Un emendamento della Lega parla dei nuovi modelli di edilizia residenziale e sociale, della spesa autorizzata per finanziare le iniziative previste e della copertura finanziaria
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Si riaccendono i riflettori sul tanto discusso Piano Casa che, con un emendamento della Lega firmato da Massimiliano Romeo, potrebbe entrare nella legge di Bilancio 2026. Con la proposta di modifica che introduce l’articolo 133 bis, “Disposizioni per il Piano Casa Italia”, vengono messi nero su bianco alcuni punti importanti. Si parla infatti dei nuovi modelli di edilizia residenziale e sociale finalizzati a fornire una soluzione abitativa a determinati fabbisogni sociali, della spesa autorizzata per finanziare le iniziative previste e della copertura finanziaria

La gestione e le soluzioni abitative per giovani e anziani

Innanzitutto, l’articolo aggiuntivo 133 bis precisa che il Piano Casa verrà gestito dal Ministero delle Infrastrutture di concerto con il Ministero dell’Economia

Viene poi sottolineato che il Piano Casa Italia individua, in particolare, nuovi modelli di edilizia residenziale e sociale finalizzati a fornire una soluzione abitativa ai seguenti fabbisogni sociali:

  • la definizione di programmi di edilizia sociale consistenti nella locazione, a canone agevolato, sulla base di contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili, di unità immobiliari adibite ad abitazione principale per giovani, giovani coppie e genitori separati;
  • la definizione di programmi di edilizia sociale in favore delle persone anziane, consistenti nella locazione a canone agevolato di unità immobiliari associati anche a contratti di permuta immobiliare, anche nell’ottica di favorire la realizzazione di progetti di coabitazione.

Le risorse per finanziare il Piano Casa

Per quanto riguarda il finanziamento delle iniziative del Piano Casa Italia, è autorizzata la spesa di 876,92 milioni di euro, di cui: 

  • 122,41 milioni di euro per l’anno 2026,
  • 116,15 milioni di euro per l’anno 2027,
  • 228,36 milioni di euro per l’anno 2028,
  • 180 milioni di euro per l’anno 2029,
  • 230 milioni di euro per l’anno 2030.

I fondi

Per finanziare il Piano Casa si prevede l’utilizzo di fondi immobiliari e risorse europee. Si parla infatti di Fondi di investimento alternativi, di Fondo per interventi strutturali di politica economica, di Fondo europeo di sviluppo regionale.

Nello specifico, l’articolo 133 bis spiega che “una quota delle risorse…è finalizzata alla sottoscrizione di quote o azioni di uno o più Fondi di Investimento Alternativi (Fia) italiani riservati, anche configurati come fondo di fondi o fondi multi-comparto…il cui patrimonio sia investito in beni immobili, diritti reali immobiliari, ivi inclusi quelli derivanti da contratti di leasing immobiliare con natura traslativa e da rapporti concessori, partecipazioni in società immobiliari, parti di altri Fia immobiliari, anche esteri, coerenti con gli obiettivi del Piano casa Italia”. 

E aggiunge anche che “possono essere altresì destinate le risorse derivanti dalle rimodulazioni delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale - Fesr nel ciclo 2021-2027 oggetto di accordo tra le regioni e la Presidenza del Consiglio dei ministri”.

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