In Italia l'introduzione del salario minimo, per i settori non coperti da contrattazione collettiva, è prevista dal jobs act. Ad oggi sono sei i paesi in europa che ne sono privi: oltre alla nostra penisola, si registrano l'austria, cipro, la danimarca, la finlandia e la svezia. Vediamo la situazione degli stati che lo hanno introdotto.
La retribuzione oraria minima cambia a seconda del paese. Il salario minimo più elevato è quello del lussemburgo, con 11,12 euro l'ora, che ha fissato anche quello su base mensile pari a 1.922,96 euro. Segue la francia con 9,61 euro l'ora; l'olanda con 9,21 (al mese 1.502 euro, calcolato su 37,5 ore settimanali) e il belgio con 9,10 euro l'ora (al mese 1.502, calcolato su 38 ore settimanali).
Preseguendo si trova l'irlanda (8,65 euro l'ora), la germania (8,50 euro l'ora), il regno unito (8,06 euro l'ora), la slovenia (4,57 euro l'ora), malta (4,16 euro l'ora), la spagna (3,93 euro l'ora), la grecia (3,35 euro l'ora), il portogallo (3,04 euro l'ora), la polonia (2,42 euro l'ora), la croazia (2,34 euro l'ora), l'estonia (2,29 euro l'ora), la slovacchia (2,18 euro l'ora), l'ungheria (2,17 euro l'ora).
Se si guarda, poi, alle retribuzioni più basse si trova la bulgaria, con un valore equivalente a 1,06 euro l'ora, la romania (1,30 euro/ora), la lituania (1,82 euro/ora), la lettonia (1,96 euro/ora) e la repubblica ceca (2,00 euro/ora).
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