Commenti: 0

“Il patrimonio immobiliare è il tesoretto su cui si può ricostruire un’intera città”. Ad affermarlo Rosalba Castiglione, assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, che nel corso di un’intervista a idealista/news ha spiegato quali sono gli interventi messi in campo dall’amministrazione per garantire una gestione efficiente del patrimonio immobiliare a disposizione della città. Nel corso dell’intervista è stato inoltre affrontato il tema dell’emergenza abitativa e delle misure adottate per sostenere i nuclei familiari in difficoltà.

Gestione patrimonio immobiliare Roma

Chiare le parole dell’assessora Castiglione: “Il patrimonio immobiliare per me è il tesoretto su cui posso ricostruire un’intera città. E non parlo soltanto di edilizia residenziale. Attraverso il patrimonio si ridefinisce e ridisegna una città”.

La sfida è importante. Come vincerla? In merito, l’assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale ha spiegato: “In questa Giunta abbiamo deciso di lavorare in sinergia per arrivare a determinati obiettivi. Con Luca Montuori (assessore all’Urbanistica e alle Infrastrutture, ndr) abbiamo presentato il progetto ‘ReinvenTIAMO Roma’. Si tratta di un progetto che prevede l’utilizzo di patrimonio ad oggi abbandonato verso altri scopi, come ad esempio l’housing sociale. Lo faremo attraverso gare pubbliche a cui potranno partecipare tutti”.

Aggiungendo: “Di concerto con i Municipi abbiamo individuato delle funzioni che vogliamo tradurre all’interno del territorio. Attraverso la messa a bando di questi immobili noi potremo ridefinire e ridisegnare determinati quartieri. Ciò che oggi è abbandonato – e quindi è motivo di degrado per la città – da domani con la rigenerazione, con il riuso dell’immobile, darà spazio alle nuove esigenze e potrà rimettere in moto la macchina legata all’edilizia e a tutto il mondo che c’è dietro. Questo è un progetto importante, ma non ci fermiamo qua. Da quando siamo arrivati, ho riassegnato ai vari Municipi una cinquantina di immobili per le funzioni emerse nel corso del nostro mandato. Stiamo parlando di immobili che possono essere destinati a centri antiviolenza, all’aggregazione degli anziani o dei giovani”.

Patrimonio immobiliare Roma Capitale, la necessità di conoscerlo

L’assessora Castiglione ha però voluto precisare un punto: per poter utilizzare e rendere efficiente il patrimonio immobiliare a disposizione è necessario innanzitutto conoscerlo. A tal proposito, ha sottolineato: “Dalla scrivania non tolgo mai la relazione del Commissario Tronca, nella quale si dice che il patrimonio di Roma Capitale è abbandonato da 30 anni. Noi stiamo facendo uno sforzo enorme per cercare di riportare alla luce quelli che sono i canoni minimi di una buona amministrazione. Ho degli immobili abbandonati da anni, ma per poterli ritirare fuori devo conoscerli”.

Ha quindi aggiunto: “Abbiamo fatto ex novo dei contratti con due società del Comune di Roma per riportare alla luce la buona amministrazione. Ci siamo affidati ad AequaRoma S.p.A. per la gestione di tutto quello che è la riscossione dei crediti legati al patrimonio immobiliare. Il contratto è stato fatto meno di un anno fa e oggi stiamo già chiedendo qualcosa come 37 milioni di euro di arretrati. Per chiedere questi soldi abbiamo fatto uno studio preliminare con AequaRoma S.p.A., società con cui abbiamo riportato a casa un vero concetto di gestione del patrimonio immobiliare. Se in qualche modo AequaRoma fa il property, Risorse per Roma ha in mano l’asset management delle nostre proprietà, è diventata il nostro consulente principale”.

Focalizzando l’attenzione sugli interventi messi in campo, l’assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale ha spiegato: “Stiamo geolocalizzando gli immobili. Dopo 30 anni, stiamo entrando finalmente nei nostri immobili. Stiamo verificando il loro stato di utilizzo, se ci sono occupanti abusivi o se non ci sono. Si sta facendo un lavoro in grande sinergia con il Dipartimento, con Risorse per Roma e con il Corpo della Polizia Locale. Si sta finalmente facendo un lavoro di conoscenza di quello che è il proprio patrimonio. Un lavoro fondamentale per rimettere a bando, per decidere progetti di valorizzazione”.

Ma quando sarà possibile vedere i frutti di questo lavoro? In merito, l’assessora Castiglione ha sottolineato il fatto che si tratta di un processo con dei tempi ben precisi, perché ancora prima di poter applicare i progetti è necessario fare a monte tutta una serie di attività propedeutiche. Secondo quanto affermato, tuttavia, il percorso è già avviato. A tal proposito, l’assessora ha parlato di “un patrimonio al quale abbiamo messo le ruote per farlo ripartire e di questo siamo enormemente orgogliosi”. Aggiungendo: “Mi piace pensare a questo Dipartimento come a un treno. Il treno era deragliato. Con le attività che abbiamo fatto finora abbiamo ripreso il treno e lo abbiamo rimesso sui binari e adesso sta ricominciando a camminare. Mi rendo conto che abbiamo tantissimo da fare ancora, però non si può correre, perché se non sei rodato poi la macchina deraglia un’altra volta. Dobbiamo recuperare 30 anni. Non dico che domani avremo chissà che, ma già nel giro di 5 anni avremo un patrimonio prontissimo per tutti gli utilizzi che ne vogliamo fare”.

Emergenza abitativa Roma, la situazione e gli interventi

Facendo poi riferimento al problema relativo all’emergenza abitativa e parlando di cosa è stato fatto finora e di cosa c’è da fare, l’assessora Castiglione ha spiegato: “E’ stato fatto tanto finora. Noi abbiamo in qualche modo modificato il sistema che c’era prima e abbiamo avviato il cittadino che oggi sta in emergenza abitativa verso nuovi percorsi che lo dovrebbero rendere completamente autonomo”.

A partire dal servizio Sassat, “un servizio di accompagnamento dei soggetti che oggi vivono all’interno dei residence, i quali non rappresentano un sistema adeguato per la cura e il vivere sereno delle famiglie”. In merito, l’assessora ha sottolineato: “Stiamo cercando di spostare queste famiglie in un altro sistema anche attraverso l’aiuto del Dipartimento Politiche Sociali, che prevederà un percorso studiato per ogni singolo nucleo familiare e che accompagnerà queste persone fino all’autonomia totale. Il tempo massimo previsto del percorso è di 24 mesi. Stiamo transitando il sistema da un sistema vecchio a un sistema nuovo. Abbiamo avuto un po’ di resistenze da parte del territorio, degli stessi destinatari del nuovo servizio, ma ci siamo messi in una posizione di estremo ascolto e abbiamo costruito un percorso, che stiamo anche modificando per non lasciare nessuno indietro”.

Sono stati poi stanziati 75 milioni di euro per l’acquisto di nuovi alloggi da destinare all’emergenza abitativa e allo scorrimento delle graduatorie Erp. “Da quando siamo arrivati – ha spiegato l’assessora Castiglione – l’aumento delle assegnazioni degli alloggi è stato praticamente raddoppiato, questo ci ha consentito di dare un nuovo impulso e una nuova speranza ai cittadini che stanno in graduatoria da tantissimi anni”.

E ancora: “Stiamo lavorando a quattro mani con l’assessore Montuori per i Piani di zona, per una serie di progetti che sono già sul territorio, ma che devono essere portati avanti e dai quali ci auguriamo di tirar fuori dei numeri importanti. Sembra che il percorso che abbiamo adottato ci stia dando grosse soddisfazioni e quindi risposte più concrete da dare ai nostri cittadini. Oggi abbiamo una lista di attesa di circa 12.000 nuclei familiari, quelli ufficiali. Ma abbiamo anche un sommerso – e sono dati che ci arrivano dalla Prefettura – di cui comunque non abbiamo una contezza evidente. Io ho stimato che dovremmo provvedere per circa 20/25.000 nuclei familiari. Sono numeri altissimi. Lo scorrimento delle graduatorie e l’acquisto dell’edilizia residenziale pubblica non saranno sufficienti. Quindi con i Piani di zona, con una politica un po’ più mirata che dovrebbe arrivare dalla Regione, dovremmo quantomeno liberare degli altri alloggi”.

L’assessora ha quindi affermato: “Servirebbe una modifica normativa che stiamo chiedendo a gran voce alla Regione, ossia la possibilità di annullare l’articolo 50 della legge regionale del 2006 che oggi consente a chi ha redditi alti di non decadere dal beneficio della permanenza all’interno dell’edilizia residenziale pubblica pagando canoni più elevati. Questa modifica normativa già ci consentirebbe di aprire la possibilità di introdurre all’interno di queste abitazioni chi ha realmente bisogno. Servono altre modifiche, la legge è estremamente vecchia. La Regione deve inserire il requisito dell’Isee al posto delle vecchie dichiarazioni dei redditi, perché in questo modo si penalizzano determinate categorie di soggetti. Con queste modifiche normative, che attendiamo dalla Regione e che sollecitiamo, si farebbe anche un po’ più di giustizia sociale”.

La partita non è semplice. I fronti aperti sono tanti e lo sono anche gli interventi da mettere in atto. Roma rimane in attesa di vedere i risultati del lavoro portato avanti dall’amministrazione e di coglierne i benefici, così come merita.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Pubblicità