L'edificio storico, che si trova in via dei Barbieri 7, ospita la libreria Spazio Sette del circuito Ubik
Commenti: 0

Nel cuore di Roma, all’interno di Palazzo Cavallerini Lazzaroni, in via dei Barbieri 7, si trova la libreria Spazio Sette del circuito Ubik. Un luogo in cui incanto e coraggio si fondono tra loro. L’incanto: gli affreschi del magnifico edificio storico che oggi ospita i circa 400 metri quadrati distribuiti su tre piani lasciano senza fiato chi entra in questo bookshop. Il coraggio: lo spazio è stato inaugurato nel 2022, dopo la pandemia, momento in cui l’online ha fatto un vero e proprio salto in avanti. A idealista/news il direttore Piero Piperno ha raccontato la storia di questo posto da scoprire, parlando delle sfide che un’attività del genere deve affrontare oggi, ma anche della bellezza di lavorare in un ambiente tanto affascinante.

Palazzo Cavallerini Lazzaroni è stato costruito nel 1676 dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi. Nel tempo ha ospitato diverse realtà: è stato sede della prima scuola pubblica per sordomuti, poi della Banca d’Italia e quindi della Filarmonica di San Gioacchino. Più di recente ha ospitato uno storico negozio di design e ora questa libreria. Ma ecco cosa ha detto a idealista/news Piero Piperno, direttore della libreria Spazio Sette del circuito Ubik.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

Dove ci troviamo?

“Ci troviamo alla libreria Spazio Sette, all’interno di Palazzo Cavallerini Lazzaroni. 

Un palazzo del ‘700, che è stato una serie di cose, 

tra cui la prima scuola per sordomuti in Italia, una delle prime sedi della Banca d’Italia e anche un famoso negozio di arredamento tra gli Anni ’90 e i primi 2000, Spazio Sette, da cui noi abbiamo preso nome e logo in quanto è stato un luogo iconico di Roma”.

La libreria quando è nata?

“La libreria è nata a fine giugno del 2022”.

Qual è il bilancio ad oggi?

“Il bilancio è positivo. Siamo molto contenti, anche molto stanchi, ma questo fa parte del mestiere”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

Cosa significa aver aperto una libreria dopo la pandemia e quindi dopo la diffusione esponenziale dell’online?

“Indubbiamente, se si chiede a un libraio qual è il competitor che teme di più, la risposta è l’online. L’aver aperto una libreria nel 2022, dopo il Covid, ha rappresentato sicuramente una sfida. Bisogna però anche dire che l’online si è abbastanza stabilizzato, dopo il boom che ha avuto durante gli anni della pandemia ha smesso di crescere, anzi si sta un po’ ritraendo. 

Le persone, alla fine, soprattutto se si parla di libri, sia come oggetti che come esperienza, preferiscono venire in libreria e parlare con i librai, avere un consiglio. La libreria, secondo me, oltre a essere un negozio, è anche un posto in cui si viene a passare del tempo. Quindi, si può dire che l’online ci fa paura, ma non è riuscito a ucciderci”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

È possibile dunque parlare di una sfida che si può vincere?

“Vincere non lo so. Sicuramente si può pareggiare. Certo, non si può aspettare che sia il cliente a cascare in libreria. 

Avendo la fortuna di trovarci all’interno di questo palazzo molto bello, 

noi abbiamo pensato di dare vita a una libreria che si possa riempire quotidianamente non solo di libri, ma anche di iniziative”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

È vero: un altro aspetto non di poco conto è il luogo in cui si trova la libreria, Palazzo Cavallerini Lazzaroni. Trovarsi all’interno di una sede così prestigiosa è un vantaggio?

“Io dico sempre, scherzando, che la parte più difficile è stata dipingere gli affreschi. Indubbiamente, il posto aiuta. Quindi, sì, inutile negarlo, è un vantaggio. Poi però c’è tutto il lavoro quotidiano e la capacità di sfruttare un posto così bello”.

Qual è il progetto che sta dietro all’apertura della libreria all’interno di questo palazzo?

“Il progetto nasce un po’ dopo il Covid. Per varie vicissitudini, mi ero trovato senza lavoro e avevo pensato di aprire una piccola fumetteria in quello che era il magazzino di questo negozio. Poi, dopo il Covid, abbiamo scoperto che questo posto era libero e quindi con altri soci abbiamo deciso di provare ad aprire proprio qui la libreria. Il progetto, dunque, da piccola fumetteria si è trasformato in una libreria di varia”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

Un esempio di quello che offrite?

“Noi lavoriamo molto con la proposta, quindi con molte case editrici magari meno conosciute, e cerchiamo anche di lavorare sul catalogo, non solo sulle novità. Poi – ed è la particolarità di questa libreria – organizziamo un evento al giorno. Le presentazioni stanno diventando la nostra specializzazione. Ricordo i primi tempi, eravamo molto agitati nel pensare di accogliere tante persone. Adesso, che incontriamo quotidianamente autori e personalità di ogni sorta, spesso ridiamo ripensando a quei primi momenti”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

La libreria accoglie anche esposizioni?

“Sì, stiamo provando a proporre delle mostre che ovviamente impattino il meno possibile con l’attività della libreria. Noi facciamo i librai, quindi ci facciamo aiutare per questo, ma abbiamo esposto delle mostre interessanti”.

Qual è la reazione di chi pensa di entrare in una semplice libreria e poi vede degli spazi così importanti?

“Ci troviamo in un piccolo vicolo, con una semplice porta, senza vetrine, che si affaccia sulla strada. Di conseguenza, chi entra in libreria non si aspetta di trovare degli ambienti tanto belli. Noi invitiamo soprattutto i turisti ad andare all’ultimo piano, senza dire nulla, e ogni volta lo stupore è grande. 

Da un piccolo ingresso si apre un mondo 

e questo è un nostro punto di forza”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

Qual è la tipologia di clienti che frequenta la libreria?

“Diversamente da quanto si potrebbe immaginare trovandoci in centro, i turisti stanno iniziando ad arrivare di recente. Direi che i nostri clienti sono essenzialmente italiani, inizialmente avrei detto di una fascia di età abbastanza alta, piano piano invece ci stiamo allargando un po’ a tutte le fasce di età. Fidelizzare è il nostro obiettivo”.

In che modo?

“Innanzitutto, salutando all’entrata, che non una cosa così scontata. E poi parlando, essendo sempre a disposizione, creando un rapporto. Abbiamo una libreria di varia, quindi offriamo un po’ di tutto, ma abbiamo settori su cui ci siamo specializzati, ad esempio nella saggistica di storia e nella letteratura asiatica”.

Consiglierebbe di avviare un’attività di questo tipo?

“Sì, per me è un mestiere bellissimo, a me piace molto. Poi certo, bisogna essere fortunati come me ad avere una squadra di persone con cui ci si trova bene, come ad esempio la mia collega e socia Irene che gestisce la parte degli eventi. Io poi ho avuto la possibilità di aprire un'attività di questo tipo con la Ubik che permette effettivamente di aprire una libreria nel 2022. Quindi, sì, con tutte le condizioni favorevoli che abbiamo avuto noi, un po’ per nostro merito, un po’ per fortuna, lo consiglio”.

Libreria Ubik Spazio Sette
idealista/news

La libreria sembra avere una “mascotte”…

“La gatta. Una mossa di marketing non voluta. Si chiama Minerva ed è entrata in libreria la notte del 6 gennaio, quindi la notte dell’Epifania, del primo anno in cui eravamo aperti. Era finita per strada, ma era chiaramente una gatta domestica. Non l’ha reclamata nessuno e da quel giorno ha iniziato a vivere qui con noi. Ci ha scelto, non siamo noi che l’abbiamo presa. La gente l’adora, sta in cassa, si fa accarezzare da tutti, probabilmente è il gatto più coccolato di Roma. È il nostro angelo custode”.

Segui tutte le notizie del settore immobiliare rimanendo aggiornato tramite la nostra newsletter quotidiana e settimanale. Puoi anche restare aggiornato sul mercato immobiliare di lusso con il nostro bollettino mensile dedicato al tema.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account