
Da secoli, i tratturi sono il simbolo della transumanza, la migrazione stagionale delle greggi che ha segnato profondamente la cultura e l’economia locale. Oggi, questi cammini sono riscoperti come itinerari ideali per chi cerca esperienze di turismo lento, immersi tra natura, storia e sapori genuini. Seguire ed esplorare i tratturi del Molise significa fare un viaggio nel tempo, dove la natura si intreccia con storie di pastori, greggi e antiche tradizioni.
Cosa sono i tratturi molisani (e non)
I tratturi sono antichi sentieri erbosi, larghi fino a 111 metri, che si snodano per centinaia di chilometri attraversando colline, valli e piccoli borghi, collegando l’Appennino al Tavoliere delle Puglie. Questi percorsi attraversano oggi circa 70 comuni della regione, tra cui spiccano città storiche come Campobasso, Boiano e Isernia.
Questi percorsi, nati per esigenze pratiche legate alla transumanza, oggi riconosciuta Patrimonio Culturale UNESCO, hanno attraversato epoche storiche diverse, adattandosi ai cambiamenti sociali e politici ma mantenendo intatta la loro funzione di collegamento tra territori e popoli.

Le radici millenarie della transumanza
Le origini dei tratturi molisani risalgono all’epoca dei Sanniti, intorno al VI secolo a.C., quando le popolazioni locali tracciarono i primi percorsi per guidare le greggi dai pascoli montani dell’Appennino alle pianure fertili della Puglia. Questi sentieri divennero presto arterie vitali per l’economia e la sopravvivenza delle comunità pastorali, favorendo scambi commerciali e culturali tra regioni diverse.
Con l’arrivo dei Romani, la via dei tratturi in Molise fu ulteriormente ampliata e razionalizzata: molte di queste vie vennero lastricate e collegate ai principali centri urbani, come testimoniano ancora oggi alcuni tratti perfettamente conservati.
Nel XV secolo, sotto il dominio degli Aragonesi, i tratturi ricevettero una nuova regolamentazione: furono introdotte dogane, limiti in pietra e normative precise che ne garantivano la tutela e l’efficienza.

Il Parco dei Tratturi del Molise
Questo parco rappresenta uno degli elementi più caratteristici del paesaggio rurale della regione, custode della memoria della transumanza e dei suoi antichi percorsi. Oggi molti di questi tracciati, immersi in un ambiente naturale incontaminato, sono stati valorizzati per attività escursionistiche, cicloturistiche e culturali.
Ecco alcuni dei percorsi più importanti del Parco dei Tratturi del Molise:
- Tratturo Magno (L'Aquila–Foggia): il più lungo dei tratturi regi, si estende per circa 244 km, partendo dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila e attraversando il Molise prima di raggiungere Foggia. È noto anche come "Tratturo del Re" per la sua importanza storica.
- Tratturo Pescasseroli-Candela: è il più lungo tra i tratturi molisani, attraversa l’intera regione da nord a sud ed è anche uno dei più suggestivi.
- Tratturo Celano-Foggia: collega le montagne abruzzesi con il Tavoliere delle Puglie, passando per borghi storici come Bojano e Sepino.
- Tratturello Lucera-Castel di Sangro: percorso minore ma di grande fascino, collega zone interne con scorci paesaggistici notevoli.

Il tratturo è tipico delle Alpi o degli Appennini?
Il Tratturo è tipico degli Appennini, non delle Alpi. I tratturi attraversano per lo più territori appenninici e collinari, ed erano parte di una vera e propria rete pastorale sviluppatasi in epoca sannitica e poi istituzionalizzata in epoca romana e aragonese. Le Alpi, invece, hanno tradizioni diverse di alpeggio, non legate ai tratturi.
Cosa vedere lungo i tratturi del Molise: borghi e itinerari
I tratturi sono un vero paradiso per chi cerca esperienze a contatto con la natura e la storia. Tra le tappe imperdibili spicca la Riserva MAB di Montedimezzo, riconosciuta dall’UNESCO per la sua straordinaria ricchezza faunistica e floristica. Qui potrai passeggiare tra faggi monumentali, osservare cervi e rapaci e godere di panorami che cambiano colore a ogni stagione. Lungo il percorso incontrerai:
- gli antichi borghi di Agnone, patria delle campane e delle antiche fonderie e uno dei paesi più particolari del Molise, o Frosolone, celebre per le sue tradizioni artigiane.
- Non mancano castelli medievali come quello di Pescolanciano o Carpinone, veri baluardi che dominano vallate silenziose.
- Gli appassionati di archeologia potranno esplorare la necropoli sannitica di Vastogirardi o lasciarsi affascinare dalla città romana di Sepino (Altilia), dove il foro, il teatro e le terme raccontano la vita quotidiana di duemila anni fa.

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