La combinazione esplosiva tra disoccupazione, crisi dei redditi e canoni elevati rischia di far perdere la casa a 125mila famiglie italiane solo nei prossimi mesi, con previsioni ancora più allarmanti nel successivo triennio. L'allarme è stato lanciato dalla cgil e dal sunia, il sindacato degli inquilini. A perdere l'abitazione sono in primo luogo i giovani
Secondo elaborazioni di cgil e sunia basate su dati del ministero dell'interno negli ultimi 5 anni sono stati emessi almeno 290.000 provvedimenti di sfratto, di cui 240.000 per morosità. Nello stesso periodo gli sfratti eseguiti sono stati 140.000 di cui 100.000 per morosità
Secondo le proiezioni ai 150.000 provvedimenti emessi che potrebbero essere eseguiti nei prossimi mesi, se ne potrebbero aqggiungere, "senza interventi in direzione di una maggiore disponibilità di abitazioni a prezzi sostenibili e senza forme di sostegno ai redditi delle famiglie", altri 150.000 nei prossimi tre anni. Di conseguenza cgil e sunia stimano un totale di 300.000 sfratti verosimilmente eseguibili nei prossimi 3 anni di cui 250.000 per morosità
Gli sfratti per morosità, ricorda lo studio, negli ultimi cinque anni, dal periodo antecedente la crisi a oggi, sono aumentati del 64% (nel 2006 erano 33.893). Cgil e sunia hanno anche aggiornato i risultati del monitoraggio annuale condotto su un campione di 1.000 famiglie sotto sfratto. I dati del 2012 evidenziano che i giovani under 35 rappresentano il 21% del totale delle famiglie: si tratta di lavoratori precari o che hanno perso il posto nel corso dell'ultimo biennio (erano il 20% nel 2011, il 18% nel 2010, il 4% nel 2009)
Le famiglie di migranti rappresentano il 26% del totale delle famiglie con nuclei composti in media da tre o più persone (erano sempre il 26% nel 2011, il 24% nel 2010 e il 22% nel 2009). Le famiglie composte da anziani rappresentano il 38% del totale (erano il 35% nel 2011, il 27% nel 2010, il 25% nel 2009) dei quali due terzi composti da una persona che vive sola. In generale il 62% dei nuclei familiari ha figli e di queste due terzi hanno figli minori, il 35% dei casi riguarda nuclei in cui il percettore ha perso il posto di lavoro (era il 32% nel 2011, il 28% nel 2010, il 20% nel 2009)
11 Commenti:
Facevo parte di una categoria mediocre pur sapendo che un giorno avrei toccato il fondo quindi non chiedo l'aiuto di nessuno è di sicuro non ho nessuna intenzione di delinquere x un stato che non ti tutela xniente.......semplicemente (smammo dall'Italia con disprezzo )
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