
L’approvazione dei lavori con il superbonus può avvenire con maggioranza semplificata, ma se entrano in gioco questioni relative al decoro architettonico e alla proprietà individuale serve l’unanimità. A specificarlo una sentenza del Tribunale di Sulmona, che si è espresso sul ricorso presentato contro una delibera con la quale un condominio aveva autorizzato la realizzazione di interventi trainanti incentivati con l’agevolazione fiscale.
I condòmini avevano presentato il ricorso lamentando il fatto che il cappotto termico avrebbe inciso negativamente sugli spazi di proprietà privata e sul decoro architettonico, oltre al fatto che la delibera era stata approvata a maggioranza dei condòmini e non all’unanimità.
Delibera assembleare superbonus, attenzione al decoro architettonico e alla proprietà privata
Nell’affrontare il caso, il Tribunale ha innanzitutto ricordato che per far valere la nullità di una delibera non esistono termini per l’impugnativa e che, come spiegato dalla Cassazione, devono considerarsi nulle “le delibere dell’assemblea condominiale prive degli elementi essenziali, le delibere con oggetto impossibile o illecito, le delibere con oggetto che non rientra nella competenza dell’assemblea, le delibere che incidono sui diritti individuali sulle cose o servizi comuni o sulla proprietà esclusiva di ognuno dei condomini, le delibere comunque invalide in relazione all’oggetto”.
Il Tribunale ha poi sottolineato che per decoro architettonico di un edificio si intende “l’estetica data dall’insieme delle linee e delle strutture che ne costituiscono la nota dominante ed imprimono alle varie parti dell’edificio, nonché all’edificio stesso nel suo insieme, una sua determinata, armonica fisionomia, senza che occorra che si tratti di edificio di particolare pregio artistico”. E ha spiegato, come riportato da Edil portale che ha trattato la vicenda, che il divieto di realizzare interventi che impattano sulla sicurezza del fabbricato e sul decoro architettonico “prescinde dalla formazione di una maggioranza e che anche un solo condomino può esprimere il proprio dissenso e ottenere il ripristino delle condizioni iniziali”.
Sebbene, dunque, la normativa sul superbonus preveda che la realizzazione degli interventi incentivati possa essere deliberata “con una maggioranza che rappresenti un terzo dei millesimi di proprietà dell’edificio”, i temi del decoro architettonico e della proprietà individuale pongono dei limiti alle semplificazioni sulle delibere condominiali e fanno scattare l’obbligo dell’unanimità.
Segui tutte le notizie del settore immobiliare rimanendo aggiornato tramite la nostra newsletter quotidiana e settimanale. Puoi anche restare aggiornato sul mercato immobiliare di lusso con il nostro bollettino mensile dedicato al tema.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account