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Nomisma: le previsioni per l'immobiliare sono pessime fino al 2014 (grafici)

Se il 2012 si sta confermando l'anno della profonda crisi immobiliare, il 2013 potrebbe andare anche peggio. A dirlo è il rapporto elaborato dall'osservatorio sul mercato immobiliare di nomisma. La società di studi economici prevede infatti un'ulteriore diminuzione delle compravendite e avvisa: il potenziale recessivo è ben superiore a quanto segnalato finora dalla discesa dei prezzi

Previsioni

Solo una completa inversione di tendenza delle politiche europee, con un ruolo della bce capace di riattivare il credito, potrebbe invertire la situazione. Chi immaginava una piccola ripresa per fine 2012 non solo rimarrà deluso, ma dovrà fare i conti con ulteriori cali nel 2013. Le 600mila compravendite del 2011, in pratica, resteranno un ricordo lontano

Mutui

Il mercato immobiliare ha sviluppato infatti in questi anni una dipendenza del credito, venuto meno il quale si è bloccato. Né gli stipendi, né i risparmi sono infatti in grado di sostenere l'acquisto di una casa per molte famiglie, nonostante la discesa dei prezzi sia già dell'ordine del 10-15%

Sconti

Per questa ragione il margine di trattativa è l'unico capace di far concludere un'operazione. L'impennata dello sconto medio applicato, a partire dal 2011, è infatti notevole, ed ha raggiunto la soglia del 15% nelle grandi città

Nomisma: le previsioni per l'immobiliare sono pessime fino al 2014 (grafici)

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49 Commenti:

23 Novembre 2012, 10:54

In reply to by anonimo (not verified)

Non ne hai visto neanche uno?
Può darsi, però, pazienta ancora un attimino e vedrai che belle sorpresine ci riserverà il mercato immobiliare: in una parola, prezzi in discesa libera.
E poi, perchè i grandi centri dovrebbero differenziarsi dai piccoli, dove questo fenomeno - il ribasso dei prezzi - è già iniziato e si sta rafforzando giorno per giorno (hai presente l'effetto valanga?)?
Abbi fiducia, caro anonimo!
Ne vedrai delle belle.

23 Novembre 2012, 14:37

La situazione attuale di crisi paradossalmente aiuta la crisi perche' interrompe almeno l'attivita' di costruzione visto che in Italia gia' ci sono un mare di metri quadrati a persona .
Pertanto la politica immobiliare deve portare una maggiore fiducia al proprietrio di case nell'affitto di case ad estranei che attualmente, quando entrano non se ne vanno piu'.
Un'adeguata politica fiscale deve fare in modo che tutti abbiano interesse a mettere sul mercato le case che hanno sfitte per i motivi suddetti.
Cosi' i fitti calerebbero e la gente troverebbe facilmente casa quando il proprieterio rivuole
Legittimamente il suo immobile.
Quindi la crisi e' solo nella nuova normativa capace di stanare le case sfitte .Bisogna sempre andare contro la ricchezza immobilizzata.
Spero di essere stato chiaro .La vera crisi e' altrove e quella bisogna affrontarla con grande capacita'.Un primo segno positivo c'e' :il ritorno alla terra che una dissennata politica industriale sconvolse e che fu anche colpevole di di una selvaggia attivita' di costruzione di immobili per fare posto ai contadini che fuggivano dalle campagne.Viva l'agricoltura!!!

23 Novembre 2012, 16:37

Le case non tutti posono permettersele. I mutui facili hanno dato l'impressione contraria. Questa bastarda crisi riequilibria l'asse. Cosac'è di strano? è la normale legge della giungla,ovvero, la nostra legge degli umani. Allora chi può si tiene 1,2,10,100 o 1000 case ed immobili, fregandosene di imu, addizionali, catasto e patrimoniali, perchè evidentemente ha modo e maniera di non preoccuparsene, chi ha qualche immobile di troppo dovrà venderne una parte (in relazione) per salvare gli altri, chi invece ha fatto il passo più lungo potrebbe perdere la sua casa ed ingrossare la fila dei cercatori di affitto e quindi? certo che le compravendite immobiliari sono diminuite del 50% e forse diminuiranno ancora ma chi se ne preoccupa, in primis?
- Gli agenti immobiliari, perchè la maggior parte di loro dovrà cambiare mestiere o ingrossare la fila dei disoccupati e/o falliti (salvando i pochi che invece rimarranno)
- Lo stato che, nella sua miope ingordigia non capisce che perde così più di quello che si sforza di far entrare conogni artificio truffaldino ed impopolare.
- I costruttori, specie quelli grandi che non potranno tutti riciclarsi a fare ponti strade ed autostrade, perchè nonci sono più soldi. Quelli piccoli, non ancora falliti, potranno sempre fare le manutenzioni straordinarie o inventarsi servizi aggiuntivi.
- I grossi cementifici, spesso collusi con la mafia, e quindi dovranno cercare altrove
- I notai ed altri azzecarbugli affini, che non possono razziare più come prima
- Le assicurazioni che lucravano sui mutui, spartendosi la torta con le banche
- Certo poi ci sono pure gli strati buoni che ci rimettono: i lavoratori sicuramente per primi, in quanto licenziati, ma anche i mobilieri , i vari artigiani/costruttori della casa, le fabbriche di mattonelle, infissi, porte, e così via.
- Le banche? no quelle no, i soldi ricevuti ( e pagati da noi) anzichè tornare al mercato, di solito servono per capitalizzarle o fare nuove acquisizioni e fusioni.
Risultato? una nazione stupidamente in ginocchio e più povera, scarse e relative possibilità di ripresa future e per le nuove generazioni.
- Gli affitti? ma perchè dovrebbero calare, con tutti i problemi causati dagli inquilini (anche in buona fede) le tasse e balzelli vari, preoccupazioni a go go
- Piuttosto, investite in camper e tende, lasciate stare altre forme di investimento, che non è per voi e rischiate anche quel poco che dite o vorreste far capire di avere, semmai valutate il trasferimento in altra nazione, che questa e poche altre sono già andate, depredate, sterili.

23 Novembre 2012, 16:47

Esempio, forse non proprio calzante ma reale sulla discesa dei prezzi.
Siamo in un piccolo comune del nord-est, in provincia di Udine, anno 2009. Un vicino dei miei mette in vendita la sua villetta, anni 50, da ristrutturare a 200k (ma con valore di mercato stimato in 165k). Insomma, "ci prova". Suo fratello gli offre 150k e il "furbo" rifiuta! risultato: siamo nel 2012 e la casa è ancora lì, con il cartello e la richiesta "ridimensionata a 125k.
Non so cosa succeda in centro a Milano ma posso garantire che questo è ciò che sta avvenendo in giro ed è logico pensare che col tempo tutto il mercato si dovrà assestare o ci sarà una rivoluzione demografica (città vuote e paesi in crescita)

24 Novembre 2012, 0:09

Ma che bell'esempio : villetta anni 50 da ristrutturare in campagna che scende di valore.
C'è nessuno che conosce la situazione immobiliare dei ruderi in bèlice ?

24 Novembre 2012, 10:10

Certo, caro anonimo cittadino mattonaro, per quelli come te l'equazione è e sarà per sempre semplice: paese=straccioni, città=benestanti (perchè possessori di case che "valgono")... sono contento che ci siano delle menti così aperte e dinamiche.

Il mio cmq era un discorso di percentuale, è chiaro che con 125-200K euro non ti ci compri nulla in centr a Milano.

Infatti, io non so quanto siano quotati i ruderi in belice ma se leggessi con un po' di attenzione quello che ho scritto ti accorgeresti che ho indicato la valutazione (fatta da un professionista) nel 2009: 165k euro. Una somma del tutto allineata al mercato della zona (non case di terremotati come pensi tu ma di un comune ricco, in espansione e con annessa grossa zona industriale). Prova a ragionare anche tu in termini percentuali e pensa a chi, con quelle cifre, in città si compra un seminterrato per dormirci. Beh, speriamo che quel tale "non si svegli" e non prenda coscienza della vita di m... che fa.

24 Novembre 2012, 18:04

Io ho fatto una domanda precisa , la risposta non c'entrava nulla.
Se ti sei offeso chiedo scusa.

24 Novembre 2012, 18:08

È comunque non sono mattonaro, ma cerco casa da un anno per esigenze familiari.

1 Ottobre 2013, 13:35

Per tutti quelli che insultano e offendono persone che poi neanche conoscono:
I veri pezzenti siete voi. Imparate ad esprimervi senza offendere nessuno.

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