Messa così sembra un oroscopo, ma jorg Christian manetti, l'autore di questa affermazione, non è un nostradamus da blog qualunque. Il giovane trader, esperto di investimenti e consulente di prestigio per investimenti in borsa e gestione del risparmio, spiega con alcune analisi perché il mercato immobiliare continuerà ad essere in crisi
Vi riportiamo qui il suo punto di vista, che in parte coincide anche con la situazione italiana, ma che, avvisiamo, fa riferimento ai mercati che più di altri hanno visto gonfiarsi la bolla immobiliare, stati uniti in testa
Il primo fattore è il costo di un appartamento che negli anni 80 era equivalente a 3-6 annualità di uno stipendio medio, mentre oggi è arrivato a quasi 20 annualità (vedi notizia). Questa è una delle ragioni per le quali sono aumentati a dismisura le insolvenze sui mutui
Il secondo fattore da considerare è che Il valore del denaro e degli stipendi non è più in grado di sostenere quelli che sono i consumi normali delle famiglie. La causa è l'affermazione di un’economia basata su bolle speculative e non su produzione e consumi
Il terzo fattore è l’andamento demografico della popolazione. Secondo una teoria che basa la curva di crescita dell’economia sul numero di persone che hanno potere d’acquisto ( soprattutto 30-50 enni ) data l’enorme aumento della popolazione negli anni 60, intorno al 2000 fino al max al 2010 ci sarebbe stata crescita, poi in seguito ci serabbe stata una normale flessione dei mercati. Nel suo libro “un mese… troppo lungo per i miei soldi!” questo concetto viene spiegato molto in profondita
Per queste ragioni secondo manetti la stagnazione continuerà ancora a lungo, perché la correzione necessaria è di gran lunga superiore a quella avvenuta. In alcune zone i prezzi delle case devono scendere fino al 60% per riattivare davvero il mercato
Certo non tutto il mondo è dubai o la california, ma gli italiani ricordano bene quanto costava dieci anni fa un apparamento in lire. Da allora il potere d'acquisto si è ridotto, ma i prezzi delle case hanno subito un'accelerazione vertiginosa. Deve ancora arrivare il vero crollo dei prezzi?
39 Commenti:
Si le aree costavano e costano tuttora. Prova a cercare dei terreni edificabili, neanche in zone di pregio, e senti i prezzi che chiedono. E nessuno molla tanto il terreno sta li, non deperisce e prima o poi qualcuno lo comprerà.
Vero tutto, forse, ed il contrario di tutto..
Un sacco di chiacchere e pareri contrastanti ma la verita' e' che nessuno sa veramente come andranno le cose, quindi secondo me e' meglio non affrettare
Conclusioni a caso almeno fino a quando non si vede qualche segno di ripresa.
Purtroppo la situazione è quella dell'immobilità chiaramente favorita da una politica
Che preferisce continuare a tutelare le rendite di posizione di pochi. Intanto nell'indifferenza generale le fabbriche continuano a licenziare e delocalizzare ed il debito pubblico aumenta. Vorrei solo ricordare che se si continua a smontare la locomotiva poi i vagoni si fermano.
Hai perfettamente ragione, dobbiao tornare ad un'economia che produca davvero, non solo dividendi, ricavati e aumenti di prezzi (come quelli delle case) che fanno bene solo agli speculatori
L'economia in generale è basata sul nulla, i soldi vengono prodotti da un pugno di istituti bancari privati e venduti alle nazioni che ne hanno bisogno a tassi di interesse stabiliti, questo è un sistema che è stato strutturato appositaemnte per creare un debito insolvibile, chi ne fa le spese sono i ceti medio bassi che vedono il prprio potere d'acquisto calare vertiginosamente anno dopo anno e che pertanto non riescono ad assicurarsi le basi per una vita tranquilla
I prezzi degli immobili risentono della speculazione legata al cambio lira/euro e sino a che i professionisti immobiliari non metteranno a punto una strategia comune per calmierare i prezzi non scenderanno rendendo il mercato ancora più stantio
Minchiaaaa, me ne sto uscendo pazzo, ero convinto de vivere in un paese di indebbetati invece stamane ce dicono che noi salvammo l'europa.incrediiiiibbile...........
Noi non abbiamo salvato l'europa, abbiamo cercato di salvarci. Dopo la grecia, spagna e portogallo c'eravamo noi a finire sulla graticola. Eravamo appena poco sopra il baratro di quei paesi proprio perchè il nostro paese, benchè abbia un debito pubblico altissimo, ha ancora la capacità di risparmiare qualcosa a livello familiare.
È vero che la casa è un grosso problema per noi italiani, però siamo ancora quelli che, statistiche alla mano, hanno più case in proprietà di tutt'europa.
Ci bistrattiamo sempre però se andiamo negli aeroporti a vedere il flusso di viaggiatori che vanno in vacanza non siamo secondi a nessuno. Se possiamo permetterci le vacanze all'estero vuol dire che non ce la passiamo proprio tanto male. Non parliamo delle automobili di grossa cilindrata che circolano nelle nostre città. questo, statisticamente (la statistica non la amo particolarmente ) dimostra che le cose vanno, nonostante tutto, vanno ancora discretamente bene. Qua preciso, in merito alle tante osservazioni sulla casa che ho letto, che io ho avuto la fortuna di comprare casa ( con la partecipazione del regalo della liquidazione di fine lavoro di mia mamma ) quando i prezzi erano più ragionevoli, però la macchina che ho appena cambiato ( ne ho presa un'altra di seconda mano ), l'ho tenuta 18 anni.
L'analisi di questa persona non mi sembra fare una piega poiché, del resto, riporta con una certa oggettività la situazione reale:
1) i prezzi delle case con l'euro, solamente in Italia, sono più che raddoppiati
2) gli stipendi sono stati divisi per due mentre il costo della vita è aumentato
3) la crescita demografica attualmente è nettamente inferiore a quella degli anni passati ed in Italia non si sta poi così bene come negli anni 80 e 90
Questi dati mi sembrano sufficienti per dire che la crisi immobiliare è solamente all'inizio.
Come qualcuno ha saggiamente osservato, in Italia, c'è la necessità di ritornare ad una politica economica efficiente caratterizzata dalla produzione di ogni bene e non riempire per motivi puramente politici pagine di giornali con i soliti casi noti come alitalia e fiat che, con la minaccia di licenziamenti di massa, ottengono sovvenzioni a danno della comunità mentre le piccole e medie imprese falliscono all'ordine del giorno...allora si, forse, il mercato immobiliare potrà "riprendersi" (sempre se ce ne sia il bisogno, ma secondo me il mercato immobiliare sarebbe gonfiato anche se l'economia italiana andasse a gonfie vele)
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