Cosa farà Giorgia Meloni? Dopo aver presentato tutti i suoi ministri, la premier ha dichiarato apertamente quale sarà il programma del nuovo governo. Scopriamone i contenuti principali punto per punto: reddito di cittadinanza, pensioni, flat tax, bonus edilizi, sostegno alle imprese e non solo.
Reddito di cittadinanza
Cosa farà Giorgia Meloni in tema di reddito cittadinanza è abbastanza scontato, la leader del centrodestra ha ripetuto a più riprese l’intenzione di stoppare la misura, almeno nella configurazione attuale. Per la prossima premier, come anche per il resto della coalizione, va abolito e vanno ripensati altri strumenti di sostegno per i disoccupati.
Nel dettaglio, lo stop al reddito di cittadinanza dovrebbe lasciare spazio a una nuova misura che tuteli i soggetti privi di reddito e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili, su tutti: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico.
Discorso diverso, invece, per chi si trova senza impiego ma è in grado di lavorare. Per queste categorie il programma di Giorgia Meloni prevede percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive di lavoro. Sul tavolo c’è anche la volontà di istituire una indennità di disoccupazione per gli autonomi con le stesse regole dell'indennità prevista per il lavoro dipendente.
Pensioni
I fondi destinati al reddito di cittadinanza, inoltre, andrebbero destinati all’aumento delle pensioni minime e sociali. Nel suo primo discorso da premier in Parlamento, inoltre, Giorgia Meloni ha annunciato interventi per garantire anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo.
Per quanto riguarda il tema delle pensioni anticipate, il nuovo governo potrebbe introdurre un sistema di quota flessibile. Le ipotesi che circolano, oltre alla proroga di opzione donna, sono quota 41, quota 102-103 agganciate al vincolo anagrafico (di almeno 60 anni o più).
Flat tax
Il programma di Giorgia Meloni prevede l’estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato. Ipotesi confermata pubblicamente nel primo discorso da premier, in cui ha specificato la volontà di estendere la flat tax per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato, aggiungendo anche un’ulteriore tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente.
Fisco
Più in generale, il tema fiscale è centrale nel programma di Giorgia Meloni. I punti principali sono la riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie e la riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare.
Altro obiettivo dichiarato è quello del taglio (graduale) di almeno 5 punti del cuneo fiscale in favore di imprese e lavoratori, per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei dipendenti.
È molto probabile anche che il nuovo governo introduca una pace fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il Fisco.
Bonus edilizi
Altro tema caldissimo è quello che riguarda il superbonus e gli altri bonus edilizi. La posizione di Giorgia Meloni va nella direzione di riordinare e armonizzare degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati.
Aggiornamento del Pnrr
La premier Meloni ha sottolineato che Il Pnrr è un’opportunità straordinaria per rimettere l’Italia al passo con il resto d’Europa, ma ha anche precisato che andrà rivisto, pur “senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica”.
Fisco
Con tutta probabilità il governo Meloni concentrerà buona parte degli sforzi per il taglio al cuneo fiscale, una misura strategica, quella della riduzione delle tasse sul lavoro per sostenere sia imprese che lavoratori.
Il primo passo sarebbe quello di ottimizzare gli incentivi alle assunzioni (oltre a quelle già esistenti) puntando su poche ma efficaci misure. Si parla già di una super deduzione del costo del lavoro per le imprese che intendano alzare il numero dei dipendenti rispetto agli anni precedenti.
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