Commenti: 0
Legge di Stabilità 2017, 15 proposte di Legambiente per una finanziaria "green" (senza nuove tasse)
Legambiente

Quindici interventi chiari e fattibili che riguardano l'economia circolare e i beni comuni, ma anche la riqualificazione edilizia e la manutenzione del territorio, il clima e la mobilità sostenibile. Sono le proposte presentate da Legambiente al governo per la legge di Stabilità 2017.

  1. Attività estrattive: Fissare un canone minimo in tutta Italia per l’attività estrattiva con l’obiettivo di spingere il recupero e riuso dei materiali ai sensi delle direttive europee. Il canone dovrà essere pari ad almeno il 20% dei prezzi di vendita dei materiali cavati (come nel Regno Unito) e potrà essere differenziato dalle Regioni per le diverse tipologie di materiali.
  2. Riciclo e riutilizzo dei rifiuti. Penalizzare lo smaltimento in discarica per spingere il riciclo, come negli altri Paesi europei, aumentando il costo del conferimento in discarica (ecotassa). L’obiettivo è infatti di spingere il recupero e riuso dei materiali ai sensi delle direttive europee.
  3. Iva su beni e prodotti a basso impatto ambientale. Rimodulare l’IVA su beni e prodotti, attraverso aliquote differenziate tra il 4 e il 22% sulla base di trasparenti criteri ambientaliix. L’obiettivo è di spingere il mercato e gli investimenti delle imprese verso modi di produzione e consumo sostenibili e a filiera locale.
  4. Sorgenti di acque minerali. Rimodulare l’IVA su beni e prodotti, attraverso aliquote differenziate tra il 4 e il 22% sulla base di trasparenti criteri ambientaliix. L’obiettivo è di spingere il mercato e gli investimenti delle imprese verso modi di produzione e consumo sostenibili e a filiera locale.
  5. Concessioni balneari. Adeguare i canoni per le concessioni balneari con l’obiettivo di spingere una corretta e trasparente gestione ai sensi delle direttive europee. Il canone minimo nazionale dovrebbe essere di almeno 10 euro a mq all’anno, ma potrà essere variato da parte delle Regioni, in funzione di premialità e penalità legate alle modalità di gestione e agli interventi di riqualificazione ambientale messi in atto dal concessionario.
  6.  Ecobonus per le ristrutturazioni edilizie. Revisione delle detrazioni per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, attraverso incentivi legati al miglioramento delle prestazioni energetiche e all’adeguamento antisismico realizzati negli immobili. Per la parte energetica si passerebbe da due famiglie di incentivi (50% di detrazioni per ristrutturazioni senza obiettivi energetici, 65% per quelle certificate) a un sistema premiale in funzione del salto di classe energetica realizzato, e quindi di riduzione delle bollette delle famiglie. Per la parte sismica si avrebbe una detrazione pari al 65% per gli interventi di adeguamento sismico, e la stessa detrazione si dovrebbe prevedere per la sostituzione dei tetti in amianto con impianti fotovoltaici
  7. Bonifiche dei suoli. Istituire un fondo nazionale per le bonifiche dei siti orfani e delle aree pubbliche a partire dal contributo economico dei produttori di rifiuti speciali e pericolosi, sul modello di uno strumento attivo negli Stati Uniti dal 1980 (Superfund). In tale fondo dovranno confluire anche le sanzioni pecuniarie previste per i reati minori (relativi all’applicazione della parte Sesta bis del Codice dell'ambiente) dalla Legge sugli Ecoreati.
  8. Consumo di suolo e riqualificazione edilizia. Rivedere la tassazione in materia edilizia, escludendo la spesa ordinaria dall’utilizzo degli oneri di urbanizzazione e costruzione, vincolandoli agli interventi di realizzazione e manutenzione delle opere di urbanizzazione e di recupero del patrimonio esistente, di riqualificazione e bonifica ambientale.
  9. Recupero terreni agricoli e boschi abbandonati. Creare opportunità per la gestione del patrimonio boschivo e per il recupero di terreni agricoli abbandonati. Realizzare un censimento delle superfici boscate di cui non si conoscono più i legittimi proprietari e nell’ambito dei Piani Forestali di Indirizzo Territoriale, creare nuove opportunità di lavoro legate alla gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale per il rilancio di filiere produttive legate alle risorse legnose e non legnose.
  10. Tassazione transparente sull'energia. Rimodulare le accise sui prodotti energetici sulla base di criteri ambientali. A parità di gettito complessivo, si dovrà ridefinire ciò attraverso un criterio proporzionale alle emissioni di gas serra medie relative al loro consumo. In questo modo si potrà così disincentivare l’uso delle più inquinanti centrali a carbone, spingendo le fonti rinnovabili e rendendo competitive anche le più moderne e meno inquinanti centrali a gas. Inoltre, nell’ambito della riforma si dovranno abolire tutte le esenzioni alle accise sui prodotti energetici e i sussidi alle fonti fossili presenti nelle bollette.
  11. Autoproduzione da fonti rinnovabili. Rivedere la fiscalità sull’autoconsumo da fonti rinnovabili in modo da spingere investimenti nelle energie pulite. La modulazione del pagamento degli oneri di sistema dovrà essere rivista sulla base del tipo di fonte utilizzata e delle emissioni di gas serra prodotte.
  12. Royalties sulle trivellazioni. Eliminare tutte le esenzioni dalle royalties, aggiornare i canoni per la concessione delle aree al livello dell’Olanda e abolire la deducibilità delle royalties, in modo da ristabilire subito una più equa fiscalità sulle estrazioni di petrolio e gas.
  13. Autoveicoli. Rivedere la fiscalità sui carburanti sulla base di obiettivi ambientali per spingere innovazione e mobilità sostenibile. Le accise sui carburanti andrà rimodulata, a parità di gettito, sulla base delle emissioni di gas serra secondo parametri trasparenti e progressivi, come già avviene in 20 Paesi dell’Unione Europea.
  14. Autotrasporto. Ridefinire le politiche per il settore dell’autotrasporto cancellando i sussidi in vigore e introducendo premialità (comunque in quota molto minore rispetto ad oggi) legate a innovazioni e interventi di miglioramento delle prestazioni dei veicoli e per la creazione di una logistica integrata gomma-ferro-cabotaggio (come si fa in tutta Europa).
  15. Autostrade. Abolire le proroghe delle concessioni autostradali legate a progetti di nuove tratte autostradali. Attraverso queste proroghe si distorce la concorrenza e si utilizzano risorse generate attraverso i pedaggi da beni di proprietà dello Stato non per interventi di interesse generale ma per opere proposte dagli stessi concessionari autostradali.

 

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account