Serve un piano “ambizioso e completo” che “sostenga e integri” le misure adottate dagli Stati membri.
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I leader dell’Unione Europea hanno chiesto alla Commissione di elaborare un piano “ambizioso e completo” per promuovere l’edilizia abitativa accessibile, una priorità discussa per la prima volta dal Consiglio Europeo. Secondo il Consiglio, servono 300 miliardi di euro l’anno per colmare il deficit abitativo. Bruxelles punta a presentare il piano entro fine anno, con entrata in vigore prevista per febbraio.

Un piano ambizioso e completo per l'edilizia accessibile

I capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea hanno concordato di chiedere alla Commissione Europea di elaborare un piano “ambizioso e completo” per promuovere l’edilizia abitativa accessibile nei ventisette Stati membri.

La decisione, adottata durante il vertice tenutosi a Bruxelles il 23 ottobre, rappresenta una novità storica: è la prima volta che il Consiglio Europeo include il problema della casa nelle sue conclusioni ufficiali.

Nel testo approvato, i Ventisette sollecitano la Commissione a presentare “con urgenza” una strategia che sostenga e integri le misure adottate dagli Stati membri per combattere la crisi abitativa, nel rispetto delle competenze nazionali e del principio di sussidiarietà.

Un alloggio dignitoso per ritrovare fiducia nelle istituzioni

Il presidente del Consiglio Europeo, António Costa, ha avvertito che la mancanza di accesso a un alloggio dignitoso incide su “un diritto fondamentale dei cittadini” e che l’aumento dei prezzi del mercato “mina la fiducia nelle istituzioni democratiche e influisce sulla competitività europea”. Costa ha inoltre proposto di concedere maggiore flessibilità ai Paesi per utilizzare i fondi comunitari nella lotta contro la crisi abitativa. Una proposta già anticipata da Tatiana Márquez Uriarte, rappresentante della Spagna nel Gruppo di Lavoro sulla Casa dell’UE, durante un incontro a Madrid con esponenti del settore immobiliare.

Da parte sua, il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha difeso la creazione di un fondo europeo specifico per la costruzione di alloggi sociali, insieme a misure per frenare l’acquisto di immobili a fini speculativi e nuovi strumenti per intervenire nelle zone soggette a forte pressione turistica e aumento dei prezzi.

Fonti dell’esecutivo spagnolo hanno accolto con favore l’inclusione di questo tema nelle conclusioni del Consiglio, ritenendo che costituisca un mandato formale alla Commissione Europea per elaborare un piano d’azione comunitario. La proposta, promossa dalla Spagna, conta anche sul sostegno del Comitato delle Regioni e del Parlamento Europeo.

Secondo le stime citate dal Consiglio, l’UE avrebbe bisogno di un investimento annuale di circa 300 miliardi di euro nel settore edilizio per colmare il deficit abitativo e garantire prezzi accessibili.

Prezzi delle abitazioni alle stelle

Secondo i dati di Eurostat, i prezzi delle abitazioni nell’Unione Europea sono aumentati del 58% nell’ultimo decennio, mentre in Spagna la crescita ha raggiunto il 72%. Gli incrementi più elevati si registrano in Ungheria (237%), Portogallo e Lituania (147%), rispetto ai minimi di Finlandia (0,4%) e Italia (13%).

Il rapporto europeo, elaborato dai servizi di ricerca del Consiglio, colloca Lisbona, Madrid e Barcellona tra le città in cui i cittadini dedicano la percentuale più alta del proprio reddito alla casa. Nella capitale portoghese, il pagamento dell’affitto rappresenta il 116% dello stipendio medio, mentre nel caso delle due città spagnole la quota è del 74%. Seguono Milano, Roma e Dublino.

A Parigi, invece, l’impegno si attesta intorno al 45%, mentre a Berlino si aggira attorno al 40%. Le cifre più basse si registrano a Lussemburgo, Francoforte e Vienna, dove la spesa media per l’alloggio è compresa tra il 34% e il 35%.

Una sfida comune per tutta l’Europa

Con questo accordo, i leader europei cercano di dare una risposta coordinata a una crisi che incide sempre più sul benessere e sulla coesione sociale del continente.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha già espresso l’intenzione di fare della crisi abitativa “una priorità” nell’agenda del blocco, consapevole che l’accesso alla casa “è diventato una fonte di ansia per molti europei”.

“Questa non è solo una crisi immobiliare: è una crisi sociale. Sta lacerando il tessuto sociale europeo, indebolendo la nostra coesione e minacciando anche la nostra competitività”, ha sottolineato la leader tedesca.

Bruxelles confida che la Commissione presenti il nuovo piano entro la fine dell’anno, affinché possa entrare in vigore intorno a febbraio: potrebbe diventare il primo grande quadro europeo per affrontare la questione della casa come una priorità sociale ed economica comune.

 

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