non gli dai i soldi per pagarli?!

9 Gennaio 2011, 14:24

Ma perchè si fa la cedolare secca? per recuperare l'enorme evasione fiscale che c'è? per dare un vantaggio a chi ha redditi e case e vorrebbe affittare,senza sommare IRPEF pazzesca? per far scendere gli affitti? L'ultima è (quasi) impossibile, il sistema usato finora è l'evasione, e funzionerà benissimo anche domani con la cedolare. La cedolare secca consentirà semplicemente a padroni di casa che possono essere deboli a volte di mettersi a posto per aumentare il prezzo degli affitti o liberare gli immobili. E di scansare le multone e l'addebito nelle occasioni in cui vengono beccati.
Il problema vero è la domanda, che viene tenuta artificiosamente sostenuta, con una offerta che si comporta al limite dello strozzinaggio. Le case degli enti pubblici, delle case popolari, di banche ed assicurazioni sono state vendute, e questo riduce l'offerta legale. Non esistono pensionati studenteschi a basso costo, e nessuno osa proporli, non esistono case albergo per lavoratori in trasferta medio lunga, non esistono case per giovani, e le case popolari vengono costruite poco e raramente e rese inappetibili per il ceto medio con titolo di studio, ghettizzando.
Risultato, anche chi è operatore economico marginalissimo, con redditi da esclusione sociale, deve entrare ai prezzi imposti dai locatori, a condizioni sempre più degradate e costi crescenti. L'offerta è compatta, se non spunta i prezzi attesi ed in nero, si ferma, non esiste offerta al ribasso concorrenziale. E siamo arrivati cosi al posto letto affittato a 500 euro mensili, bagno e cucina in condivisione, dal lunedi al venerdi, che nei week end il posto si affitta per le fiere. Chi ora incassa questi soldi in nero alla cedolare secca proprio non ci pensa. Salirebbe anche la Tarsu, l'imposta di registro, e le spese condominiali a volte. Ecco perchè questo provvedimento servirà a poco sul mercato residenziale, (di più su quello per uffici), men che mai a tenere bassi gli affitti. Nessun politico mai farà qualcosa contro i proprietari di case, e contro potrebbero essere provvedimenti normalissimi come la costruzione di case studenti e lavoratori, e le case popolari. Al massimo finanzieranno i più poveri, cioè erogheranno soldi che andranno ai soliti avidissimi proprietari di case.

18 Febbraio 2011, 18:01

In reply to by anonimo (not verified)

Sono molto amareggiato, perchè il suo, mi sembra un intervento intriso di un mesto sentimento di odio classista.
La cedolare secca, dovrebbe servire a correggere tante situazioni anomali o abnormi che esistono sulla gestione dei redditi da fabbricato.
E' chiaro che chi registra contratti largamente parziali (o peggio ancora chi non li registra per niente) non ha certo problemi di sistema di tassazione ne di aliquota.
D'altra parte, se i comuni se ne fregano di fare controlli, è chiaro che per lo stato è ancora più difficile scovare gli evasori.
Ad esempio, non so come facciano i comuni a concedere la residenza in immobili che non sono di prioprietà del richiedente, nè per i quali esita contratto di locazione registrato.
Questo sarebbe uno dei modi di snidare ampie sacche di evasione totale, ma del resto, mi risulta che esiste addirittura una grande quantità di immobili, anche tra le seconde case, per i quali non viene pagata l'ici ( e le case non si possono nascondere).
Io, ad esempio, proporrei un'anagrafe immobiliare personale, nella quale ciascuno inizi con un auto dichiarazione degli immobili di sua proprietà con un valore stimato di mercato. Tale valore diventerà il parametro per qualsiasi operazione che investa tale immobile (esproprio, vendita, donazione, richiesta di mutuo, tassazione ecc).
Dopo un giusto periodo di tempo destinato alla dichiarazione, il proprio portafoglio immobiliare, potrà essere variato solo con vendite, donazioni acquisti, ecc).
Gli immobili non dichiarati, diventeranno automaticamente privi di proprietà e quindi andranno allo stato (o ad altro ente più periferico).
Vede, signore anonimo, io sono un piccolo proprietario che, purtroppo, dopo una vita di sacrifici, riesce a mala pena a pagare tasse e lavori di mantenimento degli immobili acquisiti da suo padre prima e da lui in circa 70 anni di lavoro anche fortunato, ma con una scelta di non concedersi più del necessario per poter avere un futuro migliore e sicuro.
Purtroppo nnon si è verificato nè migliore nè sicuro tale scelta, ma non voglio dilungarmi nelle mie disavventure personali,ma le voglio solo dire che anche tra i proprietari ci sono persone oneste vessate dallo stato e da inquilini disonesti che grazie ad alcune leggi (e soprattutto all'interpretazione di alcuni magistrati che ritengono di dover fare robin hood, più che i garanti della legalità) riescono a rubare anche ai locatori che cercano di essere giusti ed osservanti delle leggi.
Saluti Antonio vergara

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