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Confedilizia: il mercato immobiliare italiano si è dimezzato

In 5 anni le compravendite immobiliari, residenziali e non, si sono ridotte del  46,3%. È quanto sostiene confedilizia, che pubblica le proprie previsioni sulla chiusura del 2012, anticipando così di qualche settimana i dati ufficiali dell'agenzia del territorio

Se nel 2007 infatti le transazioni effettuate erano state 1.055.585 quest'anno si dovrebbe chiudere, secondo le stime di confedilizia, con 566.758, ossia quasi la metà. Si tratterebbe di una pesante riduzione di 250mila compravendite solo rispetto al 2011, un anno già di per sé non brillante

L'ultimo trimestre 2012, di cui ancora non conosciamo i dati ufficiali dell'agenzia del territorio, sarebbe stato secondo confedilizia il periodo più nero di tutti. Tra le cause individuate la storica organizzazione che si occupa della proprietà immobiliare segnala in primo luogo l'aumento dei tributi

Nella nota di confedilizia si legge che ciò è avvenuto  per effetto di tre elementi fiscali:

L’eliminazione della deduzione delle spese per i redditi da locazione ai fini irpef, portata, con la riforma fornero, al 5%

La fissazione da parte dei comuni delle aliquote dell’imu che ha reso più evidente ai cittadini lo spropositato aumento di tassazione degli immobili comportato dall’imu varata nel decreto cosiddetto “salva Italia”

L’introduzione di un’altra forma di tassazione degli immobili introdotta con il decreto “salva Italia” a decorrere dal 2013, vale a dire la tares

Confedilizia ipotizza, quindi, una riduzione delle compravendite almeno del 30,6% rispetto al 2011, equiparabile a una perdita di 250.000 unità. “Tale riduzione – sostiene la confederazione – porta con sè, oltre ad una forte svalutazione del patrimonio immobiliare italiano, ulteriori effetti depressivi, che naturalmente erano già in corso dalla fine del 2011″

Il crollo delle compravendite, sottolinea confedilizia, “determina conseguenze fortemente negative in tutti i settori legati all’immobiliare. Come ad esempio il settore delle ristrutturazioni o quello della mediazione immobiliare. Le conseguenze di ciò, conclude l’organizzazione, “si sostanziano sia nella perdita di posti di lavoro e nella cessazione di attività economiche sia nella minore attività produttiva svolta, che determina anche minori entrate fiscali in termini di iva e di imposte sui redditi”

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8 Commenti:

28 Gennaio 2013, 10:32

Fiducia dei consumatori scesa ai minimi dal 96. Altro che svalutazione del patrimonio immobiliare, la svalutazione è di tutta l'Italia in tutti i settori, auto, alimentari, turismo....

28 Gennaio 2013, 10:35

Fiducia dei consumatori scesa ai minimi dal 96. Altro che svalutazione del patrimonio immobiliare la svalutazione è di tutta l'Italia in tutti i settori, auto, alimentare, abbigliamento, turismo

28 Gennaio 2013, 11:02

"Forte svalutazione del patrimonio immobiliare italiano"
Tradotto: anche noi palazzinari siamo costretti ad accontentarci di utili come tutti gli altri e non depredare la gente con ricarichi da beverly hills

28 Gennaio 2013, 12:33

Www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/real-estate/2013-01-15/2013-parte-bene-fondi-121053.php?uuid=AblwrWKH

28 Gennaio 2013, 20:35

In reply to by anonimo (not verified)

Nell'articolo si legge: ... il fondo UniCredit Uno ha venduto a inizio dicembre un immobile a uso uffici, attualmente sfitto in via Fulvio Testi a Milano (ex sede della Sun Microsystems), a 18 milioni di euro, rispetto a un'ultima valorizzazione a bilancio di 19,8 milioni e a un prezzo di carico di 27,3 milioni.... capito, quanto valgono realmente oggi gli immobili?! quello citato l'avevano pagato 27,3 milioni e l'hanno venduto a 19,8... cioè una perdita secca del 38% (+ le spese di compravendita). Ahahahah dove quel mattonaro che dice che il mattone non perde mai valore? ahahahah di queste cose ne vedremo a milioni in futuro.

29 Gennaio 2013, 13:42

Nessuno nega il calo passato. Se un fondo immobiliare mette 20 milioni in un immobile (non 20 mila ma 20 milioni) qualche segnale sul futuro lo sta dando.

29 Gennaio 2013, 20:13

In reply to by anonimo (not verified)

Il segnale - e molto più marcato! - lo sta dando anche chi sta vendendo al 38% in meno; che non è un povero padre di famiglia rimasto senza lavoro, bensì la maggior banca italiana.
E se vende, anche rimettendoci il 38%, un motivo ci sarà... o no?!

30 Gennaio 2013, 14:52

Perchè il 38% e non il 39% o il 40%? Quello che a volte sfugge è che la vendita da parte di qualcuno coincide sempre con l'acquisto da parte di qualcun altro.

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