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Cerchi un mutuo? Dimmi qual è il tuo profilo e ti dirò qual è la soluzione più adatta a te
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Ottenere un mutuo per acquistare la casa è un’operazione spesso non semplice. Resa un po’ più complicata adesso dal rialzo dei tassi a lungo termine, che ha fatto salire le rate dei prodotti al momento più gettonati. Vediamo, dunque, le soluzioni più adatte per ogni richiedente.

Come evidenziato dal Corriere della Sera, è possibile individuare cinque idee per diversi profili in cerca di un prestito. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Giovane in cerca di un bilocale

Anticipando 30mila euro, al momento è possibile acquistare un piccolo bilocale. Ipotizzando il caso di un giovane, con un reddito mensile da lavoro dipendente di 1.500 euro, c’è la possibilità di ottenere e far fronte a un mutuo, che però spesso viene dato solo se il potenziale debitore può contare sulla garanzia di terzi, di norma i genitori.

A tasso fisso i prodotti più convenienti sono offerti al 2,4%, con rata mensile attorno a 390 euro, nel variabile il tasso si dimezza all’1,20% e l’esborso è di circa 330 euro.

Come spiegato dal Corriere della Sera, a far pendere la bilancia dalla parte del variabile non ci sono tanto i 60 euro mensili di risparmio quanto la possibilità di ridurre più rapidamente il debito. Tra cinque anni il debito del mutuo fisso sarebbe ancora di 87.904 euro, mentre quello avviato a tasso variabile si fermerebbe a 85.728 euro. Ipotizzando a onor del vero un’improbabile costanza dell’Euribor, la spesa complessiva nel tempo del mutuo variabile risulterebbe inferiore per 19mila euro. A favore dell’indicizzato c’è anche la maggior possibilità di scelta.

L’aspetto negativo è rappresentato dal rischio di aumento dei tassi. Se tra un anno il costo dell’Euribor fosse più alto di un punto rispetto a quello attuale la rata del variabile all’1,2% passerebbe a 411 euro e con un aumento di due punti salirebbe a 493 euro; tra tre anni il conto sarebbe solo un po’ più leggero, perché con un incremento di un punto del costo del denaro il versamento mensile sarebbe di 410 euro, mentre con un aumento di due punti si arriverebbe a 488 euro.

Persona di 35 anni in cerca della prima casa

Un soggetto di 35 anni, con un reddito di 2mila euro al mese, che chiede un finanziamento di 130mila euro per acquistare la prima casa può - con un po’ di fatica - sostenere un finanziamento a 20 anni.

I prodotti più convenienti a tasso fisso richiedono un esborso mensile di poco meno di 650 euro al mese, mentre i più cari superano i 680. Sono cifre al limite del terzo del reddito (il valore che in teoria una rata del mutuo non dovrebbe superare), ma se prima chi chiede il mutuo viveva in affitto e può dimostrare di aver sempre pagato regolarmente i canoni, la banca non dovrebbe frapporre problemi all'erogazione.

Il variabile consente un significativo risparmio immediato: se si considerano i 10 prodotti con le migliori condizioni presenti sul portale mutuionline.it la rata mensile oscilla tra 597 e 607 euro al mese.

Con un mutuo a 20 anni, in caso di incremento dei tassi tra un anno dell’1% la rata salirebbe a 523 euro se il costo dell’Euribor crescesse di un punto, mentre con un innalzamento di due punti passerebbe a 629 euro. Tra tre anni un punto in più di Euribor comporterebbe una rata di 517 euro, che diventerebbero 616 con un rialzo di due punti.

Nel caso in cui l’esborso fosse troppo oneroso per il budget domestico, si potrebbe valutare l’ipotesi di ricorrere a un finanziamento di durata maggiore. Ad esempio, con un mutuo a 25 anni si risparmiano circa 100 euro al mese con entrambe le tipologie di mutuo e con un mutuo a 30 anni la rata fissa si attesterebbe poco sopra i 500 euro, quella variabile tra i 420 e i 430.

In linea di massima, sarebbe comunque meglio sempre scegliere la durata più breve tra quelle sostenibili e se si opta per un mutuo più lungo perché si teme di non riuscire a far fronte all'impegno è meglio puntare sul tasso fisso.

Famiglia che si allarga e vuole cambiare casa

Nel caso di una famiglia che si allarga e vuole cambiare casa, se si è in due a guadagnare non ci sono particolari problemi a ottenere un finanziamento a tassi piuttosto convenienti purché si riesca a condurre in porto l’operazione di vendita della casa vecchia in tempo per finanziare l’acquisto della nuova.

Il caso in questione prende in esame una coppia di quarantenni che chiede 150mila euro per finanziare l’acquisto di un’abitazione da 300mila. La durata migliore per ottenere nel contempo sostenibilità della rata e velocità nel rimborso è quella di 15 anni: i finanziamenti fissi sono offerti a tassi nominali che vanno dall’1,45% all’1,90%, con rate da 928 a 958 euro; i variabili sono tutti compresi tra lo 0,90% e l’1% con rate da 884 a 892 euro al mese, cifre pagabili senza problemi dalla coppia. Riducendo il prestito a 10 anni, bisognerebbe mettere in conto circa 1.350 euro per il tasso fisso e 1.300 per il variabile.

Per quanto riguarda il rischio legato alla scelta del variabile, nel caso di un incremento di un punto tra un anno la rata di un mutuo all’1% passerebbe da 898 a 1.014 euro, che salirebbero a 1.132 con una salita di due punti dell’Euribor. Tra tre anni un aumento di un punto comporterebbe una rata di 999 euro, con due punti in più si salirebbe a 1.100 euro.

Professionista ad alto reddito che chiede un finanziamento per non disinvestire

Se l’interessato è un professionista ad alto reddito che compra una casa da mezzo milione e vuole finanziare 180mila euro da restituire in dieci anni, per non disinvestire risorse già allocate o per finanziare la sua attività, a tasso variabile paga meno dell’1% e a tasso fisso attorno all’1,5%.

In tal caso scegliere il mutuo ha due vantaggi: la durata breve limita i rischi e si può chiudere la posizione in qualsiasi momento rimborsando il capitale residuo.

Se si sceglie il variabile, il mutuo diventa meno pericoloso rata dopo rata: in tre anni il debito residuo di un finanziamento indicizzato allo 0,90% da 180mila euro e di durata decennale scende a 127.679 euro e dopo cinque anni si è praticamente restituita metà della cifra. Al tasso fisso dell’1,5% il rimborso avviene più lentamente: dopo tre anni il debito scende a 128,803 euro.

Vautando i rischi del tasso variabile, un incremento di un punto dell’Euribor tra un anno porterebbe la rata a salire da 1.569 euro a 1.705, mentre con un incremento di due punti si arriverebbe a 1.840 euro. Tra tre anni invece un punto di Euribor in più farebbe salire la rata a 1.675 euro, due punti invece farebbero lievitare il costo a 1.782 euro.

Surroga, i casi in cui conviene

Con le condizioni oggi a tasso fisso meno favorevoli di quelle che si registravano sei mesi fa, rimangono due categorie di mutuatari potenzialmente interessati alla surroga: la prima è quella cui appartiene chi ha in corso un mutuo a tasso variabile anche conveniente, però ha paura del futuro e preferisce mettersi al riparo aumentando la rata, ma trasformandola a tasso fisso; la seconda è quella di chi ha avviato un mutuo variabile con spread alto, la rata si è ridotta grazie alla discesa dell’Euribor, ma passando alle condizioni attuali potrebbe risparmiare tra un punto e un punto e mezzo rimanendo sul variabile o pagare una rata in sostanza analoga a quella attuale, ma a tasso fisso.

In quest’ultimo caso, prendendo in esame un debitore che ha un mutuo variabile con uno spread del 2,8% in origine di 150mila euro che ora si sono ridotti a 121.835 e ancora 15 anni di rate da pagare, surrogando con un mutuo di pari durata vedrebbe la sua rata passare dai 756 euro attuali ai 753 del tasso fisso più conveniente. A tasso variabile l’esborso scenderebbe attorno ai 720 euro. Se però il costo dell’Euribor salisse tra un anno, la rata sarebbe di 816 euro nel caso di aumento di un punto, di 911 se l’incremento fosse di due, tra tre anni l’esborso salirebbe rispettivamente a 803 e 886 euro.

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