Il 2025 consacra Milano come capitale europea del real estate di pregio. Le vendite aumentano, i prezzi accelerano e la città attrae capitali da ogni parte del mondo. Secondo il report di Vincenzo Monti Prestige, il paradosso è che la scarsità di immobili Prime e super Prime, unita a una domanda sempre più forte, continua a sostenere il mercato. Per ora, il lusso milanese non conosce flessioni: le compravendite complessive, tra abitazioni nuove e usate, dovrebbero superare nel 2025 quota 25mila unità, con un incremento annuo del 5%.
- Il lusso milanese continua la sua corsa
- Prezzi in rialzo e scarsità di prodotto
- Un mercato solido ma frenato dalle regole
- I distretti del lusso: Milano conferma la sua élite
- Milano calamita globale per investitori e “high net worth individuals”
- La “nuova Milano”: moderna, internazionale e competitiva
- Prospettive per fine 2025: crescita confermata ma offerta sotto pressione
Il lusso milanese continua la sua corsa
Il mercato residenziale di pregio nel cuore di Milano, dominato dagli immobili classificati come “Prime” e “Super Prime”, si conferma in piena espansione.
Nel primo semestre 2025 gli scambi sono cresciuti del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 181 transazioni concluse. Le previsioni per la fine dell’anno parlano di circa 370 compravendite, pari a un incremento complessivo del +5,1%.
Secondo il report Vincenzo Monti Prestige Prime Residential, il giro d’affari del comparto ha quasi raggiunto la soglia dei 400 milioni di euro nel primo semestre, segnando un +4,9% su base annua. Numeri che confermano la solidità e la vitalità del lusso milanese, sempre più protagonista nel panorama immobiliare nazionale.
Prezzi in rialzo e scarsità di prodotto
Il valore medio richiesto per gli immobili di alta gamma ha toccato i 14.650 euro al metro quadrato, con un aumento dell’8,5% rispetto al 2024. Parallelamente, l’offerta di abitazioni di prestigio si è contratta del 3,7%, arrivando a rappresentare solo l’8% del mercato complessivo della città.
I tempi medi di vendita si sono leggermente allungati, raggiungendo i 165 giorni, un dato che riflette sia una domanda più selettiva, sia la persistente mancanza di immobili di qualità elevata. In sostanza, il lusso milanese resta un bene raro e conteso.
Un mercato solido ma frenato dalle regole
Per Andrea Pincherli Vicini, Ceo di Vincenzo Monti Prestige, il settore residenziale milanese ha ormai abbandonato i confini della nicchia per diventare una vera e propria asset class istituzionale, in grado di attrarre fondi e investitori professionali. Milano si conferma la piazza più dinamica d’Italia, con una domanda costante e in crescita, ma un’offerta che non riesce a tenere il passo.
Nel primo semestre 2025, gli investimenti nel comparto residenziale hanno quasi raddoppiato i volumi, registrando un +54% rispetto all’anno precedente e toccando quota 320 milioni di euro, di cui oltre 130 milioni concentrati nel secondo trimestre. Eppure, sottolinea Pincherli Vicini, “il problema non è la mancanza di liquidità, ma i processi troppo lenti e complessi: burocrazia, costi crescenti e margini ridotti impediscono di trasformare la domanda potenziale in progetti concreti”.
I distretti del lusso: Milano conferma la sua élite
Il primo semestre 2025 ribadisce la supremazia del Quadrilatero della Moda, che segna un incremento dei prezzi dell’11,2%. Seguono Palestro–Piazza Duse–Venezia (+9,8%), Brera–Moscova (+9,5%) e Magenta–Cairoli (+8%). Le punte più alte raggiungono i 27.000 euro/mq, anche se si tratta di casi isolati e di immobili di categoria “super Prime”.
Da notare che la soglia dei 20.000 euro al metro quadrato è ormai superata nel 60% delle zone più esclusive, contro il 40% registrato solo un anno fa. Restano però carenze strutturali: solo il 25% delle abitazioni di lusso dispone di box o posto auto, mentre circa il 66% presenta una classe energetica inferiore alla D, segno di un patrimonio edilizio ancora da riqualificare in gran parte.
Milano calamita globale per investitori e “high net worth individuals”
La domanda internazionale è in continuo aumento, alimentata sia dalla flat tax dedicata ai nuovi residenti, sia dalla crescente reputazione di Milano come città sicura, vivibile e culturalmente dinamica. Gli acquirenti stranieri puntano su immobili di nuova costruzione o completamente ristrutturati, dotati di terrazze, parcheggi e servizi esclusivi — elementi ancora difficili da trovare nel centro storico.
Dieci anni fa, solo tre acquirenti su dieci provenivano dall’estero; oggi rappresentano il 50% del mercato. Il divario tra domanda e offerta, già ampio, continua così ad allargarsi, spingendo ulteriormente i valori verso l’alto e consolidando Milano come destinazione d’eccellenza per il real estate di lusso europeo.
La “nuova Milano”: moderna, internazionale e competitiva
Secondo le analisi di Assolombarda e Milano & Partners, il capoluogo lombardo figura tra le metropoli europee con la crescita più rapida del PIL: +8,7% rispetto ai livelli pre-pandemia. Gli investimenti esteri rappresentano oggi circa il 55% del totale degli afflussi immobiliari in città, una quota superiore a quella registrata in molte capitali del continente.
Milano viene percepita come una città cosmopolita e di tendenza, al pari di Madrid. Al contrario, Parigi soffre una certa stagnazione e Londra risente ancora degli effetti dell’isolamento post-Brexit. Il risultato è un cambio di paradigma: Milano è ormai “cool”, moderna e connessa, capace di attrarre capitali e talenti da tutto il mondo.
Prospettive per fine 2025: crescita confermata ma offerta sotto pressione
Le proiezioni per la chiusura dell’anno restano ottimistiche: si prevede un aumento delle vendite del 5,1% e una crescita dei prezzi medi del 9,8% rispetto al 2024. L’unico elemento di criticità riguarda l’offerta, che dovrebbe calare di circa il 4,4% entro dicembre, mantenendo alta la tensione sui prezzi anche nel 2026.
Nonostante la riduzione degli incentivi alle ristrutturazioni e le incertezze normative, il mercato milanese rimane tra i più solidi d’Europa, sostenuto da una base economica robusta, una domanda internazionale stabile e da grandi progetti infrastrutturali che ne rafforzano il ruolo di capitale del real estate continentale.
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