L’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative ha spiegato: "È nostro dovere di proprietari di casa e amministratori pubblici garantire che gli immobili pubblici siano luoghi nei quali le persone possano vivere bene"
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Assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative, Tobia Zevi
Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative Roma Capitale

“Roma Capitale è tornata a manutenere in modo adeguato il proprio patrimonio mediante interventi ordinari e senza tralasciare il pregresso”, a dirlo è l’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative, Tobia Zevi, intervistato da idealista/news. Parole che arrivano in seguito ai recenti dati relativi proprio alla manutenzione degli alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) romani. Si è parlato di 1.000 interventi effettuati nel 2023, riguardanti 3.000 famiglie, con un investimento di 4,5 milioni di euro. Il tutto con un obiettivo ben preciso: garantire ai cittadini assegnatari il diritto a una casa dignitosa, riducendo al minimo le disuguaglianze sociali e migliorando la qualità della vita nella città.

Con il sindaco Gualtieri avete presentato i dati relativi agli interventi di manutenzione nelle case popolari di Roma effettuati nel 2023. Cosa dicono questi dati e che significato hanno?

“Dopo un lungo lavoro di riorganizzazione del settore, oggi è possibile affermare che Roma Capitale è tornata a manutenere in modo adeguato il proprio patrimonio mediante interventi ordinari e senza tralasciare il pregresso. Ciò è stato possibile grazie a uno stanziamento più ingente accompagnato da una profonda riorganizzazione delle competenze e delle procedure.

A fronte di uno stanziamento annuo di 700mila euro, siamo passati a 4,5 milioni annui, dieci volte la media dei 7 anni precedenti. I 4,5 milioni di euro spesi nel 2023 sono stati divisi per 4 lotti, garantendo un’omogeneità di immobili popolari per lotto.

Sono 1.000 gli interventi di manutenzione effettuati nel 2023, riguardanti 3.000 famiglie, un record assoluto; sono state verificate tutte le segnalazioni e richieste di intervento rimaste inevase, 9.022 domande, oltre ad aver raggiunto in 2 anni il numero di manutenzioni fatte nei 5 anni precedenti”.

I mille interventi di manutenzione effettuati cosa hanno permesso? Quali sono stati i benefici immediati per le famiglie coinvolte?

“Quando siamo arrivati abbiamo trovato case costruite tra gli Anni ’50 e ’70, abitazioni vecchie dal punto di vista edilizio, in condizioni pessime e quindi particolarmente bisognose di manutenzioni. L’attività di manutenzione che prima era a carico di terzi dal 2015 è stata reinternalizzata e centralizzata all’interno del Dipartimento Patrimonio, cosa che ne consente un maggior controllo.

Nel dettaglio i mille interventi che abbiamo svolto nell’annualità 2023 sono così suddivisi:

  • 56 inerenti gli impianti elettrici,
  • 400 gli impianti idrici,
  • 25 gli impianti termici,
  • 469 gli interventi edili.

Un passo importante verso l’obiettivo che ci siamo prefissati di garantire ai cittadini assegnatari il diritto a una casa dignitosa, riducendo al minimo le disuguaglianze sociali e migliorando la qualità della vita nella Capitale.

È nostro dovere di proprietari di casa e amministratori pubblici garantire che gli immobili pubblici siano luoghi nei quali le persone possano vivere bene e si inseriscano al meglio in una città che vogliamo sempre più accogliente e inclusiva”. 

Per il 2024 sono stati stanziati nuovi fondi. Qual è l’obiettivo da raggiungere?

“Soltanto nel 2023 sono stati spesi 4,5 milioni di euro contro i 3,5 destinati alla riqualificazione degli immobili Erp in tutto il periodo dal 2016 al 2022. Undicimila erano le pratiche arretrate e ferme dal 2014, una situazione ‘sconvolgente’.

Se nel 2023 abbiamo prodotto interventi con una spesa 6 volte e mezzo superiore alla media dei cinque anni precedenti, oggi l’obiettivo è raggiungere ogni cittadino e per questo nel 2024 abbiamo stanziato altri 12,5 milioni di euro al fine di azzerare la mole di interventi inevasi oltre recuperare l’ordinario e mettere mano a opere di manutenzione straordinaria non complessa quali facciate, lastrici solari e garage.

Lavori non considerati come semplici rattoppi di emergenza, ma interventi sostanziali in modo da rimuovere i problemi alla radice”.

La scarsa manutenzione delle case popolari a Roma è stata spesso denunciata. Cosa sta cambiando adesso?

“Aumentare le manutenzioni significa anche far percepire ai cittadini la presenza delle istituzioni. L’ambito della manutenzione del vasto patrimonio destinato all’edilizia residenziale pubblica (il Comune di Roma possiede oltre 27mila alloggi) è stato, nel corso del tempo, sistematicamente trascurato. Troppe le procedure da seguire per affidare gli incarichi alle imprese, pochi i fondi a disposizione e un input politico debole che ha influito sull’organizzazione degli uffici.

Si sono resi così via via più complessi gli interventi su immobili che per anni avevano subito le conseguenze del tempo, degli agenti atmosferici, del deperimento dei materiali. Abbiamo deciso quindi di invertire la rotta, tenendo ferma, come bussola, la dignità delle persone.

Aumento degli stanziamenti, creazione di una Direzione dedicata che riunifica la manutenzione ordinaria e la manutenzione straordinaria non complessa all’interno del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, individuazione di procedure più rapide ed efficienti con il ricorso allo strumento degli accordi quadro”.

L'amministrazione come sta intervenendo per gestire in modo efficiente il patrimonio immobiliare a disposizione della città?

“La qualità dell’abitare è fondamentale per migliorare la vita dei cittadini e per troppi anni è stata considerata marginale nelle scelte pubbliche, confinata nell’emergenza e priva di una programmazione seria e organica.

Ci riteniamo un’amministrazione attenta alle esigenze dei propri cittadini e che sta mettendo in campo tutte le forze per venire loro incontro. Basti pensare, ad esempio, al nuovo regolamento, in fase di approvazione, sull’autoriparazione, che consentirà agli inquilini Erp di effettuare lavori all’interno delle case e detrarne gli importi dai canoni di locazione.

Per la prima volta abbiamo inserito nel contratto con le varie ditte il ‘pronto intervento’ (entro 48h), già implementato anche per le operazioni in notturna. Inoltre, per migliorare il monitoraggio delle segnalazioni, il Dipartimento Patrimonio sta aprendo un call center on line di secondo livello per gestire le segnalazioni degli utenti e un’app, MyErp, scaricabile sui cellulari attraverso la quale gli assegnatari degli alloggi possono monitorare lo stato della propria richiesta e ottenere altre informazioni inerenti la propria posizione”.

Un anno fa è stato presentato il progetto “Atlante”, il nuovo sistema di Roma Capitale dedicato al censimento del patrimonio. L’obiettivo era quello di realizzare il primo censimento interamente digitale del Patrimonio di Roma Capitale. Qual è il bilancio del lavoro svolto finora e quali sono i prossimi step?

“Il progetto è iniziato nel 2022 con una serie di attività preliminari e la redazione di uno studio di fattibilità-piano operativo in collaborazione con l’Istituto per la Finanza Locale (Ifel); a fine dicembre 2022 sono state avviati i primi affidamenti di servizi nell’ambito dell’accordo Quadro Consip e a gennaio 2024, dopo una prima bonifica massiva dei dati, è stata lanciata la prima release di Atlante. Il sistema è già parzialmente integrato con le banche dati di Roma Capitale.

Sono inoltre in fase avanzata le attività di collaborazione interistituzionale con le Università Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, finalizzata all’individuazione degli standard relativi alle attività di rilievo e modellazione dei beni del patrimonio immobiliare capitolino.

Mentre continuano i lavori di accertamento, bonifica dati e integrazione dei sistemi, i prossimi traguardi sono:

  • il rilascio dell’App per l’inquilinato Erp che permetterà agli utenti di segnalare i guasti e seguirne l’iter e di consultare la propria posizione;
  • l’implementazione del servizio di accertamento digitale, il quale prevede che l’utente esterno possa chiedere un accertamento patrimoniale automatico e in tempo reale direttamente dal Portale di Roma Capitale;
  • validazione massiva delle schede patrimoniali dei beni all’interno del nuovo sistema RefTree;
  • rilascio progressivo di nuovi layer dei beni sul portale Atlante dedicato ai cittadini.  

Con il nuovo sistema digitale Atlante, Roma compie un salto di qualità decisivo nelle attività di censimento del proprio patrimonio. Sarà possibile garantire una banca dati aggiornata, interoperabile e facilmente consultabile a tutti, per facilitare sempre più la valorizzazione dei beni capitolini.

C’è un altro aspetto importante: ‘portare alla luce’ beni mai censiti per far sì che il loro valore possa sprigionare un grande potenziale finora inespresso”.

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