Tra entusiasmo e diffidenza, sono diversi gli approcci degli italiani nei riguardi degli utilizzi dell’intelligenza artificiale in ambito domestico e quotidiano. Certo è che la rivoluzione sta arrivando e la nuova tecnologia sarà presto qualcosa che entrerà a pieno titolo nelle vite di tutti noi. Andrea Tozzi, Senior Market Research di BVA Doxa, illustra a idealista/news i risultati di uno studio che valuta quanto piace agli italiani l’AI nelle case e nella vita quotidiana a margine dei Real Estate Awards 2024 organizzati da Regold e focalizzati quest’anno sul tema dell’intelligenza artificiale, del digitale e della sostenibilità ambientale.
Cosa pensano gli italiani dell’AI? “Gli italiani sono affascinati dall’intelligenza artificiale, il 67 per cento dei rispondenti vede i benefici che potranno esserci per la società, nell’alleggerire le funzioni automatiche svolte dagli esseri umani ma non solo. D’altro canto, avendo ancora una conoscenza superficiale del fenomeno, riscontriamo una buona dose di diffidenza e preoccupazione”.
Cosa non piace agli italiani dell’AI? “A non piacere dell’intelligenza artificiale da un lato è la paura di perdere il controllo, la paura di possibili sviluppi dell’AI che la porti ad assumere il controllo sull’essere umano. Dall’altro lato, all’opposto, riscontriamo una sorta di delusione sulle attuali applicazioni dell’intelligenza artificiale, spesso percepita non abbastanza evoluta rispetto alle aspettative, soprattutto nei servizi di customer care”.
Qual è il rapporto tra Real Estate e AI? “Gli italiani sono ottimisti, pensano che l’AI possa essere d’aiuto nella ricerca di un immobile da affittare o acquistare, ma anche le agenzie si aspettano che con l’AI si possano automatizzare processo puramente operativi, liberando tempo da dedicare esclusivamente alle consulenze. Le generazioni più giovani sono più propense, soprattutto i millennial, tipicamente il target di chi cerca casa, mentre al crescere dell’età ritroviamo meno esaltazione e più sfiducia”.
Quali reazioni nei confronti delle applicazioni dell’IA alla casa? “L’atteggiamento è duplice, se l’applicazione è molto tecnica e difficoltosa incontra l’interesse solo di chi è esperto e interessato alla tecnologia in genere, ma negli altri c’è maggiore ritrosia. L’accoglienza è invece positiva in maniera trasversale se si tratta di tecnologie intuitive, attivabili da smartphone o da device: è quindi chiaro che la direzione in cui ci si deve evolvere è questa”.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account