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flat tax di Salvini
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La flat tax è una delle novità fiscali che la Lega di Salvini puntava a introdurre. L’idea era quella di abolire le attuali aliquote Irpef e gli scaglioni di reddito e sostituire tutto con una "tassa piatta" un'aliquota fissa al 15%. Peccato però che sul tema sia arrivata la sonora bocciatura di una voce autorevole: quella del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Il presidente ha bocciato l'ipotesi dicendo che non "possiamo permetterci immaginifiche flat tax". Ma vediamo cos'è la flat tax e come funziona, e a chi conviene con i pro e i contro.

Cos'è la flat tax in parole semplici?

La flat tax è stata ideata per la prima volta nel 1956 dall’economista statunitense Milton Friedman, si tratta di un sistema fiscale non progressivo, basato su un’unica aliquota fissa. La flat tax, dunque, è un’imposta ad aliquota unica, il suo scopo è ridurre l’evasione fiscale. Come? Partendo dal presupposto che se tutti devono pagare meno tasse, anche chi non le ha mai pagate inizierebbe a farlo.

Come funziona la flat tax?

Nel nostro Paese il criterio impositivo delle imposte sul reddito delle persone fisiche (Irpef) si basa su un sistema di aliquote crescenti: ad ogni scaglione di reddito viene applicata un’aliquota percentuale che sale a mano a mano che il reddito aumenta. Quello italiano, dunque, è un sistema progressivo: più alto è il reddito più imposte si pagano.

La flat tax, invece, non prevede scaglioni di reddito: stabilita la misura percentuale da applicare, essa è uguale per tutti i redditi. Fanno eccezione i pensionati e i dipendenti con reddito annuale pari o inferiore a 13.000 euro annuali, esonerati completamente dal pagamento delle imposte. Questo significa che al di sotto dei 13.000 euro nulla è dovuto dai contribuenti, sopra i 13.000 euro l’imposta viene applicata solo alla parte che eccede il tetto dei 13.000 euro.

Chi ha diritto alla flat tax?

Grazie alla legge di Bilancio 2019, ad avere diritto alla flax tax sono i lavoratori autonomi con ricavi fino a 65 mila euro che pagano un’imposta unica del 15 per cento. Il primo governo Conte ha infatti esteso a più lavoratori "il regime forfettario, con imposta sostitutiva unica al 15 per cento, introdotto dalla legge di Stabilità per il 2015"

Chi ha introdotto la flat tax in Italia?

A introdurre la flax tax in Italia è stato Matteo Renzi con la legge di Sabilità 2015. Il governo dell'ex segretario del PD introdusse infatti un regime forfettario del 15% per i contribuenti che complivano tre requisiti

  • ricavi inferiori a determinate soglie
  • spese inferiori ai 5 mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati ai collaboratori
  • capitale fisico detenuto non superiore ai 20 mila euro

La flax tax secondo Salvini

Matteo Salvini, leader della Lega, aveva elencato i punti centrali della sua campagna elettorale, tra cui la flat tax "La flat tax, l'abbiamo già introdotta per 2 milioni di lavoratori, vogliamo estenderla"

L’idea della Lega era quella di rendere graduale il passaggio tra gli scaglioni Irpef attualmente in vigore e la flat tax uguale per tutti con un percorso di tre fasi, la cui fase uno è già avvenuta con la legge di Bilancio del 2019. Attualmente infatti esiste una flat tax solo per i contribuenti titolari di partite IVA nel regime forfettario. 

Con la Legge di Bilancio 2019 è stato innalzato per tutti i contribuenti operanti nel regime forfettario il fatturato limite fino al quale è possibile operare, ed è pari a 65mila euro a prescindere dal tipo di attività svolta

Flat tax, pro e contro

Oltre al presidente di Confindustria, sono molti  i detrattori della flat tax, considerata troppo onerosa per le casse dello Stato. Un altro dei contro sarebbe quello di avvantaggiare le grandi ricchezze. Mentre i pro sarebbero: la riduzione della pressione fiscale sia per le famiglie che per le imprese; il contrasto all'evasione fiscale; la semplificazione dell'attuale sistema di aliquote e scaglioni.

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