Sebbene il tasso di disoccupazione nel nostro paese sia sostanzialmente in linea con la media europea (12,2% in Italia e 11,9% nell'eurozona), meno di un italiano su due lavora. Un dato superiore solo a quello della grecia. A pesare è l'alta percentuale di popolazione inattiva, che raggiunge il 44%, ovvero più di 20 milioni di persone
A rendelo noto è uno studio dell'associazione bruno trentin della cgil, che rielabora dati istat. Se si osservano altri paesi gravemente colpiti dalla crisi si evince la pecularità del tutto italianiana: spagna, grecia, portogallo e irlanda hanno un tasso di disoccupazione superiore al nostro, ma anche il tasso di occupazione è maggiore. Un'anamolia che si spiega appunto con l'alta percentuale di gente inattiva, che nel nostro paese supera il 44% a fronte di una media europea del 36%. In Italia ci sono circa 20milioni di persone (in età compresa tra i 15 e i 74 anni) che non cercano lavoro o non sono disposti a lavorare
Queste persone non rientrano nel calcolo del tasso di disoccupazione, perché non possiedono le due principali condizioni per essere inserite tra i disoccupati: essere disponibili ad iniziare a lavorare entro due settimane ed effettuare una ricerca attiva di lavoro. Si tratta di un consistente esercito, che anche se non è corretto sommare automaticamente alla disoccupazione "fornisce un quadro reale di quella che è la drammatica situazione del nostro paese"
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