Assoedilizia risponde a pisapia: non esistono le case sfitte
Vi abbiamo parlato ieri della questione delle case sfitte a Milano, a cui la giunta pisapia vuole aumentare l'ici, così come del resto già avviene a Roma. In merito è intervenuta assoedilizia, che ribalta la questione e difende i proprietari che, per scelta o per circostanze particolari, decidono di tenere a disposizione la propria casa
Scrive achille colombo clerici, presidente di assoedilizia:
A proposito della politica comunale sull'ici, si parla del dato di 80 mila seconde case sfitte in Milano. A parte la questione numerica, perché il dato, che ci sembra francamente sovrastimato, andrà certamente verificato, riteniamo occorra capire meglio di cosa stiamo parlando
Nel numero delle case dette impropriamente "seconde case sfitte" ( che si dovrebbero meglio definire case, diverse dalla abitazione principale, non destinate alla locazione ) si ricomprendono:
1) gli alloggi tenuti permanentemente a disposizione da stranieri e da forestieri per motivi familiari, di lavoro, di studio ( non certamente per il tempo libero o per vacanza, come avviene a s. Remo, a cortina, a Venezia, in parte a Roma, a capri e via dicendo);
2) gli alloggi "fisiologicamente" non occupati in ragione del dinamismo della vita cittadina ( ristrutturazioni -esigenze familiari, ad esempio matrimonio figli - fallimenti - successioni e divisioni ereditarie - cambio residenza - esigenze di lavoro );
Occorre aggiungere che, in questi ultimi anni, è cresciuto notevolmente il numero degli alloggi che non si riescono ad affittare a causa della contrazione della domanda di mercato e della sovrabbondanza di offerta
Il presidente di assoedilizia achille colombo clerici, commenta: "sostanzialmente oggi non esiste la tipologia delle case tenute sfitte per libera scelta del proprietario. Questa situazione si verifica solo per necessità del possessore e per fatti fisiologici nella vita della famiglia e della società
Chi dovesse tenere oggi una casa sfitta per un puro tornaconto economico andrebbe incontro a tasse, spese condominiali,di gestione amministrativa,di manutenzione,di adeguamento,di assicurazione, tali da dissuadere chiunque da una simile idea
E questo a maggior ragione da qualche anno a questa parte poiché in una fase di mercato, come l'attuale, caratterizzata da prezzi calanti il proprietario non può nemmeno confidare nella compensazione derivante dalla rivalutazione dell'immobile"