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Nomisma: inizierà nel 2015 la lenta ripresa del mercato immobiliare

Nel 2013 e nel 2014 proseguirà l'aggiustamento dei prezzi degli immobili, ma l'anno prossimo la spirale recessiva che ha caratterizzato i mutui e le compravendite si allenterà e sarà l'inizio di una lenta ripresa per il settore immobiliare che si concretizzerà a partire dal 2015. È quanto emerso dal nuovo rapporto nomisma sul mercato immobiliare

"La seconda ondata recessiva iniziata nel 2011 - si legge nel rapporto- parrebbe essere giunta a conclusione: anche se per il 2014 non si preannunciano significativi miglioramenti, a partire dal 2015 si ritiene plausibile un avvio di ripresa". L'arresto della contrazione caratterizzerà il versante delle compravendite e dei mutui, mentre il repricing degli immobili continuerà nel prossimo biennio anche se con percentuali via via minori

Compravendite in calo
Per quanto riguarda le transazioni, per la fine del 2013 si prevede un ulteriore calo degli scambi (-8,3%), sebbene a ritmi meno elevati che in passato. Quest'anno dovrebbe chiudersi con circa 407mila compravendite, mentre nel prossimo biennio le transazioni dovrebbero aumentare a un ritmo superiore al 9% annuo, rimanendo pur sempre al di sotto delle 500mila unità. Nelle tredici maggiori città la contrazione dovrebbe attestarsi intorno al -5,6%

Continua il reprecing
L'aggiustamento dei prezzi continuerà nel prossimo biennio "seppure con un'intensità via via decrescente". Nel secondo semestre si è registrata una variazione del -2% per le abitazioni nuove e del -2,2% per quelle usate, in ribasso rispetto ai cali del primo semestre. Il reprincing sarà ancora significativo per il 2014 per tutti i comparti immobiliari, mentre sarà più contenuto nel 2015 (inferiore al 2%)

Quanto ai tempi di vendita, perlopiù stabilizzati (8,4 mesi in media), mentre si sono allungati di appena 10 giorni quelli relativi a uffici e negozi, portandosi rispettivamente a 10,8 e 10,1

Uno spiraglio per i mutui
Per quanto riguarda il versante mutui inel primo semestre 2013 le consistenze dei prestiti alle famiglie consumatrici si sono ridotte di circa 3 miliardi di euro rispetto al semestre precedente. Di questi 3 miliardi, la quasi totalità è riferibile al calo dei prestiti per acquisto di abitazioni, che passano da 343,5 a 341,9 miliardi di euro. A fronte di tale calo - viene precisato - aumenta la quota di prestiti deteriorati, che passa dal 5,4% al 5,8% per la componente di acquisto di abitazioni"

Ciò nonostante, secondo nomisma "si intravedono alcuni segnali che possono prospettare per il 2014 un arresto della contrazione delle erogazioni e l'avvio di un processo di lenta ripresa. Il primo elemento positivo deriva dalle percezioni degli stessi istituti bancari, che segnalano per l'ultimo trimestre 2013 l'avvio di una tendenza di offerta creditizia meno restrittiva a fronte di una domanda percepita in leggera crescita"

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51 Commenti:

Anonymous
21 Novembre 2013, 12:17

Vende solo chi accetta il ritorno ai prezzi pre euro, tutti gli altri possono solo continuare a sognare e pagare tasse su immobili inutilizzati che saranno giustamente sempre più alte.

Anonymous
21 Novembre 2013, 12:18

Difficile credere a questa notizia: la realtà è che il prossimo anno ci saranno ancora più disoccupati del 2013, e quindi ancora meno potenzialità di gente che vorrà acquistare una casa.
Anche ammettendo, per assurdo, che domani mattina tutti questi disoccupati riuscissero a trovare un lavoro stabile e sicuro, gli stessi impiegherebbero almeno 5 / 6 anni per poter mettere da parte un gruzzoletto di almeno € 30.000 per versare una caparra di acquisto. Senza pensare che la stragrande maggioranza di loro dovrà prima chiudere i propri debiti.
Ed ancora: acquistare una casa in Italia in questo momento - diciamolo chiaramente - non è più un vero investimento: pagare una casa oggi € 200.000 per avere sicuramente una valutazione domani di € 180.000, e dopodomani di € 150.000 è una rimessa ormai conclamata. Quindi, le uniche possibilità di ripresa del mercato potrebbero essere quelle indirizzate all'acquisto come prima casa. Ma i clienti per questo mercato li abbiamo già definiti e sono quelli sopra.

Tutto il resto della clientela, almeno una prima casa la possiede e per i motivi di scarso investimento sopra detti non comprerà una seconda.

Con questo quadro, secondo cui fra appena 24 mesi si ricominceranno a vendere le case?

F.to: un esperto immobiliare.

Anonymous
21 Novembre 2013, 12:57

Chi dice che si vende solo a prezzi pre-euro evidentemente non conosce la realtà. le 400.000 case vendute , previste per quest'anno, consentiranno ancora di fare lauti guadagni a quelli che le hanno comprate pre-euro.
Chi ha un minimo di conoscenza del mercato, lo sa '.

Anonymous
21 Novembre 2013, 14:04

In reply to by anonimo (not verified)

Se piove in tutta Italia, vuol dire che piove in tutta Italia. Che poi ci sia qualche chilometro quadrato in cui non piove, questo ci puo' stare. Che qualcuno venda a prezzi alti, che qualcuno guadagni, ci sta. Ma piove, piove, e piove praticamente dappertutto. E se non piove piovera'.

Anonymous
21 Novembre 2013, 13:15

Rispondendo a l commento 8 : sei onesto e guardi in faccia alla realtà, tranne gli agenti idioti di tempocasa che continuano ad essere, detta loro, i migliori. Offrono loro stessi le caparre ai proprietari a prezzi stracciati, attendono di rivenderlo facendoci la cresta!... se riescono ancora

Anonymous
21 Novembre 2013, 16:29

In reply to by anonimo (not verified)

Le capriole di agenti immobiliari senza lavoro ci interessano poco: le speculazioni possibili nel 2000 / 2005 Semplicemente non sono più realizzabili: il mercato immobiliare lo stadio al rialzo e quindi non permette questi tipi di operazioni. Con il mercato attuale già riprendere la stessa somma spesa tre o quattro anni fa è già una grande conquista, ed ambizione. La stragrande maggioranza dei venditori non ci riesce nemmeno.
Certamente, chi ha acquistato in lire e rivende anche in questo momento di crisi comunque a un guadagno, ma nel contempo è la moneta stessa che non ha lo stesso potere d'acquisto e quindi sono sì più soldi, ma con gli stessi si può comprare meno di quello che ci si poteva comprare all'epoca.

Anonymous
21 Novembre 2013, 16:35

In reply to by Gianni (not verified)

Infatti è assolutamente sconsigliato vendere immobili in questo periodo a meno che non si è prossimi al fallimento o sventure simili
E li sono cacchi amari per chi compra pensando di aver finalmente fatto l'affare..

Anonymous
21 Novembre 2013, 16:57

In reply to by anonimo (not verified)

Sono cacchi amari per chi pensa di vendere, n.b. "Quando deciderà di farlo", pensando di fare un'opera di carità vendendo all'1% in meno ai prezzi del 2007, e lo sai perché?
Perché non riceverà neanche un'offerta e rimarrà per mesi, più probabilmente anni, a chiedersi il perché mentre, per lui, continua ad aumentare il divario tra il mondo reale e quello in cui s'immagina di vivere.

Anonymous
21 Novembre 2013, 17:15

In reply to by anonimo (not verified)

E chi ti dice che deciderà di farlo? potrebbe affittare visto che un tetto sopra la testa serve a molti!

Anonymous
21 Novembre 2013, 17:25

In reply to by scettico x msg… (not verified)

E chi ti ha invece detto che qualcuno sarà costretto a comprare?

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