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La bce nel bollettino di marzo chiede ai paesi dell'area euro di iniziare il processo di risanamento delle finanze pubbliche ''al più tardi nel 2011 e di spingersi ben oltre il requisito minimo di correzione annua fissato nel patto di stabilità e crescita allo 0,5% del Pil''. Secondo la banca centrale europea servono ''interventi risoluti, in particolare da parte delle economie con alti livelli di disavanzo e debito'' e che ciascun paese deve definire ''le strategie di uscita dalle misure di stimolo e le strategie di riequilibrio dei conti pubblici per il prossimo futuro''

Secondo le previsioni del bollettino, inoltre, la disoccupazione nell'area euro potrebbe continuare a crescere nei prossimi mesi ''seppure a un ritmo minore rispetto a quello osservato nel 2009''. A gennaio, infatti, il tasso di disoccupazione sia rimasto al 9,9%, come nei due mesi precedenti, dopo una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali e che ''in prospettiva gli indicatori delle indagini sono migliorati dai loro minimi''.

Il 2010 si prospetta con un "ritmo di crescita complessivamente moderata" per l'area euro e "destinata a procedere in modo discontinuo".il contesto sarebbe ancora "caratterizzato da perdurante incertezza" mentre "l'attuale livello dei tassi di interesse continua a essere adeguato".

Ad incidere, secondo la Bce "vari fattori straordinari fra i quali le condizioni meteorologiche avverse che hanno colpito determinate regioni dell'area del'euro nel primo trimestre 2010" che rendono volatili i dati trimestrali mentre per il futuro il Consiglio direttivo si attende una moderata crescita del Pil a causa della frenata degli investimenti e consumi moderati, a causa delle "deboli prospettive del mercato del lavoro". La stabilità dei prezzi sarà "preservata a medio termine"

La soluzione chiave starebbe nel processo di risanamento dei conti pubblici da parte dei paesi europei soprattutto della ''riforma della spesa''

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