La dichiarazione dei redditi è l'atto attraverso il quale si dichiarano al fisco i propri stipendi, guadagni da investimenti e altre fonti di reddito.
Più nello specifico, si tratta di un documento che, se da un lato, consente di adempiere ai propri obblighi fiscali, pagando le tasse in modo corretto ed evitando sanzioni o errori nella determinazione del proprio reddito imponibile; dall’altro permette di rivendicare deduzioni e benefici fiscali, ma anche crediti d'imposta.
A questo proposito, leggiamo il seguente articolo per conoscere come funziona la dichiarazione dei redditi 2023, indagando requisiti, spese detraibili, modalità e scadenze per la presentazione.
Quali spese possono essere detratte con la dichiarazione dei redditi 2023?
Dal momento che, dal 30 aprile 2023, il modello precompilato 730 è accessibile tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate, vediamo nello specifico dalla dichiarazione dei redditi 2023 cosa si può scaricare. Oggi, tra le spese detraibili figurano:
- spese mediche/sanitarie, tra le quali sono incluse, ad esempio, le spese per il dentista, le spese per l’osteopata;
- spese veterinarie (farmaci, interventi e visite per animali domestici);
- spese sportive per i figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni;
- spese scolastiche e universitarie come, ad esempio, le spese per la mensa, spese per l’asilo nido, spese dell’università;
- spese trasporto pubblico (metropolitana, treno, autobus, tram), ovvero quelle relative agli abbonamenti annuali, mensili e settimanali);
- spese per i figli a carico (inclusi i figli nati fuori dal matrimonio);
- spese condominiali, tra le quali rientrano, ad esempio, lavori di ristrutturazione edilizia, ricostruzione e messa in sicurezza di ascensori e scale, restauro di parti in decadimento, lavori di sostituzione, riparazione o manutenzione ordinaria degli impianti e delle componenti condivise del complesso condominiale (condizionatori);
- spese notarili;
- spese per il mutuo;
- spese per il canone d’affitto;
- spese per assicurazioni accessorie auto (es. assicurazione sulla vita e contro gli infortuni);
- spese da lavoro dipendente.
Come appena enunciato, le tipologie di spese scaricabili sono molteplici; ciò nonostante, si può usufruire delle agevolazioni previste dalla legge solo se gli importi sostenuti sono attestati da documentazione completa e versati tramite metodi di pagamento tracciabili.
Chi è tenuto ad inviare la dichiarazione dei redditi 2023?
Attualmente, sono obbligati per legge ad inviare la dichiarazione dei redditi 2023 all’Agenzia delle Entrate sia coloro che hanno percepito redditi nel corso del 2022 sia coloro soggetti all'obbligo di tenere registrazioni contabili, come i titolari di Partita IVA, anche quando questi non hanno ottenuto alcun reddito.
In particolare, tra gli individui che ogni anno presentano il modello 730 o il modello redditi figurano i lavoratori dipendenti che:
- hanno cambiato datore di lavoro durante l'anno e possiedono più attestazioni di lavoro dipendente o assimilato, nell’evenienza in cui la tassa relativa al reddito complessivo sia superiore rispetto al totale delle ritenute subite di almeno 10,33 euro;
- hanno ottenuto somme e indennità a titolo di integrazione salariale o altre forme di risarcimento direttamente dall'INPS o da altri enti, quando le ritenute fiscali non sono state condotte in modo esatto o se non si applicano le condizioni di esonero menzionate in precedenza;
- sono stati assoggettati erroneamente dal sostituto d'imposta a deduzioni o detrazioni d'imposta, anche se hanno ottenuto solo una Certificazione Unica 2023;
- hanno ricevuto redditi o stipendi da parte di soggetti privati che non sono tenuti per legge ad effettuare ritenute d'acconto, come ad esempio autisti, collaboratori familiari e altri domestici.
Gli altri soggetti che presentano la dichiarazione sono:
- persone che lavorano come dipendenti o ricevono redditi simili ai quali non sono state trattenute le imposte aggiuntive a livello comunale e regionale all'IRPEF. In questo caso, l’obbligo di presentazione della denuncia dei redditi sussiste solo se l'importo dovuto per ciascuna imposta aggiuntiva supera i 10,33 euro;
- beneficiari di redditi soggetti a tassazione individuale (ad eccezione di quelli esclusi dalla dichiarazione, come i risarcimenti di fine rapporto e situazioni simili, i compensi arretrati e le somme ottenute per la cessazione dei contratti di collaborazione continuativa, specialmente quando tali importi sono erogati da enti che sono tenuti a trattenere l'imposta direttamente alla fonte);
- contribuenti che hanno ottenuto guadagni aggiuntivi e introiti finanziari soggetti a tassazione tramite un'imposta sostitutiva da riportare nei moduli RT e RM.
Obbligati alla dichiarazione dei redditi 2023 sono anche i professori che occupano posti permanenti nelle istituzioni educative di tutti i livelli, che hanno ricevuto compensi provenienti da lezioni private e supporto didattico individuale e che desiderano beneficiare della tassazione sostitutiva.
Quali sono i soggetti esonerati?
Secondo la legge italiana, non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi per il 2023 il contribuente che, non obbligato a mantenere registrazioni contabili, genera redditi per i quali l'imposta da versare non supera la somma di 10,33 euro. Di conseguenza, l’esonero vale per il contribuente che possiede esclusivamente i seguenti tipi di reddito:
- redditi derivanti dall'abitazione principale, relative pertinenze e altri fabbricati non affittati, a condizione che quest’ultimi non siano situati nello stesso Comune dell'abitazione principale;
- redditi derivanti da pensione o da lavoro dipendente;
- redditi provenienti da lavoro dipendente o pensione e redditi derivanti da immobili, tra cui l'abitazione principale e relative pertinenze, che non sono affittati, a condizione che quest’ultimi si trovino in Comuni diversi rispetto all'abitazione principale;
- redditi provenienti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, inclusi i lavori a progetto.
Inoltre, sono esonerati dalla dichiarazione dei redditi 2023 coloro che, nel corso del 2022, hanno ricevuto esclusivamente:
- redditi esenti;
- redditi soggetti a tassa sostitutiva, ad eccezione di quelli soggetti alla cedolare secca;
- redditi su cui è stata effettuata una ritenuta alla fonte a titolo di imposta, come ad esempio gli interessi generati dai conti correnti bancari o postali come forma di pagamento anticipato delle imposte;
- redditi derivanti da attività lavorative svolte nell'ambito di lavori socialmente utili.
Infine, l’esonero dalla denuncia dei redditi per l’anno in corso si applica anche nei seguenti scenari, a condizione che i redditi non superino determinate soglie e soddisfino specifici requisiti. In particolare:
- redditi derivanti da fabbricati e/o terreni, inclusa l'abitazione principale e sue pertinenze, purché non superino i 500 euro;
- redditi da lavoro dipendente o assimilato e altre fonti di reddito, a condizione che il reddito totale non superi176 euro per un lasso di tempo di almeno 365 giorni all'anno;
- redditi da pensione e altre fonti di reddito, a condizione che il reddito totale non superi 500 euro all'anno per un lasso di tempo non inferiore ai 365 giorni;
- redditi da terreni, pensione, abitazione principale e sue pertinenze, purché i redditi da pensione non superino i 750 euro e i redditi da terreni siano inferiori a 185,92 euro;
- redditi derivanti da assegni periodici pagati dal coniuge, insieme ad altre fonti di reddito escludendo gli assegni periodici destinati al mantenimento dei figli, a condizione che il totale dei redditi non superi la soglia di 500 euro;
- redditi considerati equivalenti a quelli da lavoro dipendente e altri redditi per i quali le detrazioni non sono basate sulla durata dell'impiego, purché questi siano inferiori a 500 euro;
- guadagni derivanti da partecipazioni in attività sportive dilettantistiche, a condizione che questi non superino la soglia di 658,28 euro.
A tutti questi soggetti si aggiungono, poi, coloro ai quali non è richiesto il pagamento delle addizionali regionali e comunali corrispondenti.
Dichiarazione dei redditi 2023 e istruzioni per la presentazione
La dichiarazione dei redditi 2023 può essere presentata online oppure tramite sostituto, Caf o professionista.
Vediamo nello specifico cosa serve e quali sono i passaggi da seguire per effettuare le due procedure.
Come presentare la dichiarazione dei redditi 2023 online
Per quanto riguarda la procedura telematica, il modello 730 precompilato può essere visualizzato accedendo online al portale dell’Agenzia delle Entrate tramite autenticazione con SPID, CNS o CIE.
In questo caso, è importante essere muniti di documento di riconoscimento (carta d’identità, passaporto oppure patente) e ditessera sanitaria.
Una volta effettuato l’accesso è necessario:
- verificarela correttezza delle informazioni utilizzate per compilare la dichiarazione;
- selezionare il modulo corretto alla compilazione;
- compilare il modello e trasmettere i dati all’ente di riferimento;
- visualizzare le ricevute d’invio e gestire i pagamenti.
Dichiarazione dei redditi 2023 tramite sostituto, Caf o professionista
Chi desidera far compilare il modello 730 dal sostituto d’imposta, presso un Centro di Assistenza Fiscale (Caf) o un professionista autorizzato, deve fornire:
- l'autorizzazione per effettuare l’accesso al modello precompilato 730;
- un modulo per la selezione dell'aliquota dell'Irpef tra l'8%, il 5% e il 2%, in cui è necessario specificare i dati anagrafici e il codice fiscale, anche nel caso in cui non si sia intenzionati ad effettuare alcuna scelta.
Inoltre, presso il Caf o il professionista, il contribuente è tenuto a presentare sempre i documenti necessari per verificare la correttezza dei dati inseriti nella dichiarazione.
Dichiarazione dei redditi 2023: scadenza del pagamento e della presentazione
I soggetti che, per legge, sono obbligati a presentare la documentazione, devono seguire la scadenza della dichiarazione dei redditi 2023 in modo da non incorrere in sanzioni amministrative.
Naturalmente, in questi casi, è importante sapere che i termini stabiliti variano in base alla categoria di contribuente. In particolare:
- per pensionati e lavoratori dipendenti, la scadenza limite per la presentazione della dichiarazione precompilata o ordinaria è il 30 settembre, ma dato che tale data cade di sabato, il termine slitta automaticamente al 2 ottobre;
- per coloro che, invece, utilizzano il Modello Redditi, ossia la dichiarazione dei redditi 2023 con partita Iva, la scadenza è fissata al 30 novembre.
Tuttavia, è bene sottolineare che non tutti sono tenuti a compilare e presentare la denuncia dei redditi; per questo motivo bisogna riconoscere quali sono i casi di esonero (sopra esposti).
Per quanto riguarda, invece, il pagamento delle tasse dovute, le scadenze sono differenti:
- per pensionati, lavoratori dipendenti, soggetti titolari di Partita IVA ai quali non vengono applicati gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale), il termine di versamento è fissato al 30 giugno 2023;
- per titolari di Partita IVA che operano in settori soggetti all'applicazione degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale), inclusi i contribuenti forfettari, la scadenza per effettuare il pagamento del saldo e del primo acconto delle spese sui redditi è stata posticipata dal 30 giugno al 20 luglio 2023.
In quest’ultimo caso, la decisione di prorogare i versamenti è stata comunicata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa il 14 giugno 2023.
Questa proroga è stata inclusa come emendamento nella legge di conversione del Decreto-legge n. 51/2023, mediante l'aggiunta del nuovo comma 3-sexies all'articolo 4.
Inoltre, all'estensione dei termini per i pagamenti fino al 20 luglio, è stata data la possibilità di effettuare il versamento fino al 31 luglio con un sovrapprezzo dello 0,40%.
Questa maggiorazione sarà calcolata in base ai giorni di ritardo, riducendo l'effettivo impatto della stessa. Ovviamente, la totalità della maggiorazione sarà applicata solo se il pagamento verrà effettuato in data 31 luglio 2023.
Potrebbe anche interessarti
Le persone interessate alla dichiarazione dei redditi 2023 sono alla ricerca di risposte a una serie di domande aggiuntive:
Quando bisogna fare la dichiarazione dei redditi 2023?
La dichiarazione dei redditi 2023 deve essere presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di riferimento, tramite mezzi telematici, entro il 30 novembre dell'anno successivo a quello di conclusione del periodo fiscale. Chi preferisse, invece, optare per la presentazione del modello cartaceo presso gli uffici postali, la scadenza è fissata tra il 2 maggio e il 30 giugno.
Come cambia la dichiarazione dei redditi 2023?
Tra le principali novità introdotte per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi 2023 spiccano la modifica delle aliquote e degli scaglioni di reddito nell’IRPEF; la revisione delle detrazioni destinate ai contribuenti con redditi da lavoro dipendente e con redditi da pensione e diversi riconoscimenti del credito d’imposta.
Chi deve fare la dichiarazione dei redditi 2023?
Tra coloro che devono fare la dichiarazione dei redditi 2023 figurano, non solo le persone che sono tenute ad effettuare la presentazione online come, ad esempio, i pensionati e coloro che svolgono lavoro dipendente, ma anche tutti i contribuenti che non sono in grado di inviare la Dichiarazione dei Redditi entro la scadenza e tutti coloro che sono titolari di Partita IVA e aderiscono al Regime Fiscale Forfettario.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account