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Immobiliare e politica: a ogni possibile governo diverse misure per la casa
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Dopo che i risultati delle urne hanno messo nero su bianco che nessun partito o coalizione ha oggi la maggioranza sufficiente per governare, è partita la corsa agli accordi post elezioni. Numeri alla mano, sono tre oggi le coalizioni possibili, tutte con diverse implicazioni per il mondo immobiliare.

1) Centrodestra+ Pd

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Se il Pd, che oggi sembra diviso più che mai, dovesse superare le differenze interne e decidesse di appoggiare un governo di centrodestra, diverse sono le misure che potrebbero rivoluzione il mondo immobiliare. Sulla base di quanto presente nei rispettivi programmi e di quanto affermato durante gli incontri organizzati da Confedilizia, il centrodestra, quasi in maniera compatta, dovrebbe puntare sull'estensione della cedolare secca ai locali commerciali. La Lega, dal canto suo, dovrebbe introdurre una riduzione dell'Iva al 50% (dall'attuale 4% al 2%) per gli immobili di nuova costruzione. 

I possibili (anche se al momento alquanto improbabili) alleati del Pd potrebbero invece richiedere l'istituzione di un'unica cabina di regia per lo sviluppo immobiliare, la casa e l'edilizia, che è proprio una delle dieci proposte per il rilancio del settore proposte da Confedilizia.  Inoltre, a sostegno dei giovani, anche l'introduzione di una detrazione fiscale del valore di 150 euro al mese per tutti gli under 30 con un reddito fino a 30mila euro e un contratto d'affitto. Un capitolo importante riguarderebbe il tema quanto mai attuale della rigenerazione e della riqualificazione della città.

2) Lega e Movimento 5 Stelle

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Se i due partiti usciti vincitori dalle urne dovessero trovare un accordo, si prevede che anche in questo caso si partirebbe da un'estensione dell'aliquota fissa per i contratti di locazione degli immobili commerciali, passando all'introduzione dell'Iva ridotta per gli immobili di nuova costruzione. Oltre all'applicazione rigorosa della normativa per le case nuove o in ristrutturazione che prevede la possibilità di godere di importanti incentivi fiscali.

Sebbene non siano presenti specifiche misure a favore dell'immobiliare nei 10 punti programmatici dei pentastellati, nel corso dell'incontro tenutosi nella sede di Confedilizia, i Cinque Stelle hanno dimostrato attenzione al tema della cedolare secca per gli affitti commerciali, oltre alla necesittà di rivedere l'intero impianto fiscale sul mercato immobiliare. Un punto particolarmente sentito riguarda poi gli affitti brevi, con l'introduzione di una cedolare secca al 10% per chi loca il proprio immobile per brevi periodi e lo dichiara entro 60 giorni dalla fine del mese in cui ha affittato la casa.

3) Movimento 5 Stelle + Pd+ Liberi e Uguali

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Quali misure verrebbero prese a favore dell'immobiliare se ad accordarsi fossero 5 Stelle, Pd e Liberi e Uguali? Oltre alle misure già citate in precedenza, si spingerebbe per l'introduzione di un'imposta progressiva sull'insieme dei patrimoni immobiliari, in sostituzione anche delle tasse che oggi gravano sui redditi da locazione. In alternativa, ci sarebbe un trattamento fiscale agevolato per gli affitti a canone concordato. Altre misure, proposte dal partito di Grasso, riguarderebbero l'agevolazione della permuta per smuovere l'enorme patrimonio immobiliare sfitto e una terapia "shock" per accorciare i tempi di rientro in possesso degli immobili affittati.

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