Oltre a “SimCity” e “Minecraft”, ci sono tanti videogiochi che nella loro grafica vantano un grande utilizzo dell’architettura. In alcuni casi, l’interazione con le costruzioni è il fulcro del gioco stesso. In altri, un elemento principale.
Uno dei giochi di maggior successo che vede l’architettura come protagonista è “Monument Valley”. Si tratta di una creazione dello studio Ustwo, ispirata alle immagini impossibili dell’artista M.C. Escher. Il giocatore deve manipolare l’architettura e guidare il giovane attraverso una serie di edifici fantastici e geometrie impossibili, alla scoperta di sentieri nascosti e illusioni ottiche. Per questo è necessario utilizzare la logica e altre abilità. La lista di cloni è lunga: “Dream Machine”, “Mekorama” ed “Evo Explores”.
Sempre ispirato alle immagini di Escher, “Manifold Garden” è un gioco sofisticato che contiene ricordi del lavoro di architetti come Frank Lloyd Wright, il giapponese Tadao Ando o Louis Kahn. Anche se non arriverà sul mercato fino al 2017, questo gioco di esplorazione permette la scoperta di un mondo di forme intricate, armoniche e complesse.
Al di là di queste produzioni, in cui l’architettura è l’elemento principale, altri videogiochi ne fanno un uso molto importante. Ne è un esempio “BioShock”, dove l’architettura progettata per rappresentare la città sottomarina di Rapture è uno degli elementi del gioco più acclamati. Diversi esperti di videogiochi hanno messo in evidenza la sua qualità e capacità di raccontare storie, permettere nuove scoperte e introdurre temi sociali.
Allo stesso modo, “Assassin’s Creed” non è stato concepito solo come un gioco in cui un assassino cerca le sue vittime, ma è ambientato nll’Italia del Rinascimento per rendere il contesto importante. L’architettura e l’interazione di Ezio Auditore da Firenze – il protagonista – sono i pilastri di questa creazione. Il gioco permette al giocatore di muoversi attraverso città come Firenze, Venezia o San Gimignano, esortandolo a ripensare le idee convenzionali sugli edifici. I produttori del gioco hanno dato tanta importanza al design e al contesto storico da aver bisogno dell’aiuto di un professore colombiano esperto di architettura storica, che li ha consigliato durante tutto il processo al fine di creare edifici realistici nei minimi dettagli.
Come “Assassin’s Creed”, ma con un’atmosfera molto diversa, è “Mirror’s Edge”. Per comunicare, una rete di mediatori deve trasmettere i messaggi per evitare di essere intercettati dalle forze governative. In questa avventura, il giocatore deve guidare Faith, la protagonista, attraverso soffitti, prese d’aria, pareti, tetti e altri elementi urbani, con movimenti che ricordano il “parkour” e trasformando gli edifici in elementi essenziali della storia.
“Calvin Noir” è un’avventura di esplorazione e infiltrazione ambientato nel mondo della malavita europea degli Anni ’30. Il gioco è stato creato da due architetti convertiti ai progettisti di videogiochi, la qualità della sua costruzione e l’attenta presentazione di ciascuno dei suoi scenari – ispirati al lavoro dell’architetto del secolo XVIII, Charles de Wailly – sono diventati il segno distintivo di questo gioco.
I creatori di videogiochi si rivolgono sempre di più agli architetti e il rapporto tra questa arte e l’intrattenimento digitale si fa sempre più stretto. I titoli menzionati sono alcuni esempi delle potenzialità di questa collaborazione e di come l’architettura possa influenzare le emozioni e la creazione di grandi storie.
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