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Guardando al Pil, l’Italia non se la passa bene. L’ultimo rapporto del Fondo Monetario ha fatto sapere che nel 2016 il nostro Paese crescerà dello 0,8%. Un dato che ci pone ultimi tra i Paesi più industrializzati e sotto la media Ue (+1,7%). E analizzando i dati regionali si osserva che il Belpaese marcia a due velocità.

In particolare, il Mezzogiorno cresce la metà rispetto al Nord. La regione leader è l’Emilia Romagna (+1,1%), mentre in coda ci sono la Calabria e la Sardegna (+0,3%). La Lombradia è al +1,1%, con Milano e il suo hinterland che si confermano essere tra le aree metropolitane più ricche d’Europa.

I distretti industriali confermano l’immagine di un Paese che cresce a macchia di leopardo. Secondo l’ultimo rapporto di Intesa Sanpaolo, nel secondo trimestre del 2016 le esportazioni hanno cominciato a dare un primo segnale di ripresa, con un +0,2%. Un dato che diventa un +1,3% al netto dei distretti orafi. Tra i settori in crescita oltre all’agroalimentare, ci sono le ceramiche in Emilia, l’imballaggio nel bolognese, la termomeccanica a Padova e Verona. Al sud se la cavano le conserve in Campania e l’elettromeccanica nel barese. Male, invece, il sistema moda e metallurgia.

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