La prescrizione della TARI avviene dopo 5 anni dalla richiesta del pagamento, purché in tale periodo non ci siano solleciti
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La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, è il tributo riscosso dai Comuni e spetta a tutti i proprietari o detentori di immobili che possono produrre rifiuti. La TARI va pagata anche se gli immobili non sono utilizzati e il mancato pagamento può essere anche considerato evasione fiscale. Tuttavia, le attuali disposizioni di legge prevedono che la TARI vada in prescrizione in un periodo di 5 anni. Ciò significa che, dopo 5 anni dalla data in cui il pagamento era dovuto, il Comune non ha più il diritto di esigere il pagamento della tassa.

Quando va in prescrizione la TARI non pagata?

La TARI è un tributo locale con un termine di prescrizione di 5 anni, a differenza del termine ordinario di 10 anni per i tributi statali. Questo significa che la TARI e le cartelle esattoriali notificate per il suo mancato pagamento si prescrivono in 5 anni così come avviene con l'IMU.

Quindi, la TARI non pagata va ufficialmente in prescrizione dopo 5 anni, a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello cui si riferisce il tributo. La giurisprudenza conferma che il termine di prescrizione della TARI e delle relative cartelle esattoriali è di 5 anni e non può mai essere ridotto a 3 anni. Tuttavia, se il debito deriva da una sentenza, la prescrizione è di 10 anni. 

Infatti, la prescrizione di 5 anni può allungarsi nel caso in cui il pagamento sia dovuto in seguito a una sentenza giudiziaria. In questo caso, la prescrizione diventa di 10 anni, poiché si applica il termine ordinario previsto per gli atti giudiziari. Prima della prescrizione, grazie al bonus TARI, è possibile rateizzare il pagamento dell'importo dovuto.

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Come si calcolano i 5 anni di prescrizione della TARI?

La prescrizione della TARI inizia dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello cui si riferisce il tributo. Qualsiasi richiesta di pagamento ricevuta prima della scadenza dei 5 anni interrompe la prescrizione, che ricomincia da capo. Per le cartelle esattoriali, la prescrizione decorre dalla data di notifica della raccomandata o della PEC. Nel caso di una sentenza, la decorrenza parte dalla data della stessa. Molto importante è fare attenzione alle possibili proroghe delle scadenze per il pagamento TARI, che potrebbero influenzare il periodo di prescrizione.

Prescrizione TARI: un esempio

Portiamo un pratico esempio: quando si prescrive la TARI del 2017? La TARI del 2017 si prescrive il 31 dicembre 2022, a meno che non vi siano state interruzioni della prescrizione. Quindi a partire dal 1° gennaio 2023, la TARI del 2017 non sarà più dovuta.

Come contestare la TARI in prescrizione?

Per contestare la TARI in prescrizione, è possibile presentare un’istanza in autotutela al Comune chiedendo lo sgravio entro 60 giorni dall’avviso di accertamento.

Per fare ciò è necessario accertarsi che non ci siano state interruzioni della prescrizione dovute a notifiche di avvisi di accertamento, cartelle esattoriali o altre comunicazioni ufficiali. Poi si può procedere raccogliendo tutta la documentazione pertinente e preparando un’istanza in autotutela indirizzata all’ufficio tributi del Comune, nella quale si chiede l’annullamento della richiesta di pagamento per intervenuta prescrizione, specificando chiaramente le date rilevanti e i motivi per cui si ritiene che il tributo sia prescritto.

Se il Comune rigetta l’istanza o non risponde entro 60 giorni, è possibile presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale entro ulteriori 60 giorni dal rigetto o dalla scadenza del termine.

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Prescrizione della TARI in caso di omessa denuncia

La prescrizione della TARI in caso di omessa denuncia segue le stesse regole generali della prescrizione ordinaria della tassa. Anche se non si è presentata la dichiarazione di possesso dell'immobile (omessa denuncia), il termine di prescrizione rimane di 5 anni.

Ogni atto formale di richiesta di pagamento, come un avviso di accertamento o una cartella esattoriale, interrompe il termine di prescrizione, che ricomincia da capo dalla data dell'interruzione. Per esempio, se il Comune notifica una cartella esattoriale il 1° giugno 2022, il nuovo termine di prescrizione di 5 anni inizia a decorrere dal 1° giugno 2022.

Anche in caso di omessa denuncia, il Comune può effettuare controlli e accertamenti d'ufficio per risalire alla situazione del contribuente. Se viene accertata l’omessa denuncia, il Comune può richiedere gli arretrati entro il termine di prescrizione, e il contribuente dovrà comunque pagare la tassa, eventualmente maggiorata di sanzioni per l'omissione.

Se il contribuente riceve un avviso di accertamento per omessa denuncia oltre il termine di prescrizione, può presentare un’istanza in autotutela per chiedere l’annullamento dell’atto. Se l'istanza non viene accolta, si può presentare un ricorso alla Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dalla notifica dell'atto.

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