Il ventaglio di competenze e professionalità coinvolte nella realizzazione di un progetto immobiliare è amplissimo e non si esaurisce con il saper utilizzare lo strumenti tecnologico o il project management, bensì passa sempre inevitabilmente dalla capacità di instaurare un rapporto di fiducia con i committenti che li faccia sentire sicuri di essersi affidati in buone mani. Giovanni Smaldone, business development director di Theop Italia, lo spiega ai microfoni di idealista/news.
Theop Italia, parte di un gruppo internazionale nato in Francia, è una società di project and construction management, specializzata nel supporto a tutte le fasi di un progetto real estate, dall’acquisizione dell’asset alla consegna finale. Per seguire tutto il processo sono necessarie moltissime professionalità; Giovanni Smaldone le descrive.
“Occorrono figure dedicate che coordinano i singoli specialisti coinvolti nelle varie fasi della progettazione, - spiega Smaldone. – Si parte dalla fase dell’acquisizione, in cui l’investitore, prima di finalizzare l’acquisto dell’asset, fa svolgere una due diligence per verificare eventuali situazioni da sanare al fine di realizzare il progetto stesso, per capire se l’immobile ha delle non conformità da mettere in regola. Poi si passa al processo di acquisizione vero e proprio,agli studi di fattibilità del progetto per verificarne la coerenza con le richieste di mercato, al design management, ovvero il coordinamento di progettisti, strutturisti, impiantisti coinvolti nella sua realizzazione, alla gara per la scelta dei general contractor e dei sub appaltatori specializzati nei singoli settori, al monitoraggio dei costi del cantiere e alla sua supervisione per il miglior coordinamento delle figure coinvolte nel processo di costruzione, fino al delivery finale del progetto realizzato”.
Come si realizza un compito così variegato e complesso?
Con l’uso di strumenti di project management specializzati e di specifiche professionalità, senz’altro. Tuttavia, oltre alle competenze tecniche – che devono essere di ordine non solo architettonico e ingegneristico, ma anche gestionale, - occorrono anche delle soft skills. Ovvero: capacità negoziale con clienti fornitori, sub fornitori e altri attori coinvolti, capacità di leadership per lavorare non solo col proprio team ma con tutti i portatori di interesse coinvolti nel progetto, capacità di tessere un rapporto di fiducia col cliente, che è la cosa più importante.
Con quali strumenti si concretizza questa professione?
Da un lato abbiamo un project management plan che regola le tappe della vita del progetto, sul quale si può verificare l’avanzamento del progetto stesso a livello di tempi, costi e qualità. Ogni cliente naturalmente declina in modo diverso il proprio standard di output a seconda delle diverse esigenze e capacità tecniche. Theop Italia però, mentre dà enfasi alla tecnologia, all’AI e alla Bim, che diamo per scontate, ritiene sia di fondamentale importanza la componente delle soft skills di cui sopra, che consiste nella capacità di essere creativi, nel trovare soluzioni alle difficoltà che sempre si possono presentare in un cantiere. Quindi capacità di gestione del rischio, sia nella stesura di un risk plan che nella capacità di gestire l’imprevisto. Ci vuole insomma un aspetto umano e psicologico, non solo un saper fare ma anche un saper essere, creando contesti in cui i vari attori si sentono coinvolti in un rapporto di reciproca fiducia.
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