
La piazza principale di Venezia è al centro di un rinnovato interesse grazie ai recenti scavi archeologici che hanno portato alla luce antiche pavimentazioni in Piazza San Marco e strutture storiche. Questi ritrovamenti arricchiscono la comprensione della storia architettonica di Venezia e influenzano anche la percezione culturale e turistica della città. Gli scavi hanno permesso di riscoprire elementi che raccontano la vita quotidiana e le trasformazioni urbanistiche avvenute nel corso dei secoli.
Le recenti scoperte archeologiche in Piazza San Marco
Gli scavi archeologici a Piazza San Marco, più precisamente tra Palazzo Ducale e le Procuratie Nuove, sono iniziati già da tempo e hanno portato alla luce una serie di interessanti novità. Di grande interesse, una varietà di pavimentazioni antiche, tra cui un notevole pavimento altomedievale (precedente all'anno 1000) conosciuto come "pavimentazione ad altinelle".
Questo tipo di piano di calpestio, forse più comunemente conosciuto come "a spina di pesce" rappresenta un esempio di abilità artigianale dell'epoca e contribuisce a dare indizi sulle tecniche costruttive utilizzate dai veneziani nel passato. Sotto il primo strato ritrovato, c'è anche un altro pavimento, naturalmente più antico.
Com'è fatta una pavimentazione a spina di pesce?
Un pavimento altomedievale a spina di pesce è un po' come un puzzle fatto da tanti piccoli mattoncini, di terracotta o di pietra, messi uno accanto all'altro, ma non in fila dritta. I mattoncini venivano invece disposti in modo inclinato, un po' come le spine di un pesce quando le vedi dal lato. Così, il pavimento prende le sembianze di un disegno geometrico, fatto di tante V che si incrociano. costruivano.

La chiesa di San Geminiano e la torre
Negli ultimi anni gli scavi archeologici condotti in Piazza San Marco, una delle primissime cose da vedere a Venezia, hanno portato alla luce anche interessanti reperti che potrebbero essere collegati alla chiesa di San Geminiano, un edificio segnato da un'alternanza di costruzioni e distruzioni. La prima costruzione dedicata a questo santo fu abbattuto nel XII secolo per ampliare l'attuale Piazza San Marco. In seguito, nel XVI secolo, il celebre architetto Jacopo Sansovino ricostruì una nuova chiesa di San Geminiano, posizionandola tra le Procuratie Vecchie e Nuove. Purtroppo, anche questa chiesa subì la stessa sorte: nel 1807, per volere di Napoleone, fu demolita per far posto all'Ala Napoleonica. Oggi, solo una lapide ne ricorda la presenza.
Una delle strutture più affascinanti è il basamento quadrangolare in mattoni, che potrebbe appartenere a una torre medievale. Questo ritrovamento fornisce indizi preziosi sulle tecniche costruttive dell'epoca e sulla funzione strategica che tali edifici potevano avere nel contesto urbano di Venezia.
Cosa ne pensano gli archeologi?
Le strutture rinvenute oggi di fronte al Caffè Quadri potrebbero appartenere proprio alla chiesa di San Geminiano. Gli archeologi stanno ora analizzando attentamente questi resti per determinare con precisione l'epoca a cui risalgono e per capire se si tratti della chiesa originaria del XII secolo o di quella ricostruita da Sansovino. Incrociando i dati archeologici con le informazioni storiche presenti negli archivi, si cercherà di ricostruire l'evoluzione di questo luogo nel corso dei secoli.

La copertura della pavimentazione
Nonostante sui social si chieda a gran voce di mantenere visibili i pavimenti medievali, restaurati e aperti al pubblico, questa opzione, presenta diverse difficoltà. Oltre ai costi elevati che comporterebbe mantenere uno 'scavo aperto' in una piazza così frequentata, ci sono anche importanti questioni legate alla conservazione.
L'esperienza di altre città, come Roma e Verona, ha dimostrato che lasciare a lungo esposti all'aria aperta i reperti archeologici può causare seri danni. Nonostante queste limitazioni, Venezia continua a stupire e a rivelare i suoi segreti. Chi può dire quali altre sorprese nasconde il sottosuolo di Piazza San Marco?
Quando finiscono i lavori in piazza San Marco?
I lavori e gli scavi in questa magnifica piazza sono iniziati nel 2022 e servono fondamentalmente per riparare la pavimentazione e gli edifici dall'acqua. Alcune fasi sono già terminate, ad ottobre sono già stati installati i blocchi in acciaio inox rimovibili (30 centimetri d'altezza e 40 di larghezza) che fermano l’acqua fino a 110 centimetri. Il cantiere dovrebbe rimanere aperto per terminare i lavori, fino a metà dal 2025.

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