“Uno strumento pratico, di grande attualità e concretezza, con il quale si supera la vecchia logica”. È stato introdotto così dal sottosegretario di Stato per gli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, lo studio “Strategie e strumenti per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico” presentato a Roma
Continua l'opera di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. Questa volta tocca al Ministero della Difesa che ha già avviato la procedura per la dismissione di 1500 caserme e 3000 unità abitative. Al momento è già stata indetta un'asta per 611 alloggi liberi in 13 regioni.
Mentre l'ance e il cresme denunciano la presenza in Italia di un milione e 63mila unità immobiliari a rischio sismico, in tutto il paese si moltiplicano i progetti che utilizzano architetture e materiali innovativi per mettere in sicurezza gli edifici.
Considerate le attività reali, case, terreni e pertinenze, più quelle finanziarie, depositi, titoli e azioni, gli italiani sono i più ricchi tra tutti i paesi ricchi del g7.
534mila unità immobiliari, ossia quasi la media annuale di compravendite che si registrano in Italia. Sono questi i numeri della grande vendita di immobili che il governo si accinge a varare, come pilastro per risanare i nostri conti e rispettare gli accordi presi con bruxelles.
Le medie statistiche, si sa, hanno i loro limiti, però aiutano farsi un'idea generale delle cose. Se analizziamo per esempio i redditi medi dei propirietari di case scopriamo un dato interessante: il 73% dei proprietari ha un reddito inferiore ai 26mila euro annui.
Sono 19 mila tra fabbricati e terreni e se la loro vendita non basta a rimpinguare del tutto le casse, certamente possono contribuire a riempirle un po'.
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