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Detrazioni 65% e 50% anticipate ed estese agli incapienti, arriva la proposta di legge
GTRES

E’ stata presentata alla Camera dei Deputati una proposta di legge che prevede la possibilità di anticipare, presso banche e intermediari finanziari, le agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie, senza l’obbligo di attendere i dieci anni di recupero rateale in dichiarazione dei redditi. Gli obiettivi sono quelli di sostenere il rilancio del settore edilizio e di ampliare la platea dei beneficiari includendo anche le famiglie incapienti.

La proposta di legge in questione è la seguente: “Disposizioni per la cessione dei crediti di imposta maturati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante contratto di sconto con un intermediario finanziario”.

L’on. Sara Moretto, che ha depositato la proposta di legge, ha affermato: “Oggi lo strumento delle detrazioni fiscali sconta il limite della durata nel tempo della loro effettiva fruizione ed esclude totalmente le fasce incapienti, ovvero i soggetti a più basso reddito. Non va sottovalutato inoltre l’effetto di porre un freno al ricorso al lavoro nero che ancora oggi offre la percezione di una ‘convenienza’ più immediata, preferibile al rimborso decennale. Rimane infatti ancora attrattivo, per alcuni, lo sconto immediato in cambio di una parziale non fatturazione dei lavori. La proposta mette in campo un’opportunità che intende superare questi limiti”.

Come funziona la procedura di cessione

Ecco, secondo quanto previsto, come funziona la procedura di cessione: il beneficiario dell’agevolazione, cittadino o impresa, in primo luogo individua l’istituto cui destinare il credito. Immediatamente dopo trasmetterà il modello di opzione all’Agenzia delle Entrate, indicando la banca cessionaria che ha sottoscritto il modello. Da quel momento il cittadino o l’impresa pagheranno esclusivamente la parte di fattura non inclusa nel beneficio.

Il 50% o il 65% saranno a carico dell’intermediario finanziario che la recupererà nei canonici 10 anni. Ad esempio, per ogni 1.000 euro di spesa per le ristrutturazioni, considerate le normali condizioni di sconto bancario, solo 580 euro saranno a carico della famiglia o dell’impresa, mentre la restante parte di spesa sarà sostenuta dalla banca. Allo stesso modo, 1.000 euro di spesa per la riqualificazione energetica dell’edificio si traducono in 450 euro a carico della famiglia o dell’impresa e 550 euro erogati dalla banca.

Moretto ha spiegato: “In questo modo si riuscirà a trasformare la rendita decennale in liquidità immediata con l’applicazione di tassi ridotti e pressoché uniformi, dovuti al basso grado di rischio del finanziamento che sarebbe di fatto garantito dallo Stato. Questo consentirebbe di creare un ulteriore volano per la domanda di servizi di ristrutturazione delle abitazioni o di miglioramento degli edifici sotto il profilo della riqualificazione energetica”.

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