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La legge di Stabilità 2016 ha previsto che a partire da quest’anno la riscossione del canone Rai sarà legata al contratto di energia elettrica allacciato all’abitazione di residenza. Una misura che ha suscitato molteplici dubbi e quesiti e sulla quale la stessa tv di Stato è intervenuta per fornire chiarimenti. Adesso a dare qualche delucidazione è il Ministero dello Sviluppo economico, che è al lavoro sul decreto attuativo delle nuove regole.

Canone Rai in bolletta, il criterio guida è la residenza

In base a quanto chiarito dal Mise, sarà la residenza in un immobile il criterio guida per stabilire chi dovrà avere il canone Rai addebitato nella bolletta elettrica e chi no. Il canone Rai, dunque, sarà addebitato solo ed esclusivamente sulle utenze residenziali, quindi solo sulle “prime case”. Per un utente che attiva una fornitura di energia a novembre o dicembre, inoltre, il pagamento del canone scatterà da gennaio.

Un problema potrebbe porsi per gli intestatari di contratti di fornitura con tariffa “D3” (per abitazioni di residenza con impegno di potenza superiore a 3 kW e per quelle non di residenza), se l’utente non ha dichiarato la residenza. L’Agenzia delle Entrate ha già identificato chi si trova in questa situazione e trasmetterà gli identificativi all’Acquirente unico, che li comunicherà poi alle compagnie elettriche.

Utilizzando come discriminante il criterio della residenza, due coniugi residenti in due abitazioni diverse, con una utenza elettrica di tipo “residenziale” nelle due case, pagheranno due volte il canone Rai; mentre il contribuente con più di una utenza elettrica intestata a sé dovrebbe pagare solo per l’abitazione nella quale è residente; l’inquilino che è residente in un immobile, ma che non ha un’utenza elettrica intestata a sé, dovrà pagare il canone con modalità che saranno stabilite dal decreto Mise-Mef. Il proprietario dell’immobile dovrà pagare solo per la casa nella quale ha la residenza.

Scambio di informazioni tra imprese elettriche, Comuni e Agenzia delle Entrate

Per avere gli elenchi corretti di coloro che devono ricevere l’addebito del canone in bolletta e di coloro che invece non dovranno averlo, è fondamentale lo scambio di informazioni tra imprese elettriche, Comuni e Agenzia delle Entrate. In particolare, è l’Agenzia delle Entrate a dover predisporre il modello per questa comunicazione e consentire così alle compagnie elettriche la fatturazione da luglio.

Per capire bene quali saranno le modalità di fatturazione, cosa accadrà in caso di morosità sul canone e quando scatteranno le sanzioni alle imprese elettriche in caso di violazione degli obblighi di comunicazione e versamento dei canoni si attente il decreto attuativo.

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