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Misure economiche
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Nel 2023 si è compiuto il primo anno di governo della coalizione guidata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra le misure più importanti è impossibile non citare lo stop definitivo e il superamento del reddito di cittadinanza, come anche il taglio del cuneo fiscale che ha impattato direttamente sulle buste paga dei lavoratori. Ripercorriamo un anno di misure economiche passando per i principali decreti emanati e non solo.

I principali decreti del 2023

Nel corso dell’anno i più importanti decreti approvati dai governi Meloni poi sono stati:

Stop al reddito di cittadinanza

La mensilità di luglio 2023, per gran parte dei beneficiari, è stata l’ultima ricarica del reddito di cittadinanza. Il governo Meloni, infatti, aveva previsto nella legge di Bilancio 2023 che il sussidio non sarebbe stato percepito per più di 7 mensilità, prima del definitivo superamento a partire dal 1º gennaio 2024 con l’introduzione dell’assegno di inclusione.

Da settembre è attivo il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale (o Piattaforma Siisl), creato dall’Inps e introdotto da un decreto interministeriale con lo scopo di gestire le richieste per le misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza: l’assegno di inclusione e il Supporto alla formazione e al lavoro. Questi due sostegni al reddito verranno erogati in presenza di alcuni requisiti, tra cui l’adesione a dei percorsi attivi di formazione e di ricerca di un posto di lavoro.

Taglio del cuneo fiscale

La conversione in legge del decreto lavoro 2023 ha introdotto importanti novità anche per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale. Si tratta di un taglio contributivo aggiuntivo (noto anche come bonus contributi 2023) di 4 punti, una tantum per un periodo di 5 mesi, per i lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35mila euro.

Nello specifico, l’ulteriore taglio del cuneo fiscale ha riguardato gli stipendi da luglio a dicembre 2023. Nel dettaglio, ecco in che percentuale è stato applicato:

  • dal 2 al 6%, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 2.692 euro;
  • dal 3 al 7% a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 1.923 euro.

Bonus bollette

Il Bonus Bollette 2023, prorogato più volte fino al 31 dicembre, è il contributo previsto dal Governo a sostegno delle famiglie in difficoltà per la spesa di luce e gas. La misura è destinata ai nuclei familiari con ISEE inferiore ai 15.000 euro o, ancora, fino a 30.000 euro per le famiglie numerose. La misura consente di ricevere uno sconto diretto in bolletta, in base al tariffario Arera stabilito proprio per l’ultimo quarto dell’anno.

Il Bonus Luce e Gas prevede indicativamente tre scaglioni ISEE, che determinano l’entità dello sconto che si potrà ricevere:

  • fino a 9.530 euro: sconto totale, al massimo di tariffario previsto, pari all’80% del valore ordinario della spesa energetica;
  • fino a 15.000 euro: sconto parziale, in base alla soglia di reddito;
  • fino a 30.000 euro: sconto parziale solo per famiglie numerose, che cresce con il numero di componenti del nucleo familiare.

Carta dedicata a te

La carta "Dedicata a te" è una social card introdotta dal governo per sostenere le famiglie con almeno tre componenti e un Isee fino a 15.000 euro  per l'acquisto dei beni di prima necessità. Da poco ne è stata annunciata la proroga con tanto di bonus carburante.

Anticipo dell’aumento delle pensioni

Dopo tanti dubbi e indiscrezioni che si sono rincorse per molto tempo, alla fine la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Anticipi ha fatto chiarezza riguardo l’anticipo dell’aumento delle pensioni. A dicembre 2023, infatti, i pensionati hanno ricevuto l’anticipo del conguaglio dell’adeguamento degli assegni (previsto di norma da gennaio dell’anno successivo) e non a partire da novembre, come prevedeva la bozza iniziale del testo.

Il conguaglio viene riconosciuto e calcolato in base a diverse fasce di reddito. La rivalutazione del 100% spetta solo alle pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo Inps (2.101,52 euro lordi mensili). I trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo (fino a 2.626,90 euro) verranno rivalutati dell’85%, si passa poi al 53% tra 5 e 6 volte il minimo (fino a 3.152,28 euro), al 47% tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4203.04 euro), al 37% tra 8 e 10 volte il minimo (fino a 5.253,80 euro) e al 32% oltre 10 volte il minimo Inps (da 5.254 euro lordi in su). Il prossimo anno per questa ultima fascia scatterà la riduzione al 22%.

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