La residenza che un cittadino dichiara all’Anagrafe deve corrispondere alla dimora nella quale passa la sua quotidianità, o comunque dove alloggia per la maggior parte dell’anno. Viene quindi definita residenza fittizia quella fissata in una casa disponibile al cittadino ma nella quale non risiede abitualmente. Solitamente, si ricorre alla dichiarazione di una residenza fittizia per ottenere benefici di natura fiscale e sociale (come, ad esempio, il reddito di cittadinanza o una riduzione delle imposte sulla casa). Tuttavia, dichiarare all’Anagrafe una falsa residenza costituisce un reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e, in quanto tale, è passibile di sanzione