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Smart working e nuove esigenze abitative: la chiave della rinascita dei borghi nel 2020
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L’effetto covid ha avuto un impatto dirompente sul settore immobiliare come in qualsiasi altro ambito economico. Anche perché sta contribuendo in maniera decisiva a rimescolare le carte in tavola per quanto riguarda la geografia della domanda e le necessità abitative degli acquirenti di immobili. Lo smart working e le priorità domestiche messe in luce dal lockdown potrebbero favorire il Sud Italia e le periferie più in generale.

La rinascita dei piccoli borghi

Soprattutto con l'arrivo dell'estate, abbiamo assistito a un nuovo fenomeno, la casa vacanza non è più solamente l'alloggio delle ferie, ma è anche l'ufficio per chi può lavorare in smart working, un fenomeno questo che potrebbe dare una spinta decisiva alla rinascita di molti borghi italiani durante tutto l'anno. Tanto che lo smart village potrebbe essere il modello non solo del futuro, ma già del presente.

Smart working e nuove esigenze abitative: la chiave della rinascita dei borghi nel 2020
Santa Fiora Sailko (CC BY-SA 3.0)/wikimedia

E molti piccoli comuni italiani si sono fatti trovare pronti alla sfida per ridefinire il proprio futuro e ripopolarsi attraendo lavoratori che possono svolgere le proprie mansioni da remoto. In Toscana, ad esempio, è nato il primo smart working village italiano a misura di lavoratore e famiglia. In uno dei borghi più belli d’Italia, Santa Fiora sul Monte Amiata, si può sfruttare la banda ultralarga beneficiando di un incentivo che copre il 50% del canone d’affitto.

Smart working e nuove esigenze abitative: la chiave della rinascita dei borghi nel 2020
Comune di Santo Stefano di Sessania

Ma non si tratta di un'iniziativa isolata, in questo senso è arrivato anche il programma  promosso dal Comune di Otranto, perla del Salento e comune più orientale della Penisola, che ha lanciato il progetto “smart working Otranto”. A Santo Stefano di Sessanio, un paesino abruzzese in provincia dell’Aquila, per attrarre abitanti vengono offerti alloggi in affitto a un prezzo simbolico e un contributo a fondo perduto per i nuovi residenti.

La nuova domanda abitativa

A beneficiare del cambio di scenario imposto dalla pandemia potrebbero essere anche le case prefabbricate. Ma più in generale, anche in Italia come nel resto del mondo, molti acquirenti stanno orientando le proprie attenzioni verso case lontane dalle grandi città, magari verso province meno care. E in Italia, come mostra questa mappa, non mancano province dove le case costano meno di 1000 euro al mq:

Tuttavia, non vi è una regola precisa, in ogni città Italiana l'andamento dei prezzi ha seguito variazioni a se stanti nel confronto tra centri e periferie (guarda la mappa). Che sia in una grande città o in provincia, che sia in centro o in periferia, in molti convengono che il quartiere più appetibile per il futuro sarà il quartiere dei 15 minuti.

Inoltre, grazie alle analisi di idealista/data, siamo in grado di quantificare se e dove le case con giardino in Italia abbiano subìto una variazione dei prezzi al mq da marzo (mese dello scoppio della pandemia a oggi, grazie a una mappa interattiva: 

I prezzi medi delle case con giardino in Italia si attestano sui 1.508 euro al mq a novembre 2020, un dato che fa segnare un +0,8% rispetto ai rilevamenti di marzo 2020. Nello stesso periodo, invece, i prezzi medi delle case con terrazza in Italia si attestano sui 1.671 euro al mq a novembre 2020, +1,2% rispetto ai rilevamenti di marzo 2020 come mostra questa mappa:

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