Per chiunque voglia progettare una vacanza all’insegna dei buoni sapori, ecco dei consigli sull’oleoturismo in Italia.
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degustazione di olio
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È il re assoluto della cucina mediterranea: l'olio è una vera ricchezza, simbolo di tradizioni antiche così importanti e radicate da diventare anche lo spunto per una nuova forma di turismo. L’oleoturismo è ormai un’attività consolidata, piacevole per chi è alla ricerca di un’esperienza originale, remunerativa per imprenditori e oleifici. Ecco allora qualche consiglio su dove fare oleoturismo in Italia, trovare le destinazioni e trarre il massimo da questa vacanza speciale. 

Cos’è l’oleoturismo?

L’oleoturismo è una forma di turismo enogastronomico che si basa sull’olio, come si può facilmente intuire. Si tratta di una vera esperienza a 360° che comprende la visita degli uliveti e dei frantoi, la partecipazione a laboratori del gusto per capire come l’olio venga prodotto e che caratteristiche abbia e, naturalmente, una succulenta degustazione. Perché nessun viaggio alla scoperta dell’olio può prescindere da una fetta di buon pane irrorata con extravergine. 

Tra le tante fortune di vivere in un paese abbracciato dal Mediterraneo c’è indubbiamente la ricchezza delle materie prime. Così come il vino e l'enoturismo in Italia, il bel Paese è una vera miniera di olio, con un gruppo di regioni che rappresentano lo zoccolo duro della produzione d’eccellenza. Ognuna ha un posto speciale sulla cosiddetta Strada dell’Olio, itinerario turistico-enogastronomico che collega frantoi, borghi e aziende agricole.

persona che sorregge un bicchiere con l'olio
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Oleoturismo in Toscana: oli DOP profumati

La Toscana è un vero pilastro dell’oleoturismo. E basta parlare delle colline del Chianti e della Val d’Orcia per avere davanti agli occhi un tappeto verde di ulivi. Qui, frantoi accoglienti aprono le proprie porte per far degustare oli DOP profumati, tra borghi incantati e sapori incredibili. 

Gli oli extravergine di questa terra offrono profumi intensi di erbe aromatiche, frutti verdi e mandorla. Possono essere, poi, abbinati anche ai formaggi tipici toscani per un'esperienza a tutto tondo.

Oleoturismo in Puglia: oli forti di tante varietà

Si dice Puglia e si pensa alle masserie tra uliveti secolari, dove il tempo sembra fermarsi. Qui, tra trekking e degustazioni, ci si innamora dei tanti oli che il tacco d’Italia propone. 

  • Le varietà come Coratina, Peranzana, Cellina di Nardò generano oli forti, dal sapore robusto e variegato: amari, piccanti, con note verdi e di mandorla.
  • Le DOP come Dauno, Terra di Bari, Terra d’Otranto mostrano la diversità di un territorio davvero ricco. 

Oleoturismo in Liguria: degustazione di oli differenti

In Liguria, tra i terrazzamenti della Riviera di Ponente, gli ulivi di qualità Taggiasca raccontano storie di mare e terra. Anche in questo caso è possibile visitare frantoi storici e degustare i tanti oli che questa incantevole regione offre. 

L’olio DOP Riviera Ligure ha note delicate, fruttate, dolci e aromatiche, spesso con sentori di erbe di campo, mandorla e carciofo. Il riconoscimento IGP per l’oliva Taggiasca ha dato nuovo slancio alla produzione e alla tutela del territorio. Visitando frantoi storici, sentieri panoramici - come ad esempio, il Sentiero del Pellegrino - e borghi affacciati sul mare, si percepisce quanto l’olio qui non sia solo alimento, ma patrimonio culturale. E poi, è con lo straordinario olio ligure che si fa il pesto.

degustazione di olio
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Oleoturismo in Umbria: ci sono ulivi patrimonio UNESCO

L’Umbria, cuore verde d’Italia, custodisce gli ulivi della Fascia Olivata Assisi-Spoleto, patrimonio UNESCO. Qui si possono visitare i frantoi e partecipare a degustazioni guidate, oltre a riposare nei tanti agriturismi di zona. Un modo diverso per "interpretare" una regione piccola, ma dai territori bellissimi.

Oleoturismo in Sicilia: sapori e storia

In Sicilia, gli ulivi si estendono tra l’Etna e i templi, regalando oli saporiti. La Strada dell’Olio passa per la Valle del Belice portando con sé un mondo di sapori e storia. E il numero di turisti che cercano questa esperienza cresce ogni anno, attratto dall’unicità di ogni zona.

Oleoturismo in Calabria: oli forti e decisi

Non stupisca la presenza della Calabria negli itinerari oleoturistici italiani. Questa regione stretta tra mare e terra è l’altra faccia dell’Italia olivicola più selvaggia e intensa. Tra gli uliveti che si aggrappano alle pendici dell’Aspromonte, i borghi arroccati e il mare che si vede da lontano si produce un olio forte, dal sapore molto deciso. 

ramo con olive davanti a cielo azzurro
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Dove fare oleoturismo in Europa

Per quei fortunati che hanno la possibilità di spingersi oltre i confini dell’Italia, l’oleoturismo europeo riserva delle vere chicche. 

  • In Spagna, leader mondiale nella produzione di extravergine, si attraversano le distese di ulivi dell’Andalusia e della Catalogna fino alle oleoteche di Cáceres.
  • In Portogallo, le tante DOP nazionali - dall’Alentejo al Trás-os-Montes - raccontano la perfetta fusione tra metodi antichi e tecniche moderne.
  • La Grecia, culla del Mediterraneo, accoglie i visitatori tra i frantoi di Creta e le olive Kalamata del Peloponneso.
  • L’Albania sorprende con itinerari didattici e laboratori di cosmetici naturali a base d’olio.
  • Nella penisola istriana, varietà autoctone come la bianchera e la buža rivelano un patrimonio riconosciuto dall’UE.
  • La Turchia, con la sua Strada degli Olivi e musei dedicati, chiude un percorso che unisce gusto, storia e identità mediterranea.

Quando è il periodo migliore per fare oleoturismo?

L'autunno è la stagione d'oro per l'oleoturismo. Da ottobre a dicembre i frantoi lavorano a pieno ritmo. Se cerchi dei luoghi dove andare in vacanza a novembre, dovresti puntare su quei territori dove assistere alla trasformazione delle olive in olio novello, partecipare alla raccolta e degustare l'extravergine freschissimo, dal sapore più vivace e pungente. 

La primavera invece regala paesaggi incantevoli con gli ulivi in fiore e temperature miti, ideale per chi preferisce visite più tranquille e nella cosiddetta "bassa stagione".

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