Effettuare il pagamento dell’affitto in contanti nel 2023 è possibile. Scopriamo insieme cosa prevede la legge
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L’inquilino che abita un immobile con contratto di locazione ha la possibilità di effettuare il pagamento del canone d’affitto in contanti, entro e non oltre una determinata soglia mensile. Trattandosi di un metodo di versamento non tracciabile, anche per il pagamento dell’affitto in contanti nel 2023, la legge ha previsto una serie di limitazioni e obblighi a cui locatore e conduttore devono sottostare onde evitare sanzioni.

È possibile effettuare il pagamento dell’affitto in contanti?

Quando si parla di locazioni, una delle domande su cui aleggiano più dubbi è: “Si può pagare l’affitto in contanti?”. La risposta è affermativa. Chi decide di optare per questa tipologia di pagamento, però, deve essere al corrente sia delle modalità di funzionamento sia delle norme che regolano il pagamento dell’affitto in contanti nel 2023. Solo in questo modo, infatti, è possibile agire nel rispetto delle regole ed evitare sanzioni penali.

Attualmente, la legge che regolamenta il pagamento del canone d’affitto in contanti è il Decreto Milleproroghe, convertito successivamente nella Legge n. 15 del 25 febbraio 2022. Tale norma autorizza il pagamento dell’affitto con mezzi non tracciabili entro una determinata soglia, oltre la quale diventa obbligatorio pagare l’affitto con bonifico, assegno, carta di credito ecc.

Limite mensile per il pagamento dell'affitto in contanti

Nel corso degli ultimi anni, per il pagamento dell’affitto in contanti, il limite mensile ha subito diverse modifiche:

  • dal 1 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2021, la soglia del pagamento dell’affitto in contanti 2020 era pari a 1999,99 euro;
  • dal 1 gennaio 2022, il limite è stato abbassato a 999,99 euro, ma solo per qualche mese;
  • successivamente, grazie ad un emendamento approvato in sede di conversione del Decreto Milleproroghe, la soglia si è attestata nuovamente a 1999,99 euro ed è rimasta tale per il resto del 2022;
  • dal 1 gennaio 2023, il limite per il pagamento affitto in contanti 2023 è sceso ancora a 999,99 euro.

Dal momento che il limite mensile per il pagamento affitto in contanti 2023 si è dimezzato rispetto all’anno precedente, questo significa che il pagamento affitto locale commerciale in contanti 2022 sarà sicuramente più raro, visto che le attività commerciali tenderanno a ricorrere maggiormente al pagamento con metodi tracciabili.

Naturalmente, è bene sapere che la violazione di tali soglie comporta l’applicazione di sanzioni piuttosto pesanti sia per locatore che per inquilino, le quali possono oscillare tra l’1% e il 40% dell’importo versato. Inoltre, la legge consente all’inquilino di effettuare il pagamento dell’affitto in contanti 2023 per più mensilità, a patto che il canone dovuto non superi la soglia prevista di 999,99 euro.

In caso di pagamento dell'affitto in contanti, la ricevuta è obbligatoria?

Se si decide di effettuare il pagamento dell’affitto in contanti nel 2023, la ricevuta di locazione deve essere obbligatoriamente rilasciata dal locatore su richiesta dell’inquilino. Tale obbligo, specificato dall’articolo 1199 del Codice Civile, fa sì che l’inquilino abbia diritto a non pagare l’affitto o, in alternativa, a dimostrare tramite prove e testimoni l’avvenuto pagamento del canone, qualora il proprietario si rifiutasse di emettere la ricevuta.

È chiaro, quindi, che se il pagamento affitto è in contanti, quindi viene eseguito con un metodo non tracciabile, sta all'inquilino avere l’accortezza di richiedere la ricevuta che accerti la regolarità del versamento. Questo vuol dire che il pagamento affitto in contanti senza ricevuta espone il conduttore a rischi e ripercussioni nel caso di controversie o problemi con il locatore. Questo documento ufficiale deve riportare la data del pagamento (giorno, mese e anno), l’importo versato e le firme di entrambe le parti.

Inoltre, quando l’importo del canone è superiore a 77,47 euro e il contratto non prevede il regime della cedolare secca, sulla ricevuta deve essere apposta una marca da bollo da 2 euro. Quest’ultima deve essere pagata dal debitore, ossia da colui che emette la quietanza. Il mancato pagamento comporta delle sanzioni a carico sia di locatore che conduttore.

È possibile usufruire della detrazione fiscale per il pagamento dell'affitto in contanti?

Dal 2020 la Legge di Bilancio ha introdotto delle novità relative alla possibilità di usufruire per il pagamento dell’affitto in contanti della detrazione fiscale. La norma prevede che, infatti, per il pagamento dei canoni di locazione, la tracciabilità sia obbligatoria esclusivamente per gli studenti universitari che sono quindi tenuti a versare il canone d’affitto tramite carta di credito, bonifico, assegno ecc.

Continua, invece, ad essere ammesso il pagamento dell’affitto in contanti per le detrazioni fiscali forfettarie riconosciute ai titolari di contratti di locazione di immobili adibiti ad abitazione principale. Naturalmente, il pagamento dell’affitto in contanti non limita il diritto dell’inquilino a beneficiare delle detrazioni fiscali previste per la tipologia di modello del contratto di affitto che ha compilato e stipulato in accordo con il locatore. Ad oggi, l’esclusione dall’obbligo di tracciabilità riguarda la detrazione forfettaria pari a 300 euro, per i beneficiari aventi un reddito non superiore a 15.493,71 euro, e a 150 euro, per i contribuenti aventi un reddito complessivo compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.

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Come devono essere pagati gli affitti?

Gli affitti possono essere pagati secondo diverse modalità. Esistono i metodi non tracciabili, che consentono di pagare il canone dell’affitto in contanti, e i metodi tracciabili, in cui il versamento avviene tramite bonifico bancario o postale, assegno, carta di credito, ecc.

Come pagare affitto senza conto corrente?

Se l’inquilino non dispone di un conto corrente è possibile pagare il canone d’affitto versando l’importo sulla carta prepagata PostePay del locatore, nonché proprietario dell’immobile.

Cosa si può pagare in contanti?

Attualmente, nel 2023, si può pagare in contanti l’affitto, il cui canone non supera la soglia dei 999,99 euro al mese. Nel caso di superamento del limite mensile previsto dalla legge, l’inquilino è tenuto a pagare l’affitto con metodi tracciabili (carta di credito, bonifico, assegno, ecc).

Quando posso rifiutarmi di pagare l’affitto?

In qualità di inquilino, puoi rifiutarti di pagare l’affitto quando il proprietario non vuole emettere la ricevuta di pagamento dell’affitto che gli è stata richiesta. La quietanza di pagamento andrebbe sempre richiesta, soprattutto se il versamento del canone viene effettuato in contanti, quindi con metodo non tracciabile.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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