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Cosa succede alla casa in caso di divorzio GTRES

Che fine fa il diritto di proprietà della casa in caso di divorzio? Vediamo quanto stabilito dalla Cassazione.

Secondo la guida de Il Sole 24 Ore “Soldi e Divorzi”, l’ordinanza 9990/2019 della Cassazione ha stabilito un principio relativamente alla casa coniugale in caso di divorzio (o rottura di una unione civile); un caso in cui il diritto di proprietà si scontra con l’assegnazione dell’abitazione da parte del giudice.

Il caso: due coniugi abitano nella casa di proprietà di uno di loro. Durante il matrimonio la casa viene venduta ma la coppia continua ad abitarvi (in affitto o comodato d’uso o usufrutto). I due si separano, e uno dei due coniugi viene dichiarato assegnatario dell’abitazione insieme ai figli. In questo caso si crea conflitto tra il coniuge assegnatario e il nuovo proprietario della casa.

L’ordinanza 9990/2019 della Cassazione stabilisce che a prevalere sia l’interesse del coniuge, se nel contratto di vendita è stata inserita una cosiddetta “clausola di rispetto” del diritto di abitazione della coppia ad abitare l’immobile dopo la vendita, o se è stato stipulato un contratto di comodato d’uso. Prevale invece il proprietario  se non si verificano i casi sopra detti (e quindi anche in caso di accordo verbale o comunque non formalizzato).

Se poi l’immobile viene venduto dal proprietario dopo essere stato assegnato ad un coniuge separato, tale assegnazione è opponibile al nuovo acquirente della casa (secondo la sentenza della Corte costituzionale 454/1989) anche se non trascritto nei registri immobiliari.

Se invece la casa viene alienata da uno o entrambi i coniugi, ma essi continuino a viverci in comodato e se, durante l’abitazione in comodato, avvenga il divorzio e l’assegnazione della casa ad uno dei due, tale situazione non è più opponibile al nuovo acquirente della casa. È invece opponibile il regime di abitazione in locazione.

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