Ecco le quattro proposte per affrontare il problema
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Il problema degli affitti per gli studenti fuori sede sembra lontano dall'essere risolto. In media una stanza singola costa 350 euro al mese, a cui bisogna aggiungere circa 80 euro di bollette e spese condominiali. I record negativi spettano a Milano, dove mediamente si pagano 650 euro in totale per una camera singola, seguono Bologna e Roma dove il costo si aggira sui 500 euro. Sono questi alcuni dei dati emersi dal report “Emergenza fuorisede” presentato dall’Unione degli Universitari (Udu) e basato su 20mila risposte raccolte da tutta Italia nell’ambito dell’indagine “Senza casa, senza futuro” promossa con Cgil e Sunia.

L’indagine ha evidenziato che per una camera singola spese incluse uno studente universitario fuori sede in media paga 430 euro e che oltre il 10% degli affitti presenta irregolarità. L’Udu ha fatto sapere che il 30 ottobre l’indagine verrà consegnata al ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini.

Le proposte dell’Unione degli Universitari

In particolare, al ministro Bernini verranno presentate quattro proposte:

  • uno stanziamento immediato di 100 milioni di euro per un fondo a sostengo degli studenti fuorisede;
  • un intervento sulle borse di studio con almeno 300 milioni, per aumentarle e garantirle a tutti gli idonei;
  • un intervento sulla leva fiscale e sulla regolamentazione, limitando e disincentivando le locazioni brevi turistiche, il canone ordinario e lo sfitto;
  • un piano di investimenti in alloggi pubblici, stanziando almeno 3 miliardi sul bilancio pluriennale e rivedendo il Pnrr.

Nel dettaglio, Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu, ha spiegato: “In questa legge di bilancio, chiediamo uno stanziamento immediato di 100 milioni per un fondo a sostengo degli studenti fuorisede. Ma anche di intervenire sulle borse di studio con almeno 300 milioni, per aumentarle e garantirle a tutti gli idonei. È fondamentale intervenire sulla leva fiscale e sulla regolamentazione, limitando e disincentivando le locazioni brevi turistiche, il canone ordinario e lo sfitto”.

Piredda ha poi aggiunto: “L’ultima richiesta collegata al tema abitativo è di prevedere un serio piano di investimenti in alloggi pubblici, stanziando almeno 3 miliardi sul bilancio pluriennale e rivedendo il Pnrr. Abbiamo infatti denunciato insieme alla Cgil e al Sunia come i finanziamenti europei stiano andando principalmente su alloggi privati, i quali possono arrivare a costare anche mille euro al mese. Crediamo invece che il Pnrr debba andare a garantire posti letto accessibili anche agli studenti più bisognosi. Su questo non ci arrendiamo e chiederemo conto del lavoro svolto dal Governo all’incontro con la ministra Bernini”. 

Proteste universitarie
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Caro affitti studenti universitari, i dati dell’indagine

Come evidenziato in precedenza, secondo i dati dell'indagine, una camera singola costa in media 350 euro, che diventano 430 euro considerando le bollette e le spese condominiali; una camera doppia costa in media 280 euro, circa l’80% della camera singola e questo genera un allarme speculazione

Tra i risultati emersi ci sono anche quelli relativi al come si trova casa. Secondo quanto rilevato, il 29% di chi ha risposto all’indagine ha trovato casa tramite i portali di annunci, il 23% tramite amici e conoscenti e il 22% tramite i social network. Il 60% ha fatto sapere di aver fatto molta fatica a trovare un alloggio e se le città in cui si fa estrema fatica sono Bergamo, Padova, Bologna, Milano, Napoli e Roma, un certo livello di difficoltà si registra su tutto il territorio italiano.

I principali problemi in seguito ai quali gli studenti universitari fuorisede non riescono a trovare una casa sono i costi eccessivi (53%), gli annunci falsi (30%) e le condizioni inaccettabili (42%). Ma tra i problemi ci sono anche alloggi introvabili (36%), discriminazioni di genere (13%) e razzismo (4%).

Simone Agutoli, responsabile della questione abitativa per l’Udu, ha sottolineato: “Dall’indagine emergono dati molto preoccupanti sulla giunga degli affitti. In media una stanza singola costa 350 euro al mese, a cui aggiungere circa 80 euro di bollette e spese condominiali. I record negativi spettano a Milano dove si paga in totale 650 euro in media per una camera singola, seguita da Bologna e Roma sui 500 euro. Sono cifre assurde, dovute a un’offerta che non regge il passo con la domanda e che sono quasi impossibili da sostenere per una famiglia media”.

Secondo Agutoli, il risultato è duplice, “da una parte, molti studenti rinunciano a studiare per i costi eccessivi, le condizioni degli alloggi e la carenza di soluzioni. E chi decide di trasferirsi lo stesso, si orienta sempre di più verso la camera doppia, con uno studente su quattro che oggi vive in una camera doppia. Il picco del 50% si trova a Venezia, seguita da Milano, Brescia, Trento e Bologna. L’1% sta addirittura in tripla. Il risparmio è comunque minimo, circa il 20% in meno rispetto alla camera singola e infatti il 30% degli studenti ci dice di essere in grave difficoltà economica ad arrivare a fine mese per via delle spese legate all’alloggio”.

A tutto questo, si aggiunge il problema degli affitti in nero. A tal proposito, Agutoli ha affermato: “Circa il 5,5% degli studenti non ha alcun contratto, con il primato negativo di Napoli dove un rapporto su quattro risulta essere privo di contratto scritto. Segue Catania, Benevento e Palermo sopra al 15%. Se però aggiungiamo anche le irregolarità parziali, come cifre non concordate espressamente dal contratto, stimiamo che la percentuale nazionale di contratti irregolari superi il 10% a livello nazionale. Un altro dato allarmante è quello delle discriminazioni, con il 13% di universitari che fatica a trovare alloggio per motivi legati al genere, il 4% per razzismo”.

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